
02/07/2025
Posted • «Il mondo a temperatura crescente, sempre più surriscaldato e fuori controllo, è un mondo ostile a ogni sosta, sarà necessario muoversi, per non farsi muovere da quello che attende. Come gli ecosistemi che progressivamente si stanno spostando verso nord, alla ricerca delle condizioni ambientali perdute, anche noi dobbiamo essere in grado di migrare in noi stessi, dobbiamo essere pronti a far nostre nuove prospettive, nuove angolazioni. Si tratta di un lavoro non facile di costante messa in discussione e avanscoperta di noi stessi, frequentare le nostre paure, le nostre intensità e i nostri non detti. In altre parole, la problematizzazione costante di quello che siamo e di quello che crediamo di essere.
La lezione del ghiaccio e della montagna è questa: da ora vivere vuol dire procedere a piedi, calibrando i pesi e le sospensioni, prestando attenzione a ogni passo, all’inclinazione con cui si poggia il piede, a come risponde la sua articolazione: ascoltare e ascoltarsi come un animale che avanza in ascolto di ogni minima alterazione dello spazio circostante. Adattamento e mitigazione vuol dire il ritorno della danza tra organismo e ambiente: l’evoluzione è di nuovo in cammino».
Filosofia tra i ghiacci