30/07/2025
In my backyard.
Un amico racconta con sottilissima e pregiata cattiveria, un fatterello accaduto ad una cena dove i commensali, per chi ancora si ricorda di Gozzano, li definirebbe appartenenti alla Torino bene. Una cosetta, piccola piccola, che diventa gustosa, prende colore e diviene spassosa e fatalmente, torinesemente, tragica. Flaiano ci avrebbe costruito un calembour aguzzo come un ago.
Dice che ad una cena tra amici, una coppia notoriamente abbiente, si sia presentata recando una bottiglia di buon vino, già aperta e bevuta per metà. Dichiarando tra gran sorrisi e auto indulgenza che lo stappo risaliva alla sera precedente. Secoli di ammaestramento all’understatement sabaudo hanno permesso che il fatto non divenisse motivo di controversia o litigio, tutt’al più un’accurata perfidia lo ha trasformato in una deliziosa freccia di dileggio nei soliti giri dei quasi happy few cittadini.
Il piccolo aneddoto è tornato alla ribalta con quasi lo stesso effetto e con lo stesso piacere per la diffusione di legittime malignità alla vista del restaurato giardinetto di Piazza Maria Teresa. Guarda caso a due passi dalla casa della famosa cena.
Il parallelo tra la bottiglia, di vino superiore, ma già mezza bevuta e l’esito dell’intervento su una delle piazze più distinte e signorili della città, è stato immediatamente palese.
Malgrado ad occuparsi della rinascita dello spazio verde siano stati gli Amici di Piazza Maria Teresa, aiutati dai denari dalla Consulta di Torino, per la ridefinizione dell’architettura delle aiuole e l’inserimento di nuovi arbusti sempreverdi, il risultato finale ha suscitato un entusiasmo nano come le palmette poste nell’aiuola centrale. Sbandierato poi, come caso eccezionale, la doverosa presenza di Smat per l’irrigazione i led per i lampioni posti da Iren e il buon senso, per una volta, di immaginare anche una manutenzione triennale, poi chissà.
La parte vuota della bottiglia è l’inconsentibile indigenza di un Comune, che porta addirittura la banda a suonare, per riempire il vuoto di un taglio nastro inaugurale per una piccola aulica piazza per cui ha dovuto attendere risorse private per restituirla alla decenza. Alle periferie, dal palato meno fine, per il momento, il solito sapor di tappo.