Marco dixit

Marco dixit Divulgatore - Quando parli, non farlo a sproposito!
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Anche quest’anno arriva puntuale il nostro appuntamento con i mostri! Ampliamo la nostra enciclopedia dei mostri: è il p...
30/10/2025

Anche quest’anno arriva puntuale il nostro appuntamento con i mostri!

Ampliamo la nostra enciclopedia dei mostri: è il periodo dell'anno in cui si parla di fantasmi, spettri, creature spaventose e orrori assortiti: vediamo allora l'origine di 9 parole "mostruose"!

Quali sono i tuoi... "mostri" preferiti? Scrivilo nei commenti!

27/10/2025

Perché si dice “procrastinare”?

Il verbo procrastinare deriva dal latino procrastināre, formato da pro (“avanti, in favore di”) e crastinus (“di domani”), a sua volta da crās, che significa “domani”.

Letteralmente, quindi, procrastinare significa “rimandare a domani”.

In italiano il verbo ha mantenuto lo stesso valore originario: indica l’abitudine di rinviare un’azione, una decisione o un impegno a un momento successivo, spesso per mancanza di volontà, tempo o motivazione.

Tagga l’amico procrastinatore che conosci!

E se a procrastinare sei tu... comincia a fare ciò che stai rimandando da troppo tempo: oggi stesso!
O magari non proprio oggi, forse domani...

24/10/2025

Si può mettere l’articolo davanti ai nomi propri?
“Chiamo il Marco.” “È arrivata la Marisa.”

In italiano standard i nomi propri si usano senza articolo: si dice, per esempio, “Chiamo Marco, è arrivata Marisa, ho visto Riccardo”.

Ma in molte zone d’Italia, soprattutto nel Nord, specialmente in Lombardia, ma anche in Toscana, l’articolo davanti al nome è comunissimo nel parlato quotidiano.

È un tratto regionale, naturale nei luoghi in cui si usa ma poco adatto a tutti gli altri contesti.

Ma attenzione: l’articolo è invece obbligatorio quando il nome proprio è preceduto da un aggettivo:
Il buon Fabio, la bella Maria, il caro Antonio.

Tu? L’hai mai usato o sentito usare?

Fammi sapere da dove vieni — e se il tuo nome si porta dietro un articolo!

22/10/2025

Questi sono due cachi.
E al singolare? È un cachi.

Sì, hai letto bene: cachi è sia singolare che plurale. La forma caco, anche se molto usata, è una forma popolare: meglio cachi, anche al singolare.

La grafia può variare: cachi o kaki, entrambe corrette.

In alternativa, puoi usare anche diòspiro (al plurale diòspiri, o diospero/diosperi se sei in Toscana).

Un frutto, mille nomi.

E tu? Come lo chiami?

20/10/2025

Una parola che forse non ti dice nulla ma della quale conosci benissimo il significato.

Che cos’è un ipocoristico?
Un ipocoristico è un diminutivo o vezzeggiativo di un nome proprio: più breve, più familiare, più intimo.

Il termine viene dal greco hypokoristikós = “diminutivo, vezzeggiativo”, da hypokorízomai “chiamare con un vezzeggiativo”, cioè letteralmente parlare come un fanciullo. Infatti kóros in greco significa proprio “fanciullo”.

Qual è l’ipocoristico più buffo o tenero che hai sentito?

17/10/2025

Cosa vuol dire “chiedo venia”?

Chiedo venia è un modo elegante per dire chiedo scusa. Ma da dove viene la parola venia?

La parola venia viene dal latino e significava perdono, grazia, indulgenza.

Da qui nasce anche veniale, che indica qualcosa che può essere perdonato: un peccato veniale è un errore lieve, scusabile.

Attenzione però a non confonderla con venale.
Anche venale viene dal latino — venalis, cioè “che si può comprare”.

Ma il significato moderno è diverso: una persona venale è quella che si lascia corrompere, che agisce per interesse o denaro.

Quindi:
– Veniale si può perdonare.
– Venale si può comprare.

Due parole simili, ma con un significato… molto diverso.

E tu? Usi mai l’espressione “chiedo venia?”

15/10/2025

Che cos’hanno in comune queste tre parole: OSSO, INGEGNI OSSESSO?

Sì, sono parole che possono essere lette da sinistra a destra, ma anche da destra a sinistra, e senza cambiare significato. Insomma, sono parole palindrome.

PALINDROMO, dal greco PALIN, ossia all’indietro, e DROMOS, corsa.

Una parola palindroma è una parola che corre all’indietro, infatti può anche essere letta al contrario.

Ma è possibile comporre addirittura delle intere frasi palindrome. Ad esempio, I TOPI NON AVEVANO NIPOTI.

Conosce altri palindromi? Sicuramente sì: Fammeli sapere nei commenti!

Amici di Treviso e dintorni!
14/10/2025

Amici di Treviso e dintorni!

Le parole accadono: costruiscono immagini, ponti, fraintendimenti. La lezione-performance di Marco dixit (Marco Ballaré) "Fatti di parole" mostra quanto conoscere più parole aiuti a pensare meglio: etimologie che sorprendono, vocaboli “quasi dimenticati”, uso preciso nel parlare di ogni giorno. Un invito a una lingua gentile che allarga lo sguardo.

Dal gioco all’esattezza: tra esempi pratici e storie di termini (online e dal vivo), Marco Dixit porta il pubblico a riconoscere come i nomi che scegliamo influenzino relazioni e decisioni: più parole, più pensieri. Un’ora per uscire con un vocabolario più ricco e conversazioni più chiare.
👉🏻 Sabato 25/10, ore 16:15 – Chiostro Santa Caterina

Riserva un posto al link: https://www.eventbrite.com/e/1682682712289

13/10/2025

Cos’hanno in comune i ladri e i foruncoli?

Le parole foruncolo e ladruncolo condividono molto più di una rima: hanno la stessa origine latina.
In latino furuncŭlus è il diminutivo di fur, cioè “ladro”.

Da lì arrivano parole come furtivo, furto, furfante, refurtiva… e perfino furetto!
Ma come siamo passati dai ladri alla pelle?

All’inizio furuncŭlus indicava i tralci giovani della vite, quelli che “rubavano” la linfa ai rami principali.

Da lì il termine ha iniziato a descrivere ogni gemma o escrescenza delle piante e, per estensione, anche quelle cutanee.

E così il foruncolo è rimasto fedele alla sua etimologia: un piccolo, discreto… ladro di bellezza.

Che giri affascinanti fanno le parole!

Conoscevi questa storia?

10/10/2025

Qual è il plurale di pomodoro? Pomodori o pomidoro?

La domanda è tutt’altro che banale: pomodoro nasce infatti come parola composta — pomo d’oro.

Seguendo la logica dei composti, il plurale dovrebbe essere pomidoro, e per molto tempo è stato usato proprio così.

Oggi non percepiamo pomodoro come parola composta, così si è affermato il plurale regolare in -i: pomodori.

È la forma più comune, più usata, e anche quella che ti consiglio di usare sempre, senza esitazioni. Detto ciò, pomidoro non è scorretto… solo molto meno diffuso.

E tu?

Li chiami pomodori o pomidoro?

08/10/2025

C’è un libro che comincia il 3 ottobre e finisce in un futuro imprecisato, passando per il 43 di aprile.
Un uomo parla con i cani, crede che il suo naso sia sulla Luna, e scrive tutto in un diario.

È Il diario di un pazzo di Nikolaj Gogol: un racconto breve, assurdo, ironico e inquietante.
Una discesa lucida e spietata nella follia, tra illusioni, deliri e bisogno di riconoscimento.

Se ami la letteratura più folle e affilata, questa è una lettura da non perdere.

Un piccolo classico, consigliato da chi ama scavare nei meandri della mente umana.

Qual è il libro più folle che hai letto tu?

La mia intervista a Panorama.it . Il testo completo nel primo commento! Un ringraziamento speciale ad Alessandra Giussan...
23/06/2025

La mia intervista a Panorama.it . Il testo completo nel primo commento! Un ringraziamento speciale ad Alessandra Giussani 🙏

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