Tyrolean History Magazine - Storicando

Tyrolean History Magazine - Storicando Curiosando nella storia. Pagina collegata ai siti:
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Curiosità storiche con particolare riferimento al Tirolo storico.

20/09/2025

Segnate questa data:
Venerdì 26 settembre ore 16.45 presso l'officina dell'Autonomia, via Tomaso Gar 29, dibattito su "Michael Gaismayr e conoscenza della storia locale".
Appuntamento aperto a tutti e organizzato in collaborazione col Museo storico di Trento. (La partecipazione degli insegnanti è riconosciuta come corso di formazione).

18/09/2025

2025_09_12 WTSB - Maria Teresa d'Austria. Serata informativa sulla figura di Maria Teresa d'Austria. La serata è stata organizzata dal gruppo di Tiro della F...

03/09/2025

Vi invitiamo allo spettacolo “𝗟𝘂𝗶𝘀𝗮, 𝗹𝗮 𝘀𝗽𝗶𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗲𝗻𝗻𝗲 𝗱𝗮𝗹… 𝗧𝗿𝗲𝗻𝘁𝗶𝗻𝗼”. Recital di e con Renzo Fracolossi con accompagnamento musicale di Guglielmo Mattedi.

🗓️ Sabato 6 settembre ore 17:30
📍 Forte Belvedere-Gschwent, zona pineta*
🎟️ Ingresso libero

*in caso di maltempo l’evento si terrà alle 21:00 presso la Biblioteca Comunale Lavarone, Frazione Gionghi

02/09/2025
31/08/2025

1. Tra principato vescovile e contea tirolese (e diocesi di Feltre)

Lo scenario in cui si muove Giacomo Castelrotto, autore della fonte che presentiamo, è quello che si apre a est di Trento o, cambiando angolo visuale, a nord e a nord ovest di Feltre, in sostanza la Valsugana, con la conca del Tesino e la Valle di Primiero: un’area politicamente composita, nelle cui numerose fessurazioni si affastellano giurisdizioni spesso difficili da descrivere sincronicamente o da inseguire nella diacronia, dove lo scontro secolare tra varie potenze territoriali, alpine e padane, crea spazi per signorie dalla diversa caratura giurisdizionale; area infine che solo nel corso del Trecento inoltrato lascia intravedere le linee evolutive di un processo che si consoliderà nel secolo successivo, vale a dire il passaggio di molte di quelle giurisdizioni nelle mani di famiglie tirolesi o comunque gravitanti nell’area imperiale. Il passaggio avverrà comunque in forme tali da impedire la creazione di confini o steccati, anche ‘solo’ immateriali, insuperabili. La frontiera (tra principato vescovile e contea tirolese, tra questa e le signorie venete e viscontea prima e la repubblica di Venezia poi) resta in queste contrade estremamente porosa.
L’osservatore che a metà ‘500 avesse guardato dal centro del principato vescovile di Trento verso est, oltre Pergine e, ancora, oltre Levico, per spingersi nella Valsugana propriamente detta, si sarebbe trovato di fronte a una situazione politica e istituzionale ormai consolidata da qualche decennio, almeno da quando gli ultimi echi delle guerre veneto-imperiali si erano definitivamente spenti. Vicine e lontane nello stesso tempo, da Trento e dai quadri politici di riferimento del principato vescovile, le giurisdizioni valsuganotte apparivano unite (e ancor oggi la vallata mantiene questa sua caratteristica) dal loro costituire un’area di passaggio e di collegamento non secondaria tra il Nord tirolese e germanico e la pianura veneta, “area di strada” fin dall’alto medioevo spesso alternativa a quella della valle dell’Adige.

Cerchiamo di vedere la vallata a volo d’uccello. Pergine, soggetta a capitani tirolesi fin dal 1280, era passata nuovamente sotto il dominio vescovile trentino nel 1531 grazie allo scambio con Bolzano propiziato dal cardinale Bernardo Cles (che non era però riuscito a impedire che le prestazioni fiscali e militari restassero riservate al conte del Tirolo), mentre la giurisdizione vescovile su Levico si era consolidata già negli anni ’80 del Quattrocento, dopo il lungo periodo di incertezza che datava dai primi due decenni del secolo, vale a dire dallo scontro tra Sigismondo e Federico IV.
Più oltre si aprivano le giurisdizioni tirolesi, facenti parte di quei “Confini italiani” che fino alle guerre napoleoniche segneranno anche fisicamente, “se ce ne fosse stato bisogno”, i limiti della libertà d’azione dei principi vescovi di Trento.
È impossibile ripercorrere qui le fasi della progressiva conquista da parte dei conti del Tirolo e duchi d’Austria della Valsugana. Basti ricordare che essa ebbe luogo durante gli ultimi decenni del Trecento a scapito del piccolo stato creato dalla potente e intraprendente schiatta dei Caldonazzo Castelnuovo. Conteso a lungo tra i ben più robusti potentati tirolesi e padani (Della Scala, prima, da Carrara, Visconti e Veneziani poi) il dominio dei signori Caldonazzo-Castelnuovo dovette cedere al pressing dei duchi d’Austria, che aveva trovato il suo acme tra il 1412 e il 1414 con l’occupazione da parte di Federico IV dei castelli di Ivano, San Pietro e Telvana e il successivo riconoscimento – poco più che formale, peraltro – garantito dall’investitura degli stessi da parte del vescovo di Feltre Enrico Scarampi. Negli stessi anni Venezia si assicura il controllo del Canale del Brenta e nel 1420, dopo un primo tentativo nel 1406, delle due parve urbes in montibus, Feltre e Belluno.

Nei castelli anzidetti sono insediati ben presto, tramite lo strumento dell’infeudazione, altri nobili lignaggi tirolesi, così come avviene nei castelli della bassa Valle dell’Adige e della Vallagarina, spazzati via per sempre i Castelbarco dalle lotte tra Venezia e i duchi
d’Austria: ecco quindi ancora i Welsperg a Castel Telvana nel 1462, una sessantina d’anni dopo aver ottenuto il feudo di Primiero, i Trautsmandorff a Castellalto, i Wolkenstein a Ivano, un ramo dei Trapp a Caldonazzo, un altro a Beseno e Pietra, i Liechtenstein a Castelcorno. Il tutto mentre nel cuore del principato vescovile trentino o nelle sue vallate occidentali le più importanti famiglie trentine ottenevano “di sottrarsi alle ingerenze dei principi trentini chiudendo nuovi giuramenti di vassallaggio con i duchi d’Austria” dando inizio a una frequentazione delle corti di Innsbruck e Vienna che porterà ben presto i loro rampolli a ricoprire uffici di tutto rispetto nella burocrazia o nell’esercito imperiali, a occupare prestigiose reggenze, a stringere legami parentali con le maggiori famiglie tirolesi e austriache, a intraprendere brillanti carriere ecclesiastiche, vescovili o canonicali, nelle diocesi austriache. È la storia degli Arco, dei Lodron, dei Thun, degli Spaur: virile e austero pendant dei percorsi di questi lignaggi, le famiglie che abbiamo poc’anzi ricordato, s’accasano nel Trentino orientale e meridionale assecondando i ritmi di un “acclimatamento dolce, vissuto e attuato senza profondi travagli”. Un lento processo osmotico sembra amalgamare in una sorta di comunità sovranazionale i ceti aristocratici trentini e tirolesi, contribuendo, se non a smorzare, almeno ad attutire quella “rivalità armata spossante e inesausta [che] contrapponeva da sempre il principato vescovile di Trento e la contea del Tirolo”.

Fine prima parte

Giacomo Castelrotto
e la signoria dei Welsperg
in Valle di Primiero

Lidia Bertagnolli

Parco Naturale Paneveggio
Pale di San Martino

Sabato 23 agosto 2025Piazza Cesare Battisti – Trentoore 17.30La Fondazione Museo storico del Trentino e l’Assessorato pr...
21/08/2025

Sabato 23 agosto 2025
Piazza Cesare Battisti – Trento
ore 17.30

La Fondazione Museo storico del Trentino e l’Assessorato provinciale alla promozione della conoscenza dell’Autonomia, in occasione dell’ottantesimo anniversario dalla fondazione dell’ASAR, invitano la cittadinanza all’inaugurazione della mostra

AUTONOMIA. LA VOLONTÀ DEL POPOLO È LEGGE
1945-1948: gli anni della rivendicazione autonomistica

La mostra ripercorre il fiorire della vita politica nel momento del ritorno della libertà, nel maggio del 1945. In un Trentino distrutto dalla seconda guerra mondiale, dopo vent’anni di regime totalitario e due anni d’occupazione tedesca, inizia la difficile fase della ricostruzione. Fame, miseria, alti tassi di disoccupazione, il rientro di migliaia di reduci e internati caratterizzano anche il nostro territorio provinciale. In questo contesto si fanno strada partiti e movimenti, sostenuti da una massiccia partecipazione popolare, uniti nel rivendicare un nuovo assetto istituzionale per la regione all’interno di un’Italia finalmente libera e democratica.

Attraverso diversi materiali, fotografie e documenti, articoli di giornale e manifesti, questa esposizione ricostruisce gli anni di discussione e rivendicazione culminati con la concessione dello Statuto d’autonomia della Regione Trentino-Alto Adige da parte della Repubblica italiana. In particolare andrà a indagare la vicenda dell’Associazione Studi Autonomistici Regionali (ASAR), di cui ricorrono gli 80 anni della fondazione.

La mostra, visitabile nella piazza gratuitamente e 24h/24 fino al 22 settembre, si inserisce nell’ambito della rassegna “AUTONOMIA. Il cammino della comunità trentina“, che da agosto a novembre propone un ricco programma di appuntamenti sul territorio per raccontare le radici e il valore dell’Autonomia speciale.
https://www.provincia.tn.it/News/Eventi/AUTONOMIA.-Il-Cammino-della-Comunita-Trentina

Sabato 23 agosto ad ore 11.00 presso la Casa della Cultura a Caldonazzo in Viale Stazione, 6 verrà inaugurato questo cic...
19/08/2025

Sabato 23 agosto ad ore 11.00 presso la Casa della Cultura a Caldonazzo in Viale Stazione, 6 verrà inaugurato questo ciclo di eventi!

19/06/2025

Iniziativa nell'ambito delle politiche di tutela e valorizzazione delle minoranze linguistiche

16/05/2025

Già nostalgia del conclave? Anche noi 🥲

C’è stato un tempo in cui anche al Castello del Buonconsiglio si è attesa con ansia la decisione di un conclave, sai quale? Quello del 1534, a cui ha preso parte anche Bernardo Clesio 😱

Bernardo Clesio, infatti, dal 1515 fino alla sua morte è stato principe vescovo, una carica politica e religiosa strategica per il Sacro Romano Impero, in un territorio al confine tra il mondo nordico e quello italiano.

Non solo, nel 1530 il Cles è anche stato il primo vescovo di Trento a essere nominato cardinale: nelle sale del castello puoi vederlo ritratto con la porpora cardinalizia.
La sua grande occasione arrivò nel 1534, quando venne convocato a Roma per il conclave. Sognando il soglio pontificio, iniziò a raccogliere consensi nelle corti italiane…ma alla fine venne eletto Alessandro Farnese, papa Paolo III.

🖼️ Sala delle udienze, Girolamo Romanino, "Bernardo Cles ed il segretario Antonio Quetta"

Ti vengono in mente altri suoi ritratti o simboli sparsi per il castello? 🧐 Scrivicelo nei commenti

24/04/2025

24 aprile 1921: domenica di sangue (Blutsonntag) a Bolzano. Un corteo pacifico, in costume tradizionale, viene attaccato in modo vile e violento da una squadraccia fascista. Il maestro Franz Innerhofer viene ucciso mentre cerca di mettere al riparo una scolaresca. Le forze dell' ordine si limitano ad accompagnare alla stazione i responsabili dell'aggressione e gli autori del gesto rimangono impuniti.
Il Circolo Gaismayr di Trento ricorda questo atto di vigliaccheria fascista e auspica, come richiesto a più riprese, che anche a Trento sia dedicata una via o una piazza al maestro sudtirolese, prima vittima del fascismo in regione.

21/03/2025

Venerdì 21 marzo alle 20:30 avrà luogo il nostro secondo appuntamento di una serie di conferenze su temi legati alla Grande Guerra. I relatori Davide Allegri e Andrea Casna, amici di lunga data dell'Associazione e grandi esperti dell'argomento, ci parleranno della propaganda in periodo di guerra. Verranno in particolare mostrate fonti giornalistiche dell'epoca, per aiutare a capire come venivano narrati gli eventi bellici, sconfitte in particolare.

L'incontro avrà luogo nella sala consiliare del Comune di Levico Terme ed è aperto a tutti. Vi aspettiamo!

Indirizzo

Piazza Duomo
Trento
38100

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