11/08/2025
Felicità perché gli analisti ne parlano troppo poco, così poco che a volte rischiano di non vederla, neppure nella bambina che va cantando sotto agli alberi con la sua treccia d’oro, e dipingono quasi soltanto infanzie tragiche, infanzie strette come bare – come quella di Tove Ditlevesen – infanzie di chi, come scrive Goethe, non avendo conosciuto la festa non sa in cosa sperare.
PSICHE 1-2025 è Felicità.
L’Editoriale sarà breve: abbiamo ringraziato e salutato tutti con Intelligenze quando non speravamo più di mettere in cantiere Felicità che avevamo immaginato – sbagliando i calcoli – a chiusura del nostro mandato. Felicità come un vecchio numero di Psiche del 1998 curato da Tebaldo Galli, Nicoletta Bonanome e Anna Ferruta ai quali volevamo rendere omaggio.
Tutti vogliono essere felici, pensava Blaise Pascal. La volontà non muove un passo senza questo obiettivo che costituisce il movente di tutte le azioni di tutti gli uomini, compresi coloro che vanno a impiccarsi. Eppure non è affatto semplice dare una definizione univoca della felicità e di che cosa rende felici gli esseri umani.
I molti contributi spacchettano la parola e l’idea, ne riscostruiscono la storia a partire dai Greci, la inseguono nella lingua, nella filosofia, nella scrittura, nel pensiero economico, nell’umorismo, nella religione, nella pianificazione delle città, nella scuola, nei paradisi artificiali, nell’eutanasia, nel sesso, nell’amore, nella musica, in un paio di sneakers e, naturalmente, nella psicoanalisi e nell’interpretazione dei sogni.
Tuttavia è molto difficile restare nel territorio della felicità senza scivolare in quello opposto dove ci muoviamo con più scioltezza e maggiore confidenza, come se ci sentissimo a casa. Immanuel Kant, e ancora prima Pietro Verri, definivano la felicità in negativo, come assenza di dolore: una definizione minima, basica, che siamo tutti pronti a sottoscrivere al primo mal di denti. Più complicato, come vedremo leggendo i contributi al fascicolo, darne una definizione in positivo.
Dall’Editoriale di Stefania Nicasi, Direttore di Psiche 2019-2025.
Le Rubriche
Psiche ora e allora - Alessia Fusilli De Camillis, Intervista a Maurizio Balsamo.
La parola, le voci - a cura di Alessia Fusilli De Camillis, con Marco Balzano, Vittorio Magnago Lampugnani e Maximilian Meisse, Francesco Barale.
Storia della Psicoanalisi - a cura di Rita Corsa.
Gli Autori
Maurizio Balsamo, Benedetta Guerrini Degl’Innocenti, Emanuele Trevi, Filip Grgić, Alberto Frigo, Luigino Bruni, Antonio Trampus, Graham Music, Carla Busato Barbaglio, Maria Luisa Mondello, Emanuela Quagliata, Suzanne Maiello, Angela Iannitelli, Guido Berdini, Cristina Marogna, Lorenzo Urbano, Angelo Moroni, Giuseppe Pellizzari, Paola Camassa, Mariano Horenstein, Giovanni Foresti, Giovanni Stella, Maurizio Mori, Gianni Baldini, Valeria Angelini con Scuola-Città Pestalozzi.
Buona lettura!
La Direzione e la Redazione di Rivista Psiche ringraziano Voi lettori, gli Autori, il Comitato Scientifico, Le edizioni del Mulinoe la Società Psicoanalitica Italiana
Gli spazi di Psiche online
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