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16/10/2025
[C.R.] Un incontro con IPLA, l'Istituto per le Piante da Legno e l'Ambiente, non può che fornire spunti interessanti. A maggior ragione se intorno al tavolo, con i suoi rappresentanti, siedono i consiglieri e le consigliere della VI commissione, presieduta da Amalia Santiangeli.
Luca Rossi e Igor Boni hanno riassunto a grandi linee le principali attività dell'istituto in questa fase. Società interamente controllata dalla Regione Piemonte, attualmente IPLA non lavora direttamente su commissione della Città di Torino, anche se il territorio del capoluogo piemontese è interessato da vari suoi interventi. I quali, è stato spiegato, comprendono il trattamento dei rifiuti campo nel quale IPLA svolge attività di assistenza tecnica, anche lavorando con società come il Conai (recupero imballaggi) o effettuando per Amiat monitoraggi sulla qualità del rifiuto differenziato. È di questa ultima fase l'avvio di indagini specifiche, a livello nazionale e anche a Torino, sull'eventuale presenza di Raee (materiali elettrici ed elettronici) nella raccolta indifferenziata. per valutare eventuali possibilità di ulteriore recupero.
Un altro campo, del tutto diverso, nel quale agisce IPLA è il contrasto alla Popillia Japonica, un coleottero giunto recentemente dall'Estremo Oriente, si suppone tramite velivoli atterrati a Malpensa: innocuo per gli esseri umani, persino bello da vedere (per quanto lo possa essere un insetto) però letteralmente micidiale per orti, giardini, spazi coltivati in genere. Dalle aree lungo il Ticino, la Popillia è dilagata in Lombardia e nel Piemonte orientale: anche Torino rientra tra le aree infestate, seppure non massicciamente come invece risulta essere il capoluogo lombardo. Finora impossibile da sradicare, il coleottero del Sol Levante è oggetto, secondo disposizioni dell'Unione Europea, di azioni di contenimento e contrasto, con trappole a feromoni disposte lungo i perimetro delle aree infestate: nell'ultimo anno sono stati monitorati circa duemila punti del territorio regionale per individuare e delimitare le infestazioni
Ovviamente, c'è dell'altro, come si evince dal nome stesso dell'Istituto: IPLA si occupa della pianificazione forestale per conto della Regione Piemonte. Ne è un esempio il progetto, in collaborazione con il Comune, che ha visto la realizzazione di un lotto di foresta urbana, con 35 specie arboree ed arbustive autoctone sulla sponda sud del torrente Stura, là dove una quindicina d'anni fa si parlava di "Toxic Park". L'area, ha annunciato la presidente Santiangeli, sarà oggetto di un sopralluogo della commissione nelle prossime settimane. Una biomassa, quella della piccola foresta urbana in oggetto, che si è calcolato abbia sottratto all'aria che respiriamo circa otto tonnellate di Co2 dal 2018 a oggi. Una goccia nel mare, hanno puntualizzato i rappresentanti di IPLA, ma che rappresenta un esempio virtuoso, così come il ritorno alla permeabilità - e alla presenza di verde - di terreni cementificati o degradati, nell'ambito del progetto Urban Soil.
Un ultimo accenno alla gestione del verde urbano: le piante hanno un loro ciclo vitale e in città sono più stressate e talvolta con radici che faticano a svilupparsi adeguatamente. Le potature sono importanti per riequilibrare chiome con radici, anche per cercare di prevenire pericolose cadute di alberi, è stato spiegato, aggiungendo che inevitabilmente le alberate debbano periodicamente essere rinnovate pensando al futuro. L'incontro con IPLA ha visto intervenire i consiglieri e consigliere Scanderebech, Greco, Viale, Crema, Borasi, Diena e Catanzaro.