Radio Crossover Tango

Radio Crossover Tango Trasmissione radiofonica mensile su web. Musica, interviste, storia e cultura del tango Argentino.

Radio Crossover Disco è una web radio Torinese che trasmette dagli studi del Cecchi Point. Ha una programmazione di musica di ogni tipo, dalla disco al jazz al metal, ed una volta al mese, di sabato pomeriggio, dedica uno spazio al Tango Argentino. Nella nostra trasmissione di due ore proponiamo una selezione di tango classico, curata dalla DJ Genovese Marina Mondini, e numerose rubriche a tema cu

lturale sul tango, trattando la storia, i costumi, la musica e le grandi orchestre. In ogni trasmissione proponiamo gli interventi di uno o più ospiti, esperti o testimoni dei diversi argomenti trattati, che regalano a noi ed agli ascoltatori la loro competenza.

Ed ecco qui un altro significativo ritrovamento!!Ho dovuto aspettarlo un po', perché la spedizione ha transitato da New ...
28/03/2025

Ed ecco qui un altro significativo ritrovamento!!
Ho dovuto aspettarlo un po', perché la spedizione ha transitato da New York ad Indianapolis, poi a Chicago ed infine a Milano prima di arrivare a casa mia un mese dopo. Ma ne valeva la pena, perché si tratta di un libro molto particolare. Secondo Worldcat, il sistema bibliotecario mondiale ne conserva 36 copie in tutto, di cui solo 2 in Europa (Germania e Spagna), e tutte le altre in Nordamerica.

🧿 𝗧𝗛𝗘 𝗧𝗔𝗡𝗚𝗢 𝗔𝗡𝗗 𝗢𝗧𝗛𝗘𝗥 𝗨𝗣-𝗧𝗢-𝗗𝗔𝗧𝗘 𝗗𝗔𝗡𝗖𝗘𝗦, ovvero "il tango ed altri balli alla moda" è un manuale di ballo americano, pubblicato nel 1914, e dedicato ad istruire i lettori sui numerosi balli moderni entrati in voga in quel periodo tra cui la maxixe, l'one step, l'hesitation e - naturalmente - il tango! Sì, perché la tangofollia che in Europa aveva contagiato Parigi e tutto il Vecchio Continente, parallelamente oltrooceano si era diffusa ed aveva fatto proseliti anche a New York.

L'autore J.S.Hopkins ci tiene a sottolineare che il libro è illustrato con numerose fotografie di posa, a cui si erano prestati importanti artisti ballerini di quel periodo, per dimostrare ai lettori i diversi passi delle nuove danze da essi insegnate.
Tra questi maestri meritano di essere menzionati i celeberrimi Vernon e Irene Castle, innovatori e trendsetter, che all'uscita di questo libro erano già riusciti da qualche anno nell'ardua missione di rendere "accettabili" al pubblico bianco benestante di New York i balli delle comunità "underground" afroamericane della Grande Mela, ovvero i balli del ragtime e successivamente il foxtrot. Nei loro show i Castle si facevano sempre accompagnare da un'orchestra interamente nera: quest'idea sarebbe diventata abbastanza comune nella seconda metà degli anni '20, ma all'inizio degli anni '10 era decisamente audace e provocatoria. Per dare un'idea dell'importanza di questi personaggi, quando negli anni '30 venne prodotto un film che raccontava la vita dei Castle, per interpretare i due artisti nella pellicola fu scelta una coppia di analoga grandezza: Fred Astaire e Ginger Rogers.

🔹 E il tango?
I Castle naturalmente, da professionisti del ballo, conoscevano bene anche il tango argentino che però nel 1914 - come sappiamo - era nel pieno della bufera dello scandalo e delle condanne di indecenza.
Risolsero il problema a modo loro: per mettersi al riparo da qualunque critica inventarono una variante del tango che si ballava staccati, senza toccarsi. Anzi, la posizione era precisamente denominata "arms akimbo", ossia ognuno dei due ballerini teneva le mani appoggiate sui propri fianchi. Nessuno avrebbe potuto dubitare dell'onestà morale dei ballerini! I passi eseguiti erano però esattamente quelli del tango, nella versione codificata dai maestri di Parigi. Battezzarono quest'idea INNOVATION TANGO e - per completare l'opera - il direttore della loro orchestra, James Reese Europe, compose un brano appositamente dedicato: il CASTLE INNOVATION TANGO.
Del resto il tango dei Castle, a quanto riferisce la stessa Irene, aveva “il senso dell’umorismo che permeava tutta la nostra danza: il grande senso di gioia frizzante che condividevamo quando ballavamo”. Il loro tango era puro divertimento. "Se Vernon mi avesse mai guardato negli occhi con ardente passione durante il tango", ha ricordato Irene, "credo che saremmo scoppiati entrambi a ridere".

🔹 A parte questa curiosità.. nuevista 😉 (che anticipava di cento anni il "tango fusion" di Sonja Armisen) il manuale descrive diffusamente anche altre versioni del tango, come per esempio quella insegnata dal maestro americano Maurice Mouvet con la sua moglie e partner Florence Walton.
Mouvet, nato a Brooklyn da genitori originari del Belgio, visse la sua giovinezza a Parigi e proprio lì divenne famoso proponendo la sua versione della "danse Apache", una HIT mondiale del primo Novecento che ispirò innumerevoli artisti, tra cui Rodolfo Valentino, e naturalmente anche innumerevoli parodie tra cui quella del nostro Totò. La danza Apache di Mouvet iniziava con un valzer lento per diventare poco alla volta una performance acrobatica (e pericolosa) in cui la sua partner roteava attorno a lui, appesa al suo collo. Questo numero di gran successo gli diede abbastanza popolarità da ottenere un ingaggio a New York, dove conobbe Florence Walton iniziando poi a lavorare con lei.

Com'era il tango di Mouvet?
Il punto di riferimento era sempre il tango codificato a Parigi, che si componeva di un insieme di elementi "base" più una varietà quasi infinita di variazioni che dipendevano da maestro a maestro. Nel libro vengono esposti otto elementi di base, di cui il primo era naturalmente una camminata in quattro passi. Una delle caratteristiche riportate dal libro era l’uso del "toe point", un abbellimento che consisteva nell'estendere il piede in avanti, mantenendo la punta a contatto con il pavimento e conservando una postura elegante. Le sequenze di camminata terminavano con un toe point - o anche più di uno, a volte avanti e a volte indietro - per enfatizzare il ritmo della danza. Le sequenze dovevano essere eseguite con un movimento fluido ed una transizione senza interruzioni.
La stessa camminata poteva essere eseguita in un semicerchio invece che proseguendo diritti, prima in una direzione e poi nella direzione opposta (l'uomo arretra). Un altro abbellimento consisteva nell'inclinare la testa e le spalle verso il piede che si estendeva nel "toe point". Altri passi prevedevano di incrociare una gamba davanti o dietro l'altra, come nell'"ocho" del nostro tango contemporaneo, con la piccola ma rilevante differenza che questi movimenti non venivano eseguiti dissociando il busto, di conseguenza il torso dei ballerini seguiva sempre la direzione delle gambe. Infine un movimento descritto nelle teorie francesi, a cui Mouvet si ispirava, prevedeva di "scacciare" un piede con l'altro, ossia appoggiare la punta di un piede dietro il tacco dell'altro piede e contemporaneamente muovere il secondo in avanti come se fosse stato "scacciato" dal primo.

L'autore ci tiene a precisare che il tango non può essere ballato correttamente su nessuna musica che non sia un VERO tango argentino - opinione che non tutti condividevano, difatti era diffusa anche l'opinione opposta, ossia che in mancanza di un vero tango argentino potesse fare al caso anche un one-step o un altro brano in 4/4 ben ritmato.

🔹 Ma veniamo all'insegnamento del tango argentino "originale": sì, perché questo manuale, dopo aver parlato del tango dei Castle, del tango di Mouvet e quello di un altro insegnante di nome Santley, dedica un paragrafo anche a descrivere il tango così come è ballato nel Paese dov'è nato.
Una caratteristica che distingue il tango argentino da quello parigino è nel modo di muovere il piede, che deve scivolare sul pavimento. L'autore precisa che questa attenzione deve essere posta "in tutte le figure e si dovrebbe praticare questo movimento per renderlo lungo e circolare da dietro in avanti o da avanti a dietro, a seconda del modo in cui si procede." Inoltre l'autore specifica che, a differenza della tenuta classica dei balli di coppia che prevedeva di ballare con piedi e ginocchia aperte, nel tango all'opposto sia le punte dei piedi che le ginocchia devono essere rivolte più verso l'interno che verso l'esterno.
Anche i passi del tango argentino vengono descritti come combinazioni di camminate ed incroci, ma nella camminata viene precisato che oltre a scivolare sul pavimento deve essere cadenzata con un piccolissimo "tuffo" in avanti, in alcuni precisi momenti della sequenza.

✨ Per concludere, riporto un paio di passi dell'introduzione in cui l'autore esprime la sua posizione rispetto alle polemiche sui nuovi balli.
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Alcune persone sostengono che queste nuove danze siano inopportune e immorali. Per dimostrare la loro tesi, fanno notare che molte di queste danze sono state proibite in diverse città del mondo. In difesa di queste nuove danze, dirò che sono altrettanto appropriate – anzi, alcune lo sono persino di più – rispetto al Two Step o al Valzer, che sono universalmente accettati. Il motivo per cui vengono vietate dipende dalla posizione assunta dai ballerini; è quindi evidente che non sia la danza in sé ad essere inappropriata, ma piuttosto il modo in cui viene eseguita.
(...)
Queste danze vengono chiamate 'grottesche', ossia danze "strane" o giocose. Ma questo non vuol dire che debbano essere eseguite in modo grottesco con il corpo. Quando le ballate – almeno fino a quando non ne avrete pieno controllo – immaginate di avere un bicchiere d'acqua sulla testa e che l'obiettivo della danza sia evitare di versarne il contenuto. Questo aiuterà a mantenere il corpo eretto dalla vita in su, lasciando che siano i piedi a eseguire i passi invece del corpo.
(...)
Coloro che ballano queste danze (e le ballano correttamente), scopriranno di ricevere qualcosa di più del semplice piacere del ballo, poiché alcuni dotti medici ritengono che queste danze abbiano effetti migliori di un corso di cultura fisica. Il motivo è perché mettono in gioco muscoli che nelle danze ordinarie e negli esercizi fisici sono dormienti: quindi mentre ci si diverte, allo stesso tempo si rafforzano anche parti del corpo raramente utilizzate. Certo per diventare competenti è necessaria la pratica, come in ogni altra cosa, ma se le regole e le posizioni vengono attentamente osservate, si incontreranno pochissimi ostacoli nel diventare un adepto dei nuovi balli, poiché il nostro obiettivo è rendere le danze il più semplici e complete possibile.
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REGALO per chi ha letto fino in fondo: potete trovare nel primo commento del post originale (non nelle condivisioni) il link alla versione digitalizzata del libro.

Analisi musicali: l'orchestra di 𝗢𝗦𝗩𝗔𝗟𝗗𝗢 𝗣𝗨𝗚𝗟𝗜𝗘𝗦𝗘L'autore, le caratteristiche musicali ed esempi di ascolto guidato.a cu...
19/02/2025

Analisi musicali: l'orchestra di 𝗢𝗦𝗩𝗔𝗟𝗗𝗢 𝗣𝗨𝗚𝗟𝗜𝗘𝗦𝗘
L'autore, le caratteristiche musicali ed esempi di ascolto guidato.
a cura di 𝘿𝙖𝙧𝙞𝙤 𝙑𝙞𝙧𝙞, violinista dell'orchestra Silencio Tango.

➡️ https://radiocrossovertango.blogspot.com/2018/02/Febbraio2008.html #00:08:51

▪️Trasmissione del 24 Febbraio 2018

𝗧𝗔𝗡𝗚𝗢 𝗘 𝗦𝗙𝗜𝗟𝗔𝗧𝗘 𝗗𝗜 𝗠𝗢𝗗𝗔   (𝗂𝗅 𝗍𝖺𝗇𝗀𝗈 𝗌𝗍𝖺 𝖻𝖾𝗇𝖾 𝖼𝗈𝗇 𝗍𝗎𝗍𝗍𝗈)🎀 ci siamo abituati, no? -- "Tango e questo", "tango e quello"......
07/02/2025

𝗧𝗔𝗡𝗚𝗢 𝗘 𝗦𝗙𝗜𝗟𝗔𝗧𝗘 𝗗𝗜 𝗠𝗢𝗗𝗔 (𝗂𝗅 𝗍𝖺𝗇𝗀𝗈 𝗌𝗍𝖺 𝖻𝖾𝗇𝖾 𝖼𝗈𝗇 𝗍𝗎𝗍𝗍𝗈)
🎀 ci siamo abituati, no? -- "Tango e questo", "tango e quello"... che si tratti di associare il tango con altre attività psicofisiche, o con passatempi più goderecci come quelli enogastronomici, o stimolare i viaggi ed il turismo, o mille altre cose. Il tango è come il nero: sta bene con tutto, si accompagna a meraviglia con un'infinità di altre attività e non stona mai.

Ma prima che qualcuno dica la fatidica parola "ORMAI", vi fermo immediatamente. Non stiamo parlando di una novità del giorno d'oggi. L'idea di associare il tango ad altre attività non è affatto un'idea originale o un'invenzione recente.

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🔹 Per esempio, al tempo della tangofollia (1913-1914) quando ​il​ ​tango​ ​aveva​ ​grande​ ​successo​ ​a​nche a ​Londra,​ ​pare che​ ​proprio​ ​dall’Inghilterra​ ​sia​ ​partita​ ​una​ ​moda​ ​che​ ​contagiò ​tutta​ ​l’Europa​ ​ed​ arrivò ​anche​ ​in​ ​Italia:​ ​i​ ​Tango-Tea,​ ​una​ ​specie​ ​di​ ​misto​ ​fra​ ​l’ora​ ​del​ ​tè​ ​ed una pomeridiana danzante.​ ​
Già i caffè-concerto, in realtà, offrivano piccoli spettacoli in locali addetti alla ristorazione, ed è qui che la fantasia dei Londinesi ebbe l'intuito geniale: fare l'opposto, ossia usare il tango come specchietto per le allodole per attirare pubblico nei teatri ed offrire, assieme ad un piccolo snack, anche uno spettacolo di tango assieme alla sfilata di indossatrici curata da una casa di moda. Di fatto un intermezzo pubblicitario, ma in forma di spettacolo.

Lo scrittore Robert​ ​Lynd​ ​lo​ ​racconta​ ​molto​ ​sarcasticamente​ ​nel​ ​suo​ ​libro "𝘛𝘩𝘦​ ​𝘣𝘰𝘰𝘬​ ​𝘰𝘯​ ​𝘵𝘩𝘪𝘴​ ​𝘢𝘯𝘥​ ​𝘵𝘩𝘢𝘵"​, in questo passo che introduce il suo capitolo di "pensieri ad un tè-tango".

𝘕𝘰𝘯 è 𝘧𝘢𝘤𝘪𝘭𝘦 𝘥𝘪𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘴𝘪𝘢 𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘱𝘪ù 𝘯𝘰𝘪𝘰𝘴𝘢 𝘥𝘦𝘪 𝘛𝘢𝘯𝘨𝘰-𝘛𝘦𝘢 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘪 𝘓𝘰𝘯𝘥𝘪𝘯𝘦𝘴𝘪 𝘴𝘱𝘳𝘦𝘤𝘢𝘯𝘰 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰 𝘦 𝘴𝘰𝘭𝘥𝘪. 𝘚𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘮𝘦, ​𝘨𝘪à 𝘪𝘭​ ​𝘵𝘢𝘯𝘨𝘰​ ​𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰 è 𝘯𝘰𝘪𝘰𝘴𝘰 𝘪𝘯 𝘮𝘰𝘥𝘰 𝘴𝘤𝘰𝘯𝘤𝘦𝘳𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦:​ ​𝘶𝘯𝘢​ ​𝘳𝘰𝘣𝘢​ ​𝘥𝘢​ ​𝘧𝘶𝘯𝘢𝘮𝘣𝘰𝘭𝘪.
𝘗𝘦𝘳ò 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘭 𝘳𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘰𝘮𝘦𝘳𝘪𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘰𝘧𝘧𝘳𝘦 𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘪 𝘱𝘪ù 𝘷𝘪𝘷𝘢𝘤𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘵𝘢𝘯𝘨𝘰. 𝘓𝘦 𝘤𝘢𝘯𝘻𝘰𝘯𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘵𝘳𝘪𝘴𝘵𝘪, 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘪𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘶𝘯 𝘮𝘶𝘴𝘪𝘤-𝘩𝘢𝘭𝘭, 𝘦 𝘭’𝘰𝘳𝘤𝘩𝘦𝘴𝘵𝘳𝘢, 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘱𝘶𝘯𝘵𝘢 𝘧𝘶𝘰𝘳𝘪 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘣𝘶𝘤𝘰 𝘥𝘪 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰​ ​𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘯𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦​ ​𝘯𝘦𝘭​ ​𝘱𝘰𝘮𝘦𝘳𝘪𝘨𝘨𝘪𝘰,​ ​𝘥à​ ​𝘴𝘶𝘪​ ​𝘯𝘦𝘳𝘷𝘪​ ​𝘤𝘰𝘮𝘦​ ​𝘶𝘯​ ​𝘴𝘶𝘰𝘯𝘰​ ​𝘳𝘪𝘱𝘦𝘵𝘶𝘵𝘰​ ​𝘢𝘭𝘭’𝘪𝘯𝘧𝘪𝘯𝘪𝘵𝘰.
𝘌 𝘪𝘯𝘧𝘪𝘯𝘦, 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘰𝘳𝘰𝘯𝘢𝘳𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰, 𝘢𝘳𝘳𝘪𝘷𝘢 𝘭𝘢 𝘴𝘧𝘪𝘭𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘪𝘯𝘥𝘰𝘴𝘴𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘣𝘪𝘵𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘰𝘥𝘢. 𝘊𝘰𝘮𝘱𝘭𝘦𝘴𝘴𝘪𝘷𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘦𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘥𝘢𝘳𝘦 𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵’𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘢 𝘭'𝘰𝘴𝘤𝘢𝘳 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘶𝘱𝘪𝘥𝘪𝘵à.
𝘐𝘭 𝘵𝘢𝘯𝘨𝘰 𝘴𝘢𝘳à 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘪𝘰𝘴𝘰, 𝘪𝘭 𝘵è 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘢𝘳à 𝘶𝘯 𝘨𝘳𝘢𝘯𝘤𝘩è, 𝘮𝘢 𝘭𝘢 𝘴𝘧𝘪𝘭𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘮𝘰𝘥𝘢, 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘯 è 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘯𝘰𝘪𝘰𝘴𝘢: è​ ​𝘶𝘯​ ​𝘰𝘭𝘵𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰​ ​𝘢𝘭𝘭’𝘪𝘯𝘵𝘦𝘭𝘭𝘪𝘨𝘦𝘯𝘻𝘢​ ​𝘶𝘮𝘢𝘯𝘢.

▫️▪️▫️▪️▫️▪️▫️▪️▫️▪️▫️▪️▫️▪️▫️▪️▫️▪️

🔹 Anche Guglielmo Emanuel, corrispondente del Corriere della Sera a Londra, nel suo servizio "L'età del tango" riferì di questa novità londinese:

𝘐𝘭 𝘴𝘶𝘤𝘤𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘰 𝘦 𝘥𝘪 𝘤𝘶𝘳𝘪𝘰𝘴𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘪 𝘛𝘢𝘯𝘨𝘰 𝘛𝘦𝘢𝘴 𝘩𝘢 𝘳𝘪𝘷𝘦𝘭𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘨𝘭𝘪 𝘪𝘮𝘱𝘳𝘦𝘴𝘢𝘳𝘪 𝘥𝘪 𝘵𝘦𝘢𝘵𝘳𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘤'𝘦𝘳𝘢 𝘶𝘯 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘰 𝘧𝘪𝘭𝘰𝘯𝘦 𝘥'𝘰𝘳𝘰 𝘥𝘢 𝘴𝘧𝘳𝘶𝘵𝘵𝘢𝘳𝘦.
𝘚𝘦 𝘭𝘰 𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢𝘤𝘰𝘭𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘰𝘱𝘱𝘪𝘢 𝘰 𝘥𝘶𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘪𝘳𝘰𝘦𝘵𝘵𝘢𝘷𝘢 𝘭𝘢 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘢 𝘥𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘢𝘵𝘵𝘪𝘳𝘢𝘷𝘢 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪 𝘯𝘦𝘪 𝘳𝘦𝘴𝘵𝘢𝘶𝘳𝘢𝘯𝘵𝘴, 𝘯𝘰𝘯 𝘤'𝘦𝘳𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘳𝘢𝘨𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩è 𝘭𝘢 𝘨𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘥𝘰𝘷𝘦𝘴𝘴𝘦 𝘢𝘯𝘥𝘢𝘳𝘦 𝘢 𝘴𝘰𝘥𝘥𝘪𝘴𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘤𝘶𝘳𝘪𝘰𝘴𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘣𝘢𝘭𝘭𝘰 𝘢𝘳𝘨𝘦𝘯𝘵𝘪𝘯𝘰 𝘪𝘯 𝘶𝘯 𝘵𝘦𝘢𝘵𝘳𝘰. 𝘌 𝘤𝘰𝘴ì 𝘪𝘭 𝘵𝘢𝘯𝘨𝘰 è 𝘢𝘴𝘤𝘦𝘴𝘰 𝘢𝘭 𝘱𝘢𝘭𝘤𝘰𝘴𝘤𝘦𝘯𝘪𝘤𝘰. 𝘓𝘰 𝘴𝘪 𝘣𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘶 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘤𝘦𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘵𝘦𝘢𝘵𝘳𝘪 𝘥'𝘰𝘱𝘦𝘳𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘦 𝘥𝘪 𝘷𝘢𝘳𝘪𝘦𝘵à 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘦𝘵𝘳𝘰𝘱𝘰𝘭𝘪 𝘦𝘥 𝘩𝘢 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘪𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘵𝘳𝘢𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 "𝘭𝘦𝘷𝘦𝘳 𝘥𝘦 𝘳𝘪𝘥𝘦𝘢𝘶" 𝘪𝘯 𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘰 𝘥𝘶𝘦 𝘵𝘦𝘢𝘵𝘳𝘪 𝘥𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘴𝘢.
𝘔𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘪𝘳𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘪 𝘵𝘦𝘢𝘵𝘳𝘪 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 (𝘱𝘦𝘳 𝘷𝘪𝘳𝘵ù 𝘪𝘳𝘳𝘦𝘴𝘪𝘴𝘵𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘢𝘯𝘨𝘰) 𝘥𝘦𝘷𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘵𝘳𝘢𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪; 𝘮𝘢 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘢𝘴𝘴𝘶𝘯𝘵𝘰, 𝘰𝘭𝘵𝘳𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘶𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘤𝘢𝘧𝘧é, 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝙘𝙖𝙨𝙚 𝙙𝙞 𝙢𝙤𝙙𝙖 𝙥𝙚𝙧 𝙨𝙞𝙜𝙣𝙤𝙧𝙚.
𝘛𝘳𝘦 𝘰𝘳𝘦 𝘪𝘯𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘳𝘰𝘵𝘵𝘦 𝘥𝘪 𝘵𝘢𝘯𝘨𝘰 𝘢𝘳𝘨𝘦𝘯𝘵𝘪𝘯𝘰 𝘦 𝘮𝘢𝘹𝘪𝘹𝘦 𝘣𝘳𝘢𝘴𝘪𝘭𝘪𝘢𝘯𝘢 𝘣𝘢𝘭𝘭𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘢 𝘵𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘱𝘱𝘪𝘦 𝘪𝘯 𝘢𝘣𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘦𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘳𝘪𝘶𝘴𝘤𝘪𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦𝘳𝘰 𝘧𝘰𝘳𝘴𝘦 𝘴𝘵𝘶𝘤𝘤𝘩𝘦𝘷𝘰𝘭𝘪 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘪 𝘱𝘪ù 𝘦𝘯𝘵𝘶𝘴𝘪𝘢𝘴𝘵𝘪 𝘯𝘦𝘰𝘧𝘪𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘪 𝘣𝘢𝘭𝘭𝘪 𝘴𝘶𝘥-𝘢𝘮𝘦𝘳𝘪𝘤𝘢𝘯𝘪. 𝘓𝘦 «𝘱𝘢𝘳𝘢𝘵𝘦» 𝘥𝘪 𝘮𝘰𝘥𝘦𝘭𝘭𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘪𝘨𝘪𝘯𝘪 𝘴𝘦𝘳𝘷𝘰𝘯𝘰 𝘢 𝘵𝘦𝘯𝘦𝘳 𝘥𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘭'𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘦𝘴𝘴𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘪𝘴𝘤𝘰𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘰𝘳𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘯𝘰𝘷𝘢𝘯𝘵𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘰 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪 𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢𝘤𝘰𝘭𝘪 𝘱𝘰𝘮𝘦𝘳𝘪𝘥𝘪𝘢𝘯𝘪.
𝘊𝘩𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘢𝘭𝘤𝘰𝘴𝘤𝘦𝘯𝘪𝘤𝘰 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘱𝘪ù 𝘶𝘯𝘢 𝘷𝘦𝘵𝘳𝘪𝘯𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦 𝘮𝘰𝘥𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘪𝘨𝘪𝘯𝘦 𝘭𝘰 𝘴𝘢𝘱𝘦𝘷𝘢𝘮𝘰 𝘥𝘢 𝘶𝘯 𝘱𝘦𝘻𝘻𝘰; 𝘮𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘪 𝘢𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢𝘷𝘢𝘮𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘰𝘴ì 𝘶𝘮𝘪𝘭𝘪𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘪𝘮𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢 𝘴𝘪𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘧𝘦𝘵𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘧𝘭𝘶𝘢 𝘦 𝘪𝘭 𝘵𝘦𝘢𝘵𝘳𝘰 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘢 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳 𝘳𝘪𝘦𝘮𝘱𝘪𝘵𝘰 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘰𝘤𝘤𝘰𝘳𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘮𝘮𝘦𝘯𝘰 𝘢𝘵𝘵𝘰𝘳𝘪.
𝘐 𝘴𝘦𝘪 𝘣𝘢𝘭𝘭𝘦𝘳𝘪𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘵𝘢𝘯𝘨𝘰 𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘰𝘵𝘵𝘰 𝘮𝘢𝘯𝘯𝘦𝘲𝘶𝘪𝘯𝘴 𝘥𝘪 𝘴𝘢𝘳𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘦𝘴𝘪𝘣𝘪𝘴𝘤𝘰𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘦𝘳𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘭𝘦𝘯𝘵𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘦𝘤𝘤𝘢𝘯𝘪𝘤𝘢 𝘪𝘮𝘣𝘦𝘤𝘪𝘭𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘪 𝘱𝘰𝘴𝘦 𝘪 𝘥𝘳𝘢𝘱𝘱𝘦𝘨𝘨𝘪 𝘦 𝘭𝘦 𝘭𝘪𝘯𝘦𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 «𝘤𝘳𝘦𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪» 𝘥𝘪 𝘗𝘢𝘲𝘶𝘪𝘯, 𝘉𝘰𝘶é, 𝘦 𝘤𝘰𝘴ì 𝘷𝘪𝘢, 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘯𝘶𝘯𝘤𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘰𝘭𝘢 — 𝘦 𝘳𝘢𝘱𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘪𝘯𝘥𝘶𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘭 𝘭𝘪𝘮𝘪𝘵𝘦 𝘪𝘯𝘧𝘦𝘳𝘪𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪𝘢 𝘮𝘢𝘪 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘦𝘴𝘱𝘰𝘴𝘵𝘰 𝘴𝘶 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘱𝘢𝘭𝘤𝘰𝘴𝘤𝘦𝘯𝘪𝘤𝘰, 𝘯𝘰𝘯 𝘦𝘴𝘤𝘭𝘶𝘴𝘦 𝘭𝘦 𝘣𝘦𝘴𝘵𝘪𝘦 𝘢𝘮𝘮𝘢𝘦𝘴𝘵𝘳𝘢𝘵𝘦, 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘦𝘳 𝘴𝘤𝘶𝘴𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭'𝘰𝘧𝘧𝘦𝘯𝘴𝘪𝘷𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘰.

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E parlando del Corriere della Sera, nella rubrica "Corriere Londinese" curata dallo stesso corrispondente, il​ ​26​ ​Novembre​ ​1913​ ​compariva un altro gustoso articolo che abbiamo trasmesso per radio e lo possiamo ascoltare qui ​dalla​ ​voce​ ​di​ ​Dimitri​ ​Priano:
➡️ https://radiocrossovertango.blogspot.com/2017/09/fabio-michelini.html

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Per chi ha letto (e ascoltato) fino in fondo, come BONUS vi regalo il link alla versione digitalizzata del libro di Robert Lynd: 𝙏𝙝𝙚 𝙗𝙤𝙤𝙠 𝙤𝙣 𝙩𝙝𝙞𝙨 𝙖𝙣𝙙 𝙩𝙝𝙖𝙩 (1915), contenente il brano "Thoughts at a tango tea" in cui il tango in realtà è un pretesto per introdurre una serie di sue considerazioni su come stesse evolvendo il ruolo della donna nella società londinese di inizio 1900.
https://archive.org/details/bookofthisthat00lyndiala

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▶ Com'era il tango di cento anni fa? Lo ripercorriamo nella nostra conferenza dal vivo, già presentata in numerose città italiane, illustrando i luoghi ed i protagonisti del tango in Italia all'inizio del 1900 con il supporto di musica, documenti e video d'epoca.
https://tiny.cc/tangoitalia

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🎧 Radio Crossover Tango: dal Gennaio 2016,
la trasmissione italiana di musica, storia e cultura del tango.
http://radiocrossovertango.blogspot.it

Festeggiamo un nuovo traguardo! Grazie a tutti! 🥂
06/02/2025

Festeggiamo un nuovo traguardo! Grazie a tutti! 🥂

🍵 𝗨𝗡 𝗧𝗔𝗡𝗚𝗢 𝗔𝗟 𝗧É 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗖𝗜𝗡𝗤𝗨𝗘𝘓’𝘢𝘯𝘴𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘥𝘢𝘯𝘻𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘪 𝘩𝘢 𝘰𝘯𝘥𝘶𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘴𝘰𝘳𝘥𝘦, 𝘴𝘦𝘨𝘳𝘦𝘵𝘦, 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘪𝘭 𝘳𝘰𝘯𝘧𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘧𝘦𝘭𝘪𝘯𝘪 𝘤𝘢𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢𝘵𝘪...
05/02/2025

🍵 𝗨𝗡 𝗧𝗔𝗡𝗚𝗢 𝗔𝗟 𝗧É 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗖𝗜𝗡𝗤𝗨𝗘

𝘓’𝘢𝘯𝘴𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘥𝘢𝘯𝘻𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘪 𝘩𝘢 𝘰𝘯𝘥𝘶𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘴𝘰𝘳𝘥𝘦, 𝘴𝘦𝘨𝘳𝘦𝘵𝘦, 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘪𝘭 𝘳𝘰𝘯𝘧𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘧𝘦𝘭𝘪𝘯𝘪 𝘤𝘢𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢𝘵𝘪 𝘢𝘭 𝘤𝘢𝘭𝘥𝘰.
𝘐𝘯𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰, 𝘢𝘪 𝘷𝘦𝘵𝘳𝘪, 𝘪𝘭 𝘵𝘶𝘳𝘤𝘩𝘪𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘤𝘪𝘦𝘭𝘰 𝘴𝘪 𝘧𝘢 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘱𝘪ù 𝘤𝘶𝘱𝘰; 𝘦 𝘱𝘪ù 𝘢𝘷𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘵𝘵𝘦, 𝘱𝘪ù 𝘪 𝘤𝘰𝘳𝘱𝘪 𝘴𝘪 𝘴𝘵𝘳𝘪𝘯𝘨𝘰𝘯𝘰.
𝘊’è 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰𝘳𝘦 𝘢𝘯𝘴𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘷𝘪𝘵𝘢, 𝘢𝘥 𝘰𝘨𝘯𝘪 𝘢𝘷𝘷𝘦𝘳𝘵𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘰𝘮𝘣𝘳𝘢.

🔹 La lettura di oggi, dall'inconfondibile stile evocativo di Marco Ramperti, ci illustra un tipo di dancing che gli appassionati ballerini potevano frequentare nella Milano degli anni venti. I diversi tipi di dancing che offriva il capoluogo meneghino potevano essere di carattere popolare, più o meno animati, talvolta anche pericolosi; ma potevano essere anche circoli esclusivi un po' snob, riservati ai soli invitati, però non per questo frequentati da personaggi meno ambigui dei primi.

Il tabarin delle cinque invece si svolgeva in pieno pomeriggio, all'ora del tè, in un rassicurante palazzo storico del centro. In questo luogo tutto era controllato, tutto prevedibile. Ogni cosa si svolgeva quietamente e rigorosamente, come in un preciso meccanismo di orologio.
Nel suo racconto Ramperti indugia tra le atmosfere rarefatte di questo ambiente ovattato, descrivendoci le caratteristiche di chi lo frequenta, il loro modo di ballare, le loro manie ed i loro lati oscuri, mentre col passare del tempo il pomeriggio volge - anche metaforicamente - verso il tramonto, accompagnato da una sensazione di incompiutezza e di occasioni perdute.

🔸 La lettura - divisa in due parti - può essere ascoltata a questo indirizzo:
➡️ https://radiocrossovertango.blogspot.com/2018/04/Apr18.html

Come sempre ringraziamo Dimitri Priano per aver prestato a Ramperti la sua splendida voce.

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▶ Com'era il tango di cento anni fa? Lo ripercorriamo nella nostra conferenza dal vivo, già presentata in numerose città italiane, illustrando i luoghi ed i protagonisti del tango in Italia all'inizio del 1900 con il supporto di musica, documenti e video d'epoca.
https://tiny.cc/tangoitalia

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🎧 Radio Crossover Tango : dal Gennaio 2016,
la trasmissione italiana di musica, storia e cultura del tango.

..𝗘 𝗦𝗘 𝗖𝗜 𝗦𝗨𝗢𝗡𝗔𝗦𝗧𝗘.. 𝗨𝗡 𝗧𝗔𝗡𝗚𝗢?🎈Che succederebbe oggi se, ad un concerto di musica da camera, un ascoltatore dal pubblico...
02/02/2025

..𝗘 𝗦𝗘 𝗖𝗜 𝗦𝗨𝗢𝗡𝗔𝗦𝗧𝗘.. 𝗨𝗡 𝗧𝗔𝗡𝗚𝗢?
🎈Che succederebbe oggi se, ad un concerto di musica da camera, un ascoltatore dal pubblico chiedesse di suonare un brano di Taylor Swift?
Probabilmente i musicisti la prenderebbero come una richiesta piuttosto.. strana.

Eppure il racconto che vi propongo oggi descrive una situazione non troppo dissimile, accaduta nel 1909. Solo che a quel tempo, al posto del pop di Taylor Swift, c'era 𝗔𝗻𝗴𝗲𝗹 𝗩𝗶𝗹𝗹𝗼𝗹𝗱𝗼 con il suo tango, che era la musica "moderna" di quell'epoca.

Sì, perché - come molti sanno - la musica di tango criollo all'inizio del 1900 era una grande novità POP in Europa, ed era già nota nel Vecchio Continente prima ancora che il tango-baile uscisse dall'ambito delle esibizioni di spettacolo e diventasse patrimonio comune dei ballerini sociali. I suoi ambiti di diffusione erano estremamente popolari: operetta, orchestre gitane, musica di strada, organetti.

Specialmente a Parigi, la musica tango di inizio 1900 affascinava ed intrigava; il suo ruvido "sapore latino" titillava le papille sofisticate del pubblico della Ville Lumière; ed in questa lettura - tratta dalla rivista "𝘓𝘢 𝘷𝘪𝘦 𝘗𝘢𝘳𝘪𝘴𝘪𝘦𝘯𝘯𝘦", il cronista ci racconta la sua esperienza di un concerto per chitarra e due mandolini: un piccolo ensemble di virtuosi che, pago dei successi riscossi a Londra, proponeva la sua musica anche nella capitale francese.

Alché il pubblico, affascinato dalla loro abilità, 𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲 𝘀𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝘂𝗼𝗻𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝘁𝗮𝗻𝗴𝗼.
Come reagiranno i musicisti?

Di seguito la lettura, come sempre dalla splendida voce di Dimitri Priano.

➡️ https://radiocrossovertango.blogspot.com/2019/05/Mag2019.html

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▶ Nella nostra conferenza dal vivo, già presentata in numerose città italiane, illustriamo gli esordi del tango in Italia all'inizio del 1900 con il supporto di musica, documenti e video d'epoca.
https://tiny.cc/tangoitalia

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🎧 Radio Crossover Tango: dal Gennaio 2016,
la trasmissione italiana di musica, storia e cultura del tango.

📍 𝘼𝙝𝙞𝙢è, 𝙣𝙤𝙣 𝙘'è 𝙩𝙖𝙣𝙜𝙤 𝙨𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙨𝙥𝙞𝙣𝙚.𝘔𝘢 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦 𝘳𝘰𝘴𝘦 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘭𝘦 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘴𝘱𝘪𝘯𝘦: 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘮𝘦𝘯𝘰 𝘣𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰! 𝘈𝘯𝘻𝘪! 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘦 ...
30/01/2025

📍 𝘼𝙝𝙞𝙢è, 𝙣𝙤𝙣 𝙘'è 𝙩𝙖𝙣𝙜𝙤 𝙨𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙨𝙥𝙞𝙣𝙚.
𝘔𝘢 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦 𝘳𝘰𝘴𝘦 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘭𝘦 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘴𝘱𝘪𝘯𝘦:
𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘮𝘦𝘯𝘰 𝘣𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰! 𝘈𝘯𝘻𝘪!
𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘦 𝘴𝘱𝘪𝘯𝘦 𝘴𝘦𝘮𝘣𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘲𝘶𝘢𝘴𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘪𝘧𝘦𝘴𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘣𝘦𝘭𝘭𝘦𝘻𝘻𝘢,
𝘦 𝘭𝘢 𝘧𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘳𝘪𝘴𝘢𝘭𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘱𝘪ù 𝘷𝘪𝘷𝘪𝘥𝘢.
𝘛𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘴𝘵𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘶𝘯𝘨𝘦𝘳𝘴𝘪.

𝗙𝗿𝗮𝗸𝗮 (𝗔𝗿𝗻𝗮𝗹𝗱𝗼 𝗙𝗿𝗮𝗰𝗰𝗮𝗿𝗼𝗹𝗶)
𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗖𝗼𝗿𝗿𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗲𝗿𝗮, 𝟭𝟵𝟭𝟰

Questo aforisma è parte di un articolo di costume, che descrive in modo brillante ed ironico la moda del tango che nel 1914 imperversava, in Italia come in tutto il mondo.

L'articolo, che regala un piccolo spaccato di come veniva recepito il tango cento anni fa, è stato letto per noi dall'attore e regista Dimitri Priano, nella nostra trasmissione del Luglio 2017. Potete ascoltare la lettura a questo indirizzo:
➡️ https://radiocrossovertango.blogspot.com/2017/07/la-storia-del-tango-con-gustavo.html

Questa lettura concludeva una trasmissione dedicata allo studio svolto da Gustavo Benzecry Sabà sull'evoluzione coreografica del tango: abbiamo intervistato l'autore che ci ha illustrato i contenuti del suo libro "Los Legionarios del Abrazo" (tradotto anche in inglese "The quest for the embrace"), interamente dedicato a raccontare la storia dei ballerini di tango più importanti nel corso di tutta la sua evoluzione.

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▶ Nella nostra conferenza dal vivo, già presentata in numerose città italiane, illustriamo gli esordi del tango in Italia all'inizio del 1900 con il supporto di musica, documenti e video d'epoca.
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🧿 Oggi vi presento un libro bellissimo, che conoscevo già da tempo, e che con un veloce colpo in extremis mi sono aggiud...
18/01/2025

🧿 Oggi vi presento un libro bellissimo, che conoscevo già da tempo, e che con un veloce colpo in extremis mi sono aggiudicato in un'asta eBay ad un prezzo più che ragionevole.

L'autore, André Warnod (1885-1960) è stato uno scrittore ed illustratore francese, appassionato della vita bohemienne, molto noto per aver dipinto a tinte vivaci la scena artistica di Montmartre e Montparnasse all'inizio del 1900 - esattamente il periodo in cui il tango spopolava tra i balli d'intrattenimento.

Nella sua ampia produzione, l'argomento del ballo a Parigi é un tema ricorrente. In questo libro di gran successo (LES BALS DE PARIS, 1922), Warnod descrive il mondo dei ballerini nel periodo a cavallo della prima guerra mondiale.

Il libro è suddiviso in tre sezioni principali:

🔹 I balli pubblici: l'autore dedica un capitolo ad ognuno dei principali luoghi di Parigi dove il pubblico generico, di qualunque appartenenza, poteva andare a ballare.
Il ballo a quel tempo consisteva nell'avere una pista ed un'orchestra che suonava musica ballabile. Normalmente l'orchestra da ballo non aveva un cantante, ed interpretava tutti i ritmi in voga al momento: valzer, mazurca e polca, naturalmente, ma anche il tango ed il foxtrot quando vennero di moda, ed altri balli ora dimenticati ma che al tempo facevano furore, come one-step e maxixe.

L'autore descrive il ballo del Moulin de la Galette (che fu illustrato da Renoir in un famosissimo dipinto), ma anche quello del Moulin Rouge e del Bal Tabarin, oltre a numerosi altri. Di ogni locale viene descritta brevemente la storia, la conformazione, il tipo di pubblico, e le sensazioni del visitatore che vi si rechi per ballare, accompagnate da alcuni schizzi dello stesso Warnod a mostrare alcune scene caratteristiche.

🔹 I balli degli artisti: in questa sezione vengono descritti allo stesso modo i balli riservati ad alcuni circoli privati, normalmente organizzati con ricorrenza anuale. Per esempio si menziona Le bal des Quat'z'Arts - organizzato dagli studenti della Scuola Nazionale di Belle Arti di Parigi - e Le bal de l'Internat che era organizzato dagli studenti di Medicina.

🔹 Nella terza sezione l'autore dedica alcuni capitoli a temi diversi inerenti il ballo: parla per esempio di come il piacere del ballo abbia dovuto essere difeso dai detrattori; i nuovi balli di moda all'inizio degli anni venti: il tango, il foxtrot e lo shimmy; le novità musicali come le jazz band, appena arrivate dall'America; le nuove tendenze come il ballo in casa e le feste a sorpresa; le nuove danze ed il loro rapporto con la morale.

Si parla di tango in questo libro?
Certamente: il tango era ampiamente presente, nella Parigi del dopoguerra, ed anche se altre novità si stavano affacciando, aveva già conquistato il cuore dei Parigini.
Vi riporto qui un divertente capitolo intitolato "Il tango per tutti" (traduzione mia).

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𝘚𝘢𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘶𝘯 𝘦𝘳𝘳𝘰𝘳𝘦 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘭𝘦 𝘤𝘭𝘢𝘴𝘴𝘪 𝘳𝘪𝘤𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘴𝘢𝘤𝘳𝘪𝘧𝘪𝘤𝘩𝘪𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘦 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘦 𝘥𝘢𝘯𝘻𝘦. 𝘖𝘷𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘴𝘪 𝘣𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘪𝘭 𝘵𝘢𝘯𝘨𝘰 𝘦 𝘪𝘭 𝘧𝘰𝘹𝘵𝘳𝘰𝘵.
𝘔𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘷𝘦𝘯𝘨𝘰𝘯𝘰 𝘪𝘯𝘪𝘻𝘪𝘢𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘰𝘭𝘭𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘮𝘰𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰? 𝘊𝘪 𝘴𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘳𝘰𝘨𝘢𝘵𝘪 𝘧𝘪𝘯𝘰 𝘢𝘭 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰 𝘪𝘯 𝘤𝘶𝘪 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘭𝘦𝘵𝘵𝘰, 𝘢𝘵𝘵𝘢𝘤𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘦𝘵𝘳𝘪𝘯𝘢 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘳𝘤𝘪𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘪 𝘷𝘪𝘯𝘪, 𝘶𝘯 𝘱𝘪𝘤𝘤𝘰𝘭𝘰 𝘮𝘢𝘯𝘪𝘧𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘪𝘯 𝘤𝘶𝘪 𝘴𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘢𝘷𝘢 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘤𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘮𝘢𝘦𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘣𝘢𝘭𝘭𝘰, 𝘭𝘦𝘨𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘵𝘪𝘵𝘰𝘭𝘰 𝘥𝘪 "𝘦𝘹 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘦𝘴𝘴𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘰𝘤𝘪𝘦𝘵à 𝘊𝘩𝘢𝘯𝘵𝘦𝘤𝘭𝘢𝘪𝘳 𝘦 𝘛𝘶𝘭𝘪𝘱𝘦", 𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘯𝘷𝘪𝘵𝘢𝘷𝘢 𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘢 𝘴𝘦𝘨𝘶𝘪𝘳𝘦 - 𝘱𝘦𝘳 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘪𝘧𝘳𝘢 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘰 𝘮𝘰𝘥𝘦𝘴𝘵𝘢 - 𝘪 𝘤𝘰𝘳𝘴𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘵𝘦𝘯𝘦𝘷𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘰𝘮𝘦𝘯𝘪𝘤𝘢 𝘮𝘢𝘵𝘵𝘪𝘯𝘢. 𝘚𝘦𝘨𝘶𝘪𝘷𝘢, 𝘤𝘰𝘯 𝘱𝘢𝘳𝘰𝘭𝘦 𝘱𝘰𝘮𝘱𝘰𝘴𝘦, 𝘭'𝘪𝘭𝘭𝘶𝘴𝘵𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘷𝘢𝘯𝘵𝘢𝘨𝘨𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘪 𝘦 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘦 𝘢𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦𝘳𝘰 𝘢𝘷𝘶𝘵𝘰, 𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘤𝘭𝘢𝘴𝘴𝘦 𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘢𝘱𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘯𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰, 𝘯𝘦𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘦𝘳𝘦 𝘭'𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘢𝘯𝘻𝘢. 𝘗𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢𝘳𝘦 𝘢 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘨𝘦𝘯𝘦𝘳𝘦 𝘦𝘳𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘦𝘵𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘦 𝘢𝘷𝘦𝘷𝘢𝘮𝘰 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘦𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘦𝘹 𝘪𝘯𝘴𝘦𝘨𝘯𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘪 𝘊𝘩𝘢𝘯𝘵𝘦𝘤𝘭𝘢𝘪𝘳, 𝘮𝘢 𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘤𝘶𝘳𝘪𝘰𝘴𝘪𝘵à è 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘴𝘰𝘥𝘥𝘪𝘴𝘧𝘢𝘵𝘵𝘢 𝘪𝘯 𝘶𝘯 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰 𝘮𝘰𝘥𝘰.

𝘜𝘯 𝘱𝘪𝘤𝘤𝘰𝘭𝘰 𝘤𝘢𝘳𝘵𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘨𝘪𝘢𝘭𝘭𝘰 𝘢𝘧𝘧𝘪𝘴𝘴𝘰 𝘢𝘭 𝘮𝘶𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘮𝘦𝘳𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘤𝘪 𝘩𝘢 𝘮𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘴𝘶𝘭𝘭𝘦 𝘵𝘳𝘢𝘤𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘥𝘪 𝘣𝘢𝘭𝘭𝘪 𝘮𝘰𝘥𝘦𝘳𝘯𝘪 𝘶𝘯𝘪𝘤𝘰 𝘯𝘦𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘨𝘦𝘯𝘦𝘳𝘦, 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘵𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘥𝘰𝘮𝘦𝘯𝘪𝘤𝘢 𝘮𝘢𝘵𝘵𝘪𝘯𝘢. 𝘚𝘪 𝘵𝘳𝘰𝘷𝘢 𝘪𝘯 𝘶𝘯𝘢 𝘻𝘰𝘯𝘢 𝘱𝘰𝘱𝘰𝘭𝘢𝘳𝘦 𝘦 𝘱𝘪𝘶𝘵𝘵𝘰𝘴𝘵𝘰 𝘳𝘦𝘮𝘰𝘵𝘢; 𝘮𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘪 𝘱𝘦𝘯𝘵𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘷𝘪𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰.
𝘓𝘢 𝘤𝘢𝘴𝘢 è 𝘢𝘯𝘰𝘯𝘪𝘮𝘢. 𝘐𝘭 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘪𝘦𝘳𝘦, 𝘥𝘪 𝘦𝘵à 𝘤𝘢𝘯𝘰𝘯𝘪𝘤𝘢, 𝘪𝘮𝘱𝘦𝘨𝘯𝘢𝘵𝘰 𝘢 𝘧𝘳𝘪𝘨𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘤𝘪𝘣𝘰 𝘴𝘶 𝘶𝘯 𝘱𝘪𝘤𝘤𝘰𝘭𝘰 𝘧𝘰𝘳𝘯𝘦𝘭𝘭𝘰, 𝘤𝘪 𝘨𝘳𝘪𝘥𝘢 𝘪𝘯 𝘶𝘯𝘢 𝘯𝘶𝘷𝘰𝘭𝘢 𝘥𝘪 𝘧𝘶𝘮𝘰: — 𝘓𝘢 𝘭𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘵𝘢𝘯𝘨𝘰? 𝘯𝘰𝘯 è 𝘲𝘶𝘪, è 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘢𝘤𝘤𝘢𝘯𝘵𝘰; 𝘦𝘯𝘵𝘳𝘢𝘵𝘦 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘣𝘢𝘳!

𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘣𝘢𝘳 è 𝘶𝘯 𝘤𝘢𝘧𝘧è 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘰 𝘧𝘳𝘦𝘲𝘶𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘰𝘷𝘦, 𝘭𝘶𝘯𝘨𝘰 𝘪𝘭 𝘣𝘢𝘯𝘤𝘰𝘯𝘦 𝘳𝘪𝘷𝘦𝘴𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘻𝘪𝘯𝘤𝘰 𝘢𝘣𝘣𝘢𝘨𝘭𝘪𝘢𝘯𝘵𝘦, 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢𝘨𝘨𝘪 𝘶𝘯 𝘱𝘰' 𝘭𝘰𝘴𝘤𝘩𝘪 𝘴𝘰𝘳𝘴𝘦𝘨𝘨𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘢𝘱𝘦𝘳𝘪𝘵𝘪𝘷𝘪 𝘥𝘢𝘪 𝘤𝘰𝘭𝘰𝘳𝘪 𝘵𝘦𝘯𝘶𝘪, 𝘥𝘪 𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘦 𝘢𝘭𝘭'𝘪𝘮𝘱𝘰𝘯𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘧𝘪𝘭𝘢 𝘥𝘪 𝘣𝘰𝘵𝘵𝘪𝘨𝘭𝘪𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘵𝘦 𝘴𝘶𝘨𝘭𝘪 𝘴𝘤𝘢𝘧𝘧𝘢𝘭𝘪.
— 𝘓𝘢 𝘭𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘵𝘢𝘯𝘨𝘰? È 𝘥𝘪 𝘴𝘰𝘱𝘳𝘢...
𝘌 𝘪𝘭 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘰, 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘦 𝘮𝘢𝘯𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘢𝘮𝘪𝘤𝘪𝘢 𝘢𝘳𝘳𝘰𝘵𝘰𝘭𝘢𝘵𝘦 𝘧𝘪𝘯𝘰 𝘢𝘪 𝘨𝘰𝘮𝘪𝘵𝘪, 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘤𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘯𝘰 𝘣𝘢𝘨𝘯𝘢𝘵𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘤𝘢𝘭𝘢 𝘢 𝘤𝘩𝘪𝘰𝘤𝘤𝘪𝘰𝘭𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘢𝘭𝘦 𝘢 𝘴𝘱𝘪𝘳𝘢𝘭𝘦 𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘧𝘰𝘳𝘢 𝘪𝘭 𝘴𝘰𝘧𝘧𝘪𝘵𝘵𝘰. 𝘎𝘪à 𝘴𝘪 𝘰𝘥𝘦 𝘪𝘭 𝘴𝘶𝘰𝘯𝘰 𝘢𝘳𝘮𝘰𝘯𝘪𝘰𝘴𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘰𝘧𝘰𝘳𝘵𝘦 𝘷𝘪𝘨𝘰𝘳𝘰𝘴𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘮𝘢𝘳𝘵𝘦𝘭𝘭𝘢𝘵𝘰, 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘢 𝘪𝘭 𝘧𝘳𝘢𝘴𝘵𝘶𝘰𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘦𝘳𝘴𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪, 𝘥𝘦𝘪 𝘣𝘪𝘤𝘤𝘩𝘪𝘦𝘳𝘪 𝘴𝘤𝘰𝘴𝘴𝘪 𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘳𝘶𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘥𝘢𝘥𝘪 𝘭𝘢𝘯𝘤𝘪𝘢𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘧𝘰𝘳𝘻𝘢 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘳𝘯𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘻𝘪𝘯𝘤𝘰 𝘥𝘢𝘪 𝘴𝘶𝘰𝘯𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪 𝘥𝘪 𝘡𝘢𝘯𝘻𝘪𝘣𝘢𝘳.

𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘶𝘯 𝘥𝘪𝘢𝘷𝘰𝘭𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘦𝘴𝘤𝘦 𝘥𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘣𝘰𝘵𝘰𝘭𝘢, 𝘶𝘯𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘢 𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘶𝘯𝘵𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘪 𝘨𝘳𝘢𝘥𝘪𝘯𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘤𝘢𝘭𝘢 𝘢 𝘤𝘩𝘪𝘰𝘤𝘤𝘪𝘰𝘭𝘢, 𝘮𝘪 𝘭𝘢𝘯𝘤𝘪𝘰 𝘢 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘪𝘯 𝘨𝘪ù 𝘯𝘦𝘭 𝘮𝘦𝘻𝘻𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘵𝘢𝘯𝘨𝘰. 𝘕𝘰𝘯 𝘮𝘦 𝘯𝘦 𝘱𝘦𝘯𝘵𝘰.
𝘓𝘢 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘵𝘰 è 𝘪𝘭 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘰𝘧𝘰𝘳𝘵𝘦, 𝘴𝘶𝘭 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘶𝘯 𝘢𝘯𝘻𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘣𝘶𝘰𝘯𝘶𝘰𝘮𝘰 𝘥𝘪𝘴𝘪𝘭𝘭𝘶𝘴𝘰 𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘶𝘰𝘯𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘶𝘦 𝘧𝘰𝘳𝘻𝘦 𝘶𝘯 𝘵𝘳𝘪𝘴𝘵𝘦 𝘵𝘢𝘯𝘨𝘰. 𝘚𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘰𝘥𝘪𝘰 𝘯é 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘨𝘪𝘰𝘪𝘢 𝘯é 𝘥𝘰𝘭𝘰𝘳𝘦, 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘧𝘧𝘦𝘳𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘢 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰, 𝘴𝘰𝘨𝘯𝘢 𝘦 𝘭𝘢𝘴𝘤𝘪𝘢 𝘴𝘤𝘰𝘳𝘳𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘶𝘦 𝘥𝘪𝘵𝘢 𝘴𝘶𝘪 𝘵𝘢𝘴𝘵𝘪 𝘣𝘪𝘢𝘯𝘤𝘩𝘪 𝘦 𝘯𝘦𝘳𝘪. 𝘔𝘪 𝘭𝘢𝘯𝘤𝘪𝘢 𝘶𝘯'𝘰𝘤𝘤𝘩𝘪𝘢𝘵𝘢 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘧𝘧𝘦𝘳𝘦𝘯𝘵𝘦, 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘦𝘮𝘦𝘳𝘨𝘰 𝘢𝘭𝘭'𝘪𝘮𝘱𝘳𝘰𝘷𝘷𝘪𝘴𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘱𝘢𝘷𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰. 𝘔𝘢 𝘥𝘰𝘱𝘰𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰, 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘱𝘶ò 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘳𝘨𝘭𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘵𝘳𝘶𝘴𝘰? 𝘕𝘰𝘯 𝘮𝘪 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘦 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘪𝘯𝘶𝘢 𝘢 𝘴𝘰𝘨𝘯𝘢𝘳𝘦, 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘶𝘦 𝘮𝘢𝘯𝘪 𝘥𝘪𝘭𝘪𝘨𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘦𝘷𝘰𝘤𝘢𝘯𝘰 𝘭𝘦 𝘱𝘢𝘮𝘱𝘢𝘴 𝘦𝘥 𝘪 𝘳𝘢𝘯𝘤𝘩𝘰𝘴. 𝘚𝘶 𝘶𝘯 𝘵𝘢𝘷𝘰𝘭𝘰 𝘥𝘢 𝘣𝘪𝘭𝘪𝘢𝘳𝘥𝘰 𝘤𝘰𝘱𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘧𝘰𝘥𝘦𝘳𝘢, 𝘦 𝘴𝘶𝘪 𝘵𝘢𝘷𝘰𝘭𝘪, 𝘷𝘦𝘥𝘰 𝘢𝘮𝘮𝘶𝘤𝘤𝘩𝘪𝘢𝘵𝘪 𝘪𝘯 𝘥𝘪𝘴𝘰𝘳𝘥𝘪𝘯𝘦 𝘤𝘢𝘱𝘱𝘰𝘵𝘵𝘪, 𝘣𝘰𝘮𝘣𝘦𝘵𝘵𝘦, 𝘮𝘢𝘯𝘵𝘦𝘭𝘭𝘪 𝘥𝘢 𝘥𝘰𝘯𝘯𝘢: è 𝘭𝘰 𝘴𝘱𝘰𝘨𝘭𝘪𝘢𝘵𝘰𝘪𝘰.

𝘓𝘢 𝘭𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘵𝘢𝘯𝘨𝘰 𝘴𝘪 𝘵𝘦𝘯𝘦𝘷𝘢 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘢𝘤𝘤𝘢𝘯𝘵𝘰, 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘦𝘨𝘢𝘵𝘢 𝘢𝘥 𝘦𝘴𝘴𝘢 𝘵𝘳𝘢𝘮𝘪𝘵𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘨𝘳𝘢𝘯𝘥𝘦 𝘷𝘦𝘵𝘳𝘢𝘵𝘢. 𝘜𝘯𝘢 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘪 𝘤𝘢𝘱𝘦𝘭𝘭𝘪 𝘳𝘪𝘤𝘤𝘪, 𝘷𝘦𝘴𝘵𝘪𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘶𝘯𝘢 𝘵𝘶𝘯𝘪𝘤𝘢 𝘣𝘪𝘢𝘯𝘤𝘢 𝘴𝘰𝘱𝘳𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘨𝘰𝘯𝘯𝘢 𝘯𝘦𝘳𝘢, 𝘮𝘪 𝘴𝘪 𝘢𝘷𝘷𝘪𝘤𝘪𝘯𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘢𝘭𝘶𝘵𝘢𝘳𝘮𝘪: 𝘴𝘪 𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘢 𝘍𝘳𝘢𝘯ç𝘰𝘪𝘴, 𝘶𝘯'𝘪𝘯𝘴𝘦𝘨𝘯𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘪 𝘵𝘢𝘯𝘨𝘰 𝘦𝘤𝘰𝘯𝘰𝘮𝘪𝘤𝘰. 𝘗𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘤𝘪𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘢𝘯𝘯𝘰𝘷𝘦𝘳𝘢𝘳𝘮𝘪 𝘵𝘳𝘢 𝘪 𝘴𝘶𝘰𝘪 𝘴𝘵𝘶𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪, 𝘭𝘦 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘮𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳𝘮𝘪 𝘥𝘪 𝘢𝘴𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘳𝘦 𝘢𝘥 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘭𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦.

𝘜𝘯𝘰, 𝘥𝘶𝘦, 𝘵𝘳𝘦, 𝘲𝘶𝘢𝘵𝘵𝘳𝘰... 𝘜𝘯𝘰, 𝘥𝘶𝘦, 𝘵𝘳𝘦, 𝘲𝘶𝘢𝘵𝘵𝘳𝘰...
𝘓𝘦 𝘤𝘰𝘱𝘱𝘪𝘦, 𝘪𝘯𝘧𝘢𝘴𝘵𝘪𝘥𝘪𝘵𝘦 𝘥𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘮𝘢𝘵𝘦𝘮𝘢𝘵𝘪𝘤𝘢, 𝘷𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘦 𝘷𝘦𝘯𝘨𝘰𝘯𝘰. 𝘎𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘪 𝘶𝘰𝘮𝘪𝘯𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘪 𝘤𝘢𝘱𝘦𝘭𝘭𝘪 𝘤𝘰𝘴𝘮𝘦𝘵𝘪𝘤𝘪, 𝘭𝘦 𝘮𝘢𝘯𝘪 𝘪𝘯𝘵𝘳𝘢𝘱𝘱𝘰𝘭𝘢𝘵𝘦 𝘪𝘯 𝘨𝘶𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘵𝘳𝘰𝘱𝘱𝘰 𝘴𝘵𝘳𝘦𝘵𝘵𝘪. 𝘛𝘦𝘯𝘦𝘳𝘦 𝘢𝘥𝘰𝘭𝘦𝘴𝘤𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘪𝘯 𝘤𝘰𝘳𝘴𝘢𝘨𝘦 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘪, "𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘪 𝘪𝘯 𝘴𝘰𝘵𝘵𝘰𝘷𝘦𝘴𝘵𝘦 𝘰 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪𝘦 𝘥𝘪 𝘣𝘪𝘥𝘦𝘭𝘭𝘪", 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘭𝘱𝘢 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘦 𝘦𝘴𝘱𝘪𝘢𝘯𝘥𝘰?
𝘜𝘯𝘰, 𝘥𝘶𝘦, 𝘵𝘳𝘦, 𝘲𝘶𝘢𝘵𝘵𝘳𝘰... 𝘜𝘯𝘰, 𝘥𝘶𝘦, 𝘵𝘳𝘦, 𝘲𝘶𝘢𝘵𝘵𝘳𝘰...
𝘜𝘯 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘰𝘯𝘦, 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘴𝘰𝘭𝘰, 𝘤𝘦 𝘭𝘢 𝘮𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘢 𝘴𝘰𝘵𝘵𝘰 𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘷𝘪𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘢 𝘍𝘳𝘢𝘯ç𝘰𝘪𝘴.
- 𝘕𝘰𝘯 è 𝘤𝘰𝘴ì. 𝘚𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘦, 𝘯𝘰𝘯 è 𝘤𝘰𝘴ì! 𝘙𝘪𝘤𝘰𝘮𝘪𝘯𝘤𝘪𝘢𝘵𝘦... 𝘓𝘰 𝘴𝘷𝘦𝘯𝘵𝘶𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘴𝘰𝘴𝘱𝘪𝘳𝘢 𝘦 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘮𝘪𝘯𝘤𝘪𝘢...
𝘜𝘯𝘰, 𝘥𝘶𝘦, 𝘵𝘳𝘦, 𝘲𝘶𝘢𝘵𝘵𝘳𝘰... 𝘜𝘯𝘰, 𝘥𝘶𝘦, 𝘵𝘳𝘦, 𝘲𝘶𝘢𝘵𝘵𝘳𝘰... 𝘌 𝘧𝘢𝘭𝘭𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘰.
— 𝘚𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘪𝘯𝘢, 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘪𝘯𝘢, 𝘪 𝘴𝘶𝘰𝘪 𝘱𝘪𝘦𝘥𝘪, 𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘪 𝘪 𝘴𝘶𝘰𝘪 𝘱𝘪𝘦𝘥𝘪!
𝘓𝘢 𝘨𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘴ì 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘱𝘦𝘭𝘭𝘢𝘵𝘢 𝘴𝘪 𝘧𝘦𝘳𝘮𝘢, 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘰𝘭𝘦, 𝘮𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘵𝘶𝘳𝘣𝘢.
— 𝘊𝘰𝘴𝘢, 𝘪 𝘮𝘪𝘦𝘪 𝘱𝘪𝘦𝘥𝘪? 𝘊𝘰𝘴𝘢 𝘤'è 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘷𝘢 𝘯𝘦𝘪 𝘮𝘪𝘦𝘪 𝘱𝘪𝘦𝘥𝘪?
È 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘪𝘤𝘤𝘰𝘭𝘢 𝘮𝘰𝘳𝘢 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘰 𝘢𝘵𝘵𝘳𝘢𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘦𝘥 𝘦𝘭𝘦𝘨𝘢𝘯𝘵𝘦𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘷𝘦𝘴𝘵𝘪𝘵𝘢; 𝘐𝘯𝘥𝘰𝘴𝘴𝘢 𝘤𝘢𝘭𝘻𝘦 𝘥𝘪 𝘴𝘦𝘵𝘢 𝘦 𝘴𝘤𝘢𝘳𝘱𝘦 𝘥𝘪 𝘷𝘦𝘳𝘯𝘪𝘤𝘦. 𝘓𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘴𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘢𝘵𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘮𝘪 𝘴𝘦𝘥𝘶𝘤𝘦 𝘦, 𝘢𝘱𝘱𝘳𝘰𝘧𝘪𝘵𝘵𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘮𝘪𝘯𝘶𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘵𝘳𝘦𝘨𝘶𝘢, 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘭𝘦𝘪 𝘴𝘪 𝘴𝘪𝘦𝘥𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘳𝘪𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘧𝘪𝘢𝘵𝘰, 𝘮𝘪 𝘢𝘷𝘷𝘪𝘤𝘪𝘯𝘰 𝘦 𝘭𝘦 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘰:
- È 𝘥𝘪𝘧𝘧𝘪𝘤𝘪𝘭𝘦, 𝘯𝘰𝘯 è 𝘷𝘦𝘳𝘰 𝘚𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘪𝘯𝘢, 𝘪𝘮𝘱𝘢𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘵𝘢𝘯𝘨𝘰?
— 𝘕𝘰, 𝘷𝘦𝘳𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘵𝘳𝘰𝘱𝘱𝘰. 𝘌 𝘱𝘰𝘪 è 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘢𝘳𝘪𝘰: 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘱𝘶ò 𝘱𝘪ù 𝘣𝘢𝘭𝘭𝘢𝘳𝘦 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰.
𝘊𝘪ò 𝘤𝘩𝘦 𝘮𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘴𝘦 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘮𝘪 𝘧𝘦𝘤𝘦 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘢𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘶𝘯𝘢 𝘨𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘦 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰. 𝘔𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘤𝘪 𝘧𝘢𝘤𝘦𝘷𝘢 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵'𝘪𝘯𝘤𝘶𝘣𝘰? 𝘍𝘰𝘳𝘴𝘦 𝘪 𝘴𝘶𝘰𝘪 𝘨𝘦𝘯𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪 𝘦𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘳𝘰𝘷𝘪𝘯𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘨𝘶𝘦𝘳𝘳𝘢; 𝘦𝘳𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘰𝘷𝘦𝘳𝘢 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘢 𝘢𝘳𝘳𝘪𝘷𝘢𝘵𝘢. 𝘛𝘶𝘵𝘵𝘢𝘷𝘪𝘢, 𝘢𝘣𝘶𝘴𝘢𝘷𝘢 𝘶𝘯 𝘱𝘰' 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘰𝘭𝘢 "𝘴𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘦" 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘦𝘳𝘴𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘦 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰, 𝘢 𝘳𝘪𝘴𝘤𝘩𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘴𝘤𝘳𝘦𝘵𝘰, 𝘭𝘦 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘴𝘪 𝘪𝘯 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘦, 𝘧𝘶 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘰 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘭𝘪𝘤𝘦𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦, 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘪𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘶𝘯 𝘤𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘰𝘳𝘨𝘰𝘨𝘭𝘪𝘰, 𝘤𝘩𝘦 𝘮𝘪 𝘳𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘦:
— 𝘐𝘰 𝘧𝘢𝘤𝘤𝘪𝘰 𝘭𝘢 𝘥𝘰𝘮𝘦𝘴𝘵𝘪𝘤𝘢; 𝘮𝘪 𝘱𝘪𝘢𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘱𝘪ù 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘱𝘰𝘴𝘵𝘰 𝘧𝘪𝘴𝘴𝘰: 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘱𝘪ù 𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘢.
𝘌 𝘱𝘰𝘪𝘤𝘩é 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘭 𝘮𝘰𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘴𝘪 𝘦𝘳𝘢 𝘵𝘰𝘭𝘵𝘢 𝘪 𝘨𝘶𝘢𝘯𝘵𝘪, 𝘷𝘪𝘥𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘪𝘤𝘦𝘷𝘢 𝘭𝘢 𝘷𝘦𝘳𝘪𝘵à, 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘢𝘷𝘦𝘷𝘢 𝘭𝘦 𝘮𝘢𝘯𝘪 𝘳𝘰𝘴𝘴𝘦 𝘦 𝘭𝘦 𝘥𝘪𝘵𝘢 𝘨𝘰𝘯𝘧𝘪𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘢𝘷𝘦𝘳 𝘭𝘢𝘷𝘢𝘵𝘰 𝘪 𝘱𝘪𝘢𝘵𝘵𝘪.

𝘐𝘯𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘭𝘢 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘢 𝘍𝘳𝘢𝘯ç𝘰𝘪𝘴 𝘦𝘳𝘢 𝘵𝘰𝘳𝘯𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘢 𝘮𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘢𝘱𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘮𝘪𝘦 𝘪𝘮𝘱𝘳𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘪. 𝘕𝘦 𝘩𝘰 𝘢𝘱𝘱𝘳𝘰𝘧𝘪𝘵𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘧𝘢𝘳𝘮𝘪 𝘳𝘢𝘤𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘯𝘦𝘥𝘥𝘰𝘵𝘰.
— 𝘋𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘪𝘦𝘷𝘪, 𝘚𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘦, 𝘯𝘦 𝘩𝘰 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘪, 𝘮𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘳𝘪𝘦𝘴𝘤𝘰𝘯𝘰. 𝘘𝘶𝘪 𝘱𝘶ò 𝘷𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘪 𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘪𝘱𝘪𝘢𝘯𝘵𝘪; 𝘴𝘱𝘦𝘳𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘮𝘪 𝘧𝘢𝘳𝘦𝘵𝘦 𝘭'𝘰𝘯𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢𝘳𝘦 𝘢𝘥 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘢𝘷𝘢𝘯𝘻𝘢𝘵𝘰. 𝘐𝘭 𝘵𝘢𝘯𝘨𝘰 𝘯𝘰𝘯 è 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘢𝘱𝘱𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪, 𝘮𝘢 𝘤𝘪 𝘴𝘪 𝘴𝘵𝘢 𝘢𝘷𝘷𝘪𝘤𝘪𝘯𝘢𝘯𝘥𝘰. 𝘓𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘪 𝘮𝘦𝘻𝘻𝘪 𝘭𝘰 𝘪𝘯𝘴𝘦𝘨𝘯𝘢𝘯𝘰 𝘢𝘪 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪; 𝘏𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘴𝘵𝘶𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘪 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘳𝘤𝘪𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘭 𝘲𝘶𝘢𝘳𝘵𝘪𝘦𝘳𝘦. 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘱𝘪𝘤𝘤𝘰𝘭𝘢 𝘣𝘪𝘰𝘯𝘥𝘢 è 𝘭𝘢 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘭𝘢𝘵𝘵𝘢𝘪𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘩𝘢 𝘮𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘥𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘶𝘯 𝘱𝘰' 𝘥𝘪 𝘴𝘰𝘭𝘥𝘪; 𝘷𝘶𝘰𝘭𝘦 𝘧𝘢𝘳𝘯𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘣𝘳𝘢𝘷𝘢 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘪𝘯𝘢 𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢 𝘴𝘶 𝘥𝘪 𝘮𝘦 𝘢𝘧𝘧𝘪𝘯𝘤𝘩é 𝘤𝘪ò 𝘢𝘤𝘤𝘢𝘥𝘢. 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘰𝘯𝘦 𝘮𝘪 𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘶𝘯 𝘴𝘢𝘤𝘤𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘣𝘭𝘦𝘮𝘪; 𝘮𝘢 𝘴𝘱𝘦𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘧𝘢𝘳𝘭𝘰 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘨𝘦𝘯𝘵𝘪𝘭𝘶𝘰𝘮𝘰, 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘪 𝘥𝘦𝘴𝘪𝘥𝘦𝘳𝘪 𝘥𝘪 𝘴𝘶𝘰 𝘱𝘢𝘥𝘳𝘦, 𝘶𝘯 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘳𝘰𝘨𝘩𝘪𝘦𝘳𝘦. 𝘊𝘩𝘦 𝘷𝘰𝘭𝘦𝘵𝘦? 𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘢 𝘢𝘴𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢𝘳𝘦 𝘪 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘪. 𝘗𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘳𝘵𝘪𝘦𝘳𝘪 𝘰𝘱𝘦𝘳𝘢𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘥𝘰𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦𝘳𝘰 𝘪𝘮𝘱𝘢𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘣𝘶𝘰𝘯𝘦 𝘮𝘢𝘯𝘪𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘭'𝘢𝘭𝘵𝘢 𝘴𝘰𝘤𝘪𝘦𝘵à? 𝘐𝘰 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘰 𝘥𝘪 𝘢𝘨𝘪𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘧𝘪𝘭𝘢𝘯𝘵𝘳𝘰𝘱𝘢...

𝘌 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘷𝘦𝘥𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘯𝘦𝘴𝘴𝘶𝘯 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘷𝘦𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘧𝘪𝘭𝘢𝘯𝘵𝘳𝘰𝘱𝘪𝘢.

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Come al solito, per chi ha letto fino in fondo, come BONUS vi regalo il link alla copia digitalizzata del libro:
https://archive.org/details/lesbalsdeparis00warn

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▶ Nella nostra conferenza dal vivo, già presentata in numerose città italiane, illustriamo gli esordi del tango in Italia all'inizio del 1900 con il supporto di musica, documenti e video d'epoca.
https://tiny.cc/tangoitalia
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Radio Crossover Tango - A descubrir el Tango Argentino è una trasmissione mensile che va in onda dagli studi della web radio Torinese Radio Crossover Disco presso il Cecchi Point. Una volta al mese, di sabato pomeriggio, dedichiamo due ore alla musica ed agli approfondimenti culturali sul Tango Argentino e su tutto il mondo che ruota attorno ad esso. Nella nostra trasmissione ha un ruolo centrale la storia del tango, sia quella di Buenos Aires che la storia della diaspora del tango in tutto il mondo ed i fenomeni di transculturazione associati. Abbiamo sempre un occhio di riguardo verso la storia del tango in Italia, sia nei tempi antichi che in quelli più moderni, ed ospitiamo letture d’epoca, testimonianze sul ballo di altri tempi. In ogni trasmissione proponiamo gli interventi di uno o più ospiti, esperti o testimoni dei diversi argomenti trattati, sia italiani che stranieri. Occasionalmente ospitiamo volentieri interventi di musicisti che suonano tango “live” dal nostro studio.