Mediateca Rai Torino

Mediateca Rai Torino Consultazione gratuita dell'Archivio Radiotelevisivo della Rai e servizio di prestito libri su comunicazione di massa

Con sede nello storico Palazzo della Radio, la Mediateca Rai è un luogo aperto a tutti, dove è possibile ricercare e rivedere i programmi radiotelevisivi della televisione pubblica. Dieci postazioni multimediali consentono l'accesso all'archivio Rai che comprende anche foto di scena, spot pubblicitari, manifesti del Fondo Villani e pubblicazioni storiche della Rai. La Mediateca, inoltre, mette a

disposizione un'ampia raccolta di volumi e periodici nazionali e internazionali sui temi della comunicazione di massa, della pubblicità, dello spettacolo e del giornalismo.

👇https://www.raiplay.it/programmi/unpassopiuinlaunviaggioconlucarastelloIl 6 luglio 2025, Rai Teche pubblica su RaiPlay ...
08/07/2025

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https://www.raiplay.it/programmi/unpassopiuinlaunviaggioconlucarastello

Il 6 luglio 2025, Rai Teche pubblica su RaiPlay il documentario Un passo più in là: un viaggio con Luca Rastello, per rendere omaggio allo scrittore e giornalista nel decennale della sua scomparsa.
Attraverso voci, immagini e testimonianze, il documentario prodotto da Rai Teche in collaborazione con il Centro di Produzione TV di Torino propone un ritratto corale e appassionato di un intellettuale fuori dagli schemi: giornalista, scrittore e figura di riferimento del volontariato italiano. Rastello ha attraversato molte vite con uno sguardo lucido e mai convenzionale, sempre dalla parte di chi non aveva voce.
A corredo del documentario, sono stati pubblicati tre “extra” che raccolgono ulteriori testimonianze: il medico epidemiologo Luisa Mondo e l’avvocato Lorenzo Trucco rievocano il suo attivismo nell’esperienza del Comitato di Accoglienza Profughi dell’ex Jugoslavia negli anni Novanta. Il politologo Francesco Strazzari ne traccia il profilo professionale e il pensiero critico, mentre il saggista Franco Pezzini ne ricostruisce il ricordo personale attraverso un cammino nei luoghi torinesi che Rastello ha abitato e raccontato.
Un passo più in là: un viaggio con Luca Rastello non è solo un omaggio, ma un invito a riscoprire una voce necessaria, capace di leggere il presente con coraggio e profondità.

Ph Paolo Siccardi

25/06/2025
Grazie   a Giulio Graglia e Bruno Quaranta per l'approfondimento sul pittore e scrittore Carlo Levi
09/06/2025

Grazie a Giulio Graglia e Bruno Quaranta per l'approfondimento sul pittore e scrittore Carlo Levi

08/06/2025

Rai Teche Mediateca presenta al pubblico due programmi dedicati a Carlo Levi: la puntata “La solitudine dell’intellettuale” della serie di approfondimento storico condotta da Paolo Mieli “Passato e Presente” e l’incontro tra Carlo Levi e Indro Montanelli, realizzato da quest’ultimo nel 1959 per la sua serie televisiva dedicata a grandi personaggi. L’evento è in collaborazione con il Festival Nazionale Luigi Pirandello e del ‘900 e introdotto dal direttore artistico del festival Giulio Graglia e dal giornalista e scrittore Bruno Quaranta.

Rai Teche Archive Alive! è la rassegna che invita il pubblico a scoprire il grande archivio Rai. L’ingresso è gratuito, la prenotazione obbligatoria scrivendo a [email protected].

📍Rai Teche - Via Verdi 31, Torino
📅 9/06/2025 ore 18.00

ℹPER INFO:
335 629 9996
[email protected]

Mediateca Rai Torino

Che bella la Notte degli Archivi!con il doc di RaiTeche Un passo più in làUn viaggio con Luca Rastello Grazie Andrea De ...
06/06/2025

Che bella la Notte degli Archivi!
con il doc di RaiTeche
Un passo più in là
Un viaggio con Luca Rastello
Grazie Andrea De Benedetti, Elia Faso, Stefano Parola per il loro approfondimento




Dedicato a...Gianni RodariUna postazione di Archivio Rai con 1300 programmi radiotelevisividedicati allo scrittore 👉 dal...
04/06/2025

Dedicato a...Gianni Rodari
Una postazione di Archivio Rai con 1300 programmi radiotelevisivi
dedicati allo scrittore
👉 dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 17
Mediateca Rai Torino




Da oggi... Dedicato a Gianni Rodariuna postazione dell'Archivio Rai dedicata alla scrittore in adesione al tema di Archi...
28/05/2025

Da oggi...

Dedicato a Gianni Rodari

una postazione dell'Archivio Rai dedicata alla scrittore in adesione al tema di Archivissima

Mediateca Rai Torino lun-ven 👉dalle 9:30 alle 17

Speciale Wonderland - Torino NoirGrazie Wonderland Rai4 per la citazione alla mostra RaiTeche racconta il giallo e il no...
21/05/2025

Speciale Wonderland - Torino Noir
Grazie Wonderland Rai4 per la citazione alla mostra RaiTeche racconta il giallo e il noir Rai

La mostra è visitabile al Palazzo della Radio tutto l'anno, dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 17 [email protected]

RaiTeche
Mediateca Rai Torino
Rai4

Torino, con le sue atmosfere sospese tra storia e mistero, è da sempre un fertile terreno per la narrativa noir e poliziesca. Tra gli autori contemporanei torinesi che hanno saputo raccontare le ombre e le contraddizioni della città, ci sono il saggista Milo Julini e i romanzieri Maurizio Blini e ...

14/05/2025

Focus sulla scrittrice Lalla Romano, oggi per Buongiorno Regione di Tgr Piemonte. Il titolo del suo romanzo “Le parole tra noi leggere” (Strega 1969), ha ispirato il tema della 37ª edizione # Salone Internazionale del Libro, dedicato alle parole.

“La memoria ci fa umani” diceva Lalla Romano e l’archivio della Rai ha più di mille sequenze radiofoniche e televisive dedicate alla scrittrice. Dal dialogo tra Enzo Siciliano e Lalla Romano in “Settimo giorno” (1974) a quello tra la scrittrice e Cesare Musatti in “Fatti di Famiglia” (1984) di Alberto Sinigaglia, per la regia di Bruno Gambarotta; da “Ritratto di scrittrice con paesaggio: Lalla Romano (1998) a "Il segno delle donne" (2020) in cui Lalla Romano è interpretata da Pamela Villoresi. Tutti i programmi citati sono visibili su RaiPlayo sul sito di RaiTeche e naturalmente in Mediateca Rai Torino (via Verdi 31, Torino)





30/04/2025

Il 29 aprile 1985 va in onda la prima di 34 puntate di “Quelli della notte” ideato da Renzo Arbore e Ugo Porcelli. Le puntate sono trasmesse dal lunedì al venerdì su Raidue alle 23, è quindi il primo programma notturno della televisione italiana. Realizzato nello studio A del Centro di Produzione Rai di via Teulada a Roma, lo studio è fatto passare per la casa di Arbore, una sorta di casa-magazzino-teatrino con il palcoscenico e il flipper e un salotto caotico con amici e ospiti che vanno e vengono. Una casa aperta a tutti i nottambuli e a quelli che Arbore definiva burlescamente “nullatenenti” o “sfaccendati”.
Nella casa arrivano Riccardo Pazzaglia, Simona Marchini, Andy Luotto, Giorgio Bracardi, Roberto D’Agostino, Oscar Cosulich, Marisa Laurito, Dario Salvatori, Nino Frassica, che inaugurano con Arbore l’era dell’improvvisazione, con le gag accompagnate da due orchestrine la “New Pathetic Orchestra” con repertorio anni ’20-’40 e quella dei “Senza vergogna” con repertorio anni ’40-‘’60, già collaudata in un’altra trasmissione di Arbore e Porcelli, dedicata ai 60 anni della Radio “Cari amici vicini e lontani” che l’anno prima era stato un grande successo con ben 18 milioni di spettatori e che Rai Teche ha restaurato qui a Torino e reso disponibile su RaiPlay. Della trasmissione rimangono celebri anche la sigla di apertura “Ma la notte no” e quella di chiusura “Il materasso”. Come tutti i suoi programmi, l’intento di Arbore era satirico e in “Quelli della notte” si prendeva in giro il costume del “salotto televisivo” nato tra la fine degli anni Settanta e i prima anni Ottanta, con l’idea di creare - in diretta - un “raccoglitore di chiacchiere vacue su qualsiasi argomento”, come racconta lo stesso Arbore in un articolo del Radiocorriere.
Nel corso delle puntate l’ascolto è passato dagli iniziali 800.000 telespettatori a 2 milioni della quarta fino a raggiungere punte di 3 milioni con un record di share del 51%. Il successo del programma, che rappresenta un vero e proprio fenomeno televisivo, come era accaduto trent’anni prima con Lascia e Raddoppia? e cioè in grado di aggregare e accrescere l’audience, è dovuto soprattutto ad Arbore che realizza un prodotto innovativo, senza uno schema, votato all’improvvisazione e che contamina i generi dal varietà al talk show allo spettacolo musicale.




👉 https://www.raiplay.it/programmi/lafabbricaelarisaiaPer l’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo ...
24/04/2025

👉 https://www.raiplay.it/programmi/lafabbricaelarisaia

Per l’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo (1945 – 2025), Rai Teche ha recuperato “La fabbrica e la risaia”, la prima di dieci puntate della serie “Il palinsesto della storia – Il ricordo della Resistenza”, in onda nel 1985 in occasione del quarantesimo anniversario. Le puntate sono state realizzate dall’autore e regista televisivo Bruno Gambarotta e dall’allora direttore scientifico dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, Gianni Perona.
Il programma si basa sulla forza del racconto dei protagonisti che ricostruiscono rigorosamente i diversi aspetti della Resistenza piemontese e su un cospicuo numero di materiali di archivio cartaceo e fotografico. Come a seguire idealmente l’immagine della Resistenza che Calvino aveva dato nel romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno”, rappresentata dalla fusione di paesaggio e persone, la serie di Gambarotta è divisa in aree geografiche. Le puntate seconda, terza e quarta trattano i resoconti delle zone montuose (Val Chisone, Val Sangone, Val di Susa, Val di Lanzo e Canavese). La sesta, settima e ottava puntata si concentrano sulla città, sulle storie dei contadini di Alba, Langhe, Monferrato, Astigiano e Alessandrino. La prima e la quinta puntata trattano di Biella, Vercelli e Cuneo, mentre la nona e la decima puntata sono dedicate a operai e Resistenza a Torino: i bombardamenti, gli scioperi, le fabbriche e la persecuzione degli ebrei.
In particolare, “La fabbrica e la risaia” si concentra nell’area del biellese e del vercellese, prime zone operative della Resistenza in Piemonte. Le Prealpi a Nord e la serra coperta di boschi a ovest sono, dapprima, rifugi dei soldati sbandati poi basi per le prime bande partigiane che occupano i boschi lunghi i fiumi e la zona semideserta della Baraggia. Ne parlano i partigiani dai nomi di battaglia come “Italo”, “Massimo”, “Ulcavo”, “Mastrilli” e le donne rimaste sole a gestire le attività dei campi e delle fabbriche, ma il cui ruolo non fu meno importante: dalla partecipazione alle agitazioni nelle piazze alla pericolosa attività di “staffetta”, dalla cura e dal rifocillamento di feriti e sbandati alla raccolta di armi, munizioni e indumenti.
L’intera serie è stata realizzata grazie anche alla concessione di documenti e fotografie storiche provenienti dagli Istituti storici come l’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia; l’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea "Giorgio Agosti"; l’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Cuneo; la Biblioteca Civica “Costantino Nigra” di Ivrea; Il Centro Studi “Beppe Fenoglio”; l’Archivio del Comune di Alba; l’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea in provincia di Asti; l’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea in provincia di Alessandria “Carlo Gilardenghi”; la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC, Milano; l’Archivio delle Tradizioni e del Costume Ebraici B. e A. Terracini di Torino; la Comunità Ebraica di Torino; la Biblioteca Emanuele Artom di Torino.

24/04/2025

"La fabbrica e la risaia" su RaiPlay dal 25 aprile
Per l’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo (1945 – 2025), Rai Teche ha recuperato “La fabbrica e la risaia”, la prima di dieci puntate della serie “Il palinsesto della storia – Il ricordo della Resistenza”, in onda nel 1985 in occasione del quarantesimo anniversario. Le puntate sono state realizzate dall’autore e regista televisivo Bruno Gambarotta e dall’allora direttore scientifico dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, Gianni Perona.
Il programma si basa sulla forza del racconto dei protagonisti che ricostruiscono rigorosamente i diversi aspetti della Resistenza piemontese e su un cospicuo numero di materiali di archivio cartaceo e fotografico. Come a seguire idealmente l’immagine della Resistenza che Calvino aveva dato nel romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno”, rappresentata dalla fusione di paesaggio e persone, la serie di Gambarotta è divisa in aree geografiche. Le puntate seconda, terza e quarta trattano i resoconti delle zone montuose (Val Chisone, Val Sangone, Val di Susa, Val di Lanzo e Canavese). La sesta, settima e ottava puntata si concentrano sulla città, sulle storie dei contadini di Alba, Langhe, Monferrato, Astigiano e Alessandrino. La prima e la quinta puntata trattano di Biella, Vercelli e Cuneo, mentre la nona e la decima puntata sono dedicate a operai e Resistenza a Torino: i bombardamenti, gli scioperi, le fabbriche e la persecuzione degli ebrei.
In particolare, “La fabbrica e la risaia” si concentra nell’area del biellese e del vercellese, prime zone operative della Resistenza in Piemonte. Le Prealpi a Nord e la serra coperta di boschi a ovest sono, dapprima, rifugi dei soldati sbandati poi basi per le prime bande partigiane che occupano i boschi lunghi i fiumi e la zona semideserta della Baraggia. Ne parlano i partigiani dai nomi di battaglia come “Italo”, “Massimo”, “Ulcavo”, “Mastrilli” e le donne rimaste sole a gestire le attività dei campi e delle fabbriche, ma il cui ruolo non fu meno importante: dalla partecipazione alle agitazioni nelle piazze alla pericolosa attività di “staffetta”, dalla cura e dal rifocillamento di feriti e sbandati alla raccolta di armi, munizioni e indumenti.
L’intera serie è stata realizzata grazie anche alla concessione di documenti e fotografie storiche provenienti dagli Istituti storici come l’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia; l’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea "Giorgio Agosti"; l’Istituto Storico della Resistenza e
della Società Contemporanea in Provincia di Cuneo; la Biblioteca Civica “Costantino Nigra” di Ivrea; Il Centro Studi “Beppe Fenoglio”; l’Archivio del Comune di Alba; l’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea in provincia di Asti; l’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea in provincia di Alessandria “Carlo Gilardenghi”; la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC, Milano; l’Archivio delle Tradizioni e del Costume Ebraici B. e A. Terracini di Torino; la Comunità Ebraica di Torino; la Biblioteca Emanuele Artom di Torino.

Indirizzo

Via Verdi, 31
Turin
10124

Orario di apertura

Lunedì 09:30 - 17:00
Martedì 09:30 - 17:00
Mercoledì 09:30 - 17:00
Giovedì 09:30 - 17:00
Venerdì 09:30 - 16:00

Telefono

+390118104858

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