03/06/2025
LA PARTITA PERFETTA o di come nel calcio e nello sport si può anche perdere.
Qualche giorno fa, assistendo ad una lezione di karate di mia figlia, ho captato una frase del maestro che commentava un esercizio "...non c'è bisogno di parlare, se la tua presenza sarà più forte di quella del tuo avversario, lui si sposterà...". Dopo la piú tragica finale di coppa a tinte neroazzurre della storia, questa frase mi risuona all'infinito. Dopo giorni spesi nel tentativo di sottrarmi alle perculate di amici e parenti, realizzo che, semplicemente, la "presenza" del Paris l'altra sera é stata incommensurabilmente più forte. Nel tentativo di sottrarmi alla goliardia di quei tifosi che con velocità da primato ,corrono a mandarti un messaggino per lacerarti proprio al centro del tuo psicodramma sportivo, interpreti perfetti della retorica del "Conta solo vincere", realizzo con tutta la potenza di un' epifania il vero significato dello sport. Quel significato che non é rappresentato dai primati, dal palmares e tanto meno dagli ingaggi ultra milionari di certi giocatori, ma dalla ricerca costante, spasmodica, furiosa e mistica della PARTITA PERFETTA. É un concetto filosofico, artistico, sovrannaturale e profondamente umano, non si gioca contro un avversario ma contro se stessi. La partita perfetta è l'allineamento di corpo e mente, é un endecasillabo, é il codice di Fibonacci, l'orecchio assoluto, il Nirvana, un assolo di Eric Clapton, l'ultima puntata di Big Bang Theory, é il sorriso di una bambina, la Balena Bianca, il tramonto a Ko Samui e la Comune di Parigi è quella Presenza talmente fortee da fare spostare gli avversari. Auguro a tutti di vivere una "partita perfetta" almeno una volta, o quantomeno di continuare a cercarla x tutta la vita.
A volte capita di essere presenti quando la PartitaPerfetta si materializza, di esserne testimoni. Si può perdere tempo a recriminare, piangere o si può semplicemente alzarsi in piedi ed applaudire.Dedicato a quelli che"Conta solo vincere"