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Insulti a Giorgia Meloni e Wanda Ferro: "Vi auguro un cancro". E scoppia il caso sui socialChristian Campigli 13 agosto ...
13/08/2025

Insulti a Giorgia Meloni e Wanda Ferro: "Vi auguro un cancro". E scoppia il caso sui social
Christian Campigli 13 agosto 2025 - (ilTempo.it)
Leoni da tastiera. Casi umani, che trascorrono le giornate davanti al telefonino. Senza un hobby, un interesse autentico o un obiettivo nella propria vita. Sono gli odiatori, gli haters, esseri umani che hanno, come massima ambizione, quella di offendere le persone in rete. Spesso (ma non sempre) celati dietro la maschera dell'anonimato che un nick può garantire. Una tendenza assai pericolosa, causa di un numero crescente di suicidi. Una dinamica che, purtroppo, sta prendendo piede anche nel mondo della politica.
E così quando il sottosegretario agli Interni, Wanda Ferro, ha pubblicato un post per elogiare il presidente Meloni si è scatenato l’inferno.
Perché, chiariamo subito questo passaggio, è del tutto legittimo non essere d’accordo e criticare, magari anche con concetti perentori, l’azione politica del governo. Ma c'è una linea netta e perentoria che pone da un lato il biasimo e dall’altra l’offesa gratuita, talvolta condita persino da minacce. Nel messaggio, Ferro ha citato gli apprezzamenti della stampa internazionale, compresi quelli del quotidiano francese Le Monde, scrivendo: «Giorgia Meloni, il suo modello: anche Le Monde la elogia. Sinistra ai matti».

Apriti cielo. Tra i numerosi commenti (alcuni positivi, altri più critici) il premio del meno intelligente del gruppo lo ha vinto, per distacco, un utente che ha scritto (letteralmente): «Un cancro a te e a lei, cagna». Ferro, giustamente, non ha fatto spallucce, e ha subito denunciato l’episodio. Ricordando quante persone muoiono davvero per colpa di quella malattia. «Le critiche politiche sono il sale della democrazia e io le ho sempre accettate. Gli insulti, gli auguri di un cancro (malattia che colpisce realmente tante persone e soprattutto tante donne) non li accetto. E ovviamente non li accetterei nemmeno se riguardassero i miei avversari politici».
Uno tra i primi ad aver espresso piena solidarietà a Wanda Ferro e al premier Meloni è stato il vicesegretario di Forza Italia, Roberto Occhiuto. «Augurare il male, nascondendosi dietro l’anonimato della rete, è un gesto da vigliacchi e incivili così il forzista intervistato dal portale Calabria Diretta News- Esprimo la mia piena vicinanza al sottosegretario di Stato Wanda Ferro, bersaglio di un’aggressione vile e ingiustificabile sui social, dopo un post dedicato alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla quale va ugualmente tutta la mia solidarietà per essere ancora una volta nel mirino di odiatori indegni di vivere in una comunità democratica – ha aggiunto l’ex presidente della Regione Calabria – Riferimenti a malattie o, peggio, alla morte, non hanno nulla a che vedere con il legittimo confronto politico. Sono comportamenti che hanno un solo nome: attacchi vergognosi».

E se l’europarlamentare Denis Nesci ha definito l’augurio «squallido», hanno manifestato vicinanza a Wanda Ferro e a Giorgia Meloni anche altri parlamentari, come Alfredo Antoniozzi, Fausto Orsomarso ed Ernesto Rapani. Solidarietà è arrivata anche dai consigliere regionale calabrese Luciana De Francesco e dagli assessori Filippo Pietropaolo e Giovanni Calabrese.

Nella follia più totaleGualtieri, cancel culture all’amatriciana: butta 800mila euro per cambiare i nomi delle fermate d...
13/08/2025

Nella follia più totale
Gualtieri, cancel culture all’amatriciana: butta 800mila euro per cambiare i nomi delle fermate della metro C in salsa woke
Politica - di Federica Argento - 12 Agosto 2025 -(Secolo d'Italia)
Siamo in mano a un sindaco che gioca con i soldi dei romani. Fa rabbrividire lo stanziamento della giunta Gualtieri per la “cancel culture” alla matriciana. Di che si tratta? “Ottocentoventinovemila euro di intervento per le stazioni della metro C e uno slittamento nell’apertura. Peccato – segnala il senatore Fdi Andrea De Priamo – però che, anziché per potenziare la rete del trasporto pubblico locale o manutenere vetture e stazioni, la spesa riguarda la modifica della denominazione di alcune fermate metro”. Assurdo ma vero.
De Priamo: Oltre 800mila euro dei romani per rinominare le fermate della MetroC
“Così la stazione Fori Imperiali in via dei Fori Imperiali diventerà Colosseo. La stazione Amba Aradam diventerà Porta Metronia… adeguamenti in salsa ‘woke’- stigmatizza il senatore- che, secondo la Giunta Gualtieri, dovrebbero rimuovere eventi storici legati alla toponomastica e rendere le stazioni più geolocalizzabili”.

Gualtieri fa ritardare l’apertura della metro C per questioni ideologiche
Siamo nel grottesco più totale. Ragiona De Priamo: “Ferma restando l’assurda smania di rimuovere la storia passata, anche quella cui non può che darsi un giudizio negativo, cancellando strade o – come nei casi estremi visti in negli Stati Uniti – abbattendo la statua di Cristoforo Colombo o non so chi, resta l’assurda decisione di destinare ingenti somme e di ritardare i lavori della metro per scelte meramente ideologiche”. Il tutto fregandosene se i ritardi dell’apertura della Metro incida negativamente sulla vita dei cittadini. Al solito subiamo lo scollamento totale del sindaco dalla realtà, “non considerando prioritarie le esigenze dei cittadini,. Che sono costretti quotidianamente a subire i disagi di un trasporto pubblico al collasso: con autobus pieni e in ritardo, con metropolitane soggette a stop per problemi tecnici; e con stazioni a volte inaccessibili per mesi a causa di guasti ad ascensori o scale mobili”.

De Priamo: “Magari Gualtieri scoprirà che nel Colosseo si uccidevano i cristiani…”
Uno sconquasso Capitale sempre più avvilente. “Se avesse chiesto il parere dell’opposizione, all’assessore Patanè e al sindaco Gualtieri avremmo consigliato di acquistare tre nuovi autobus non soggetti ad autocombustione; o, in alternativa, una quindicina di pensiline hi-tech per rendere migliore l’interminabile attesa di un autobus”. E poi tornando nel merito delle rimozioni storiche De Priamo suggerisce:

“Consiglieremmo al sindaco Gualtieri di studiare tutta la storia, di storicizzarla appunto; e di non operare rimozioni, censure o amnesie. Che, oltre a rimuovere pezzi di memoria collettiva, impediscono anche di metabolizzare le cause determinanti: gli eventi e gli errori commessi nel corso dei secoli. La paura che abbiamo, però, è che magari Gualtieri possa scoprire che all’interno del Colosseo i gladiatori si ammazzavano per scopi ludici e i cristiani venivano divorati dai leoni; e davanti a tanta ferocia e violenza decida di intitolare la stazione Colosseo a qualche icona del politically correct, ovviamente sempre a carico dei romani”, conclude ironico ma non troppo.

Conte, rigurgito di bile per il traguardo del governo Meloni. Gasparri: “Che pena, hai arrecato danni giganteschi”Politi...
13/08/2025

Conte, rigurgito di bile per il traguardo del governo Meloni. Gasparri: “Che pena, hai arrecato danni giganteschi”
Politica - di Federica Argento - 12 Agosto 2025 -(Secolo d'Italia)
Traguardo del governo, Conte "rosicone"
“Stamattina Meloni – silente e ferma su carovita, salari da fame, aumento delle tasse, genocidio a Gaza – festeggia sui social i 1.024 giorni al governo. Non vorremmo disturbare la festa di Fratelli d’Italia, ma mentre a Palazzo Chigi si fanno i trenini, secondo un rapporto pubblicato dal Sole 24Ore nei primi 6 mesi di quest’anno sono state autorizzate dall’Inps circa 314 milioni di ore di cassa integrazione. Significa oltre 304mila lavoratori coinvolti, di cui 90% impiegato nei settori dell’industria. Questi lavoratori hanno perso 3mila euro netti di stipendio in mesi in cui aumenta anche il carrello della spesa. Nel settore meccanico e metallurgico le richieste di Cig sono aumentate di oltre il 35% rispetto al 2024″. Da uno che ha scassato i conti pubblici è abbastanza scandaloso. Gli risponde Maurizio Gasparri, lanciano un siluro a Giuseppi.

Gasparri a Conte: “Lui che ha bruciato miliardi in rdc e superbonus…”
Vedete- spiega il senatore azzurro- “non è soltanto la durata che ne mette in evidenza il valore. Tutto il centrodestra, con il contributo di tutti i gruppi politici, tra i quali Forza Italia, sta agendo per il bene della nazione. Si è raggiunto il livello più basso di disoccupazione e l’incremento più alto di occupati. L’inflazione è stata ridotta e lo spread è sceso intorno agli 80 punti. È veramente penoso leggere che un personaggio come Conte contesti il governo. Lui che ha bruciato miliardi e miliardi con il superbonus e il reddito di cittadinanza, mettendo a repentaglio i conti del paese. Conte e i grillini sono stati più dannosi delle cavallette. Per fortuna la loro esperienza di governo è un incubo del passato”.

Gasparri a Conte: “Per fortuna non tornerete più alla guida del Paese”
“Non torneranno mai più alla guida del paese, dove hanno arrecato danni giganteschi per la loro arroganza e la loro incompetenza. Conte pensasse ai doveri contributivi di persone a lui vicine anziché dare lezioni al governo. Il centrodestra andrà avanti per l’intera legislatura e vincerà contro avversari così inadeguati anche le prossime elezioni, per continuare ad agire per la crescita delle nostre economia, per la difesa delle imprese e l’incremento dell’occupazione. Questi obiettivi, insieme al taglio delle tasse, sono per Forza Italia in particolare una priorità in questa fase della legislatura e in vista di un secondo quinquennio di governo del centrodestra”.

Salvini sul caso dei quattro minorenni che hanno investito una donna a Milano: «Radere al suolo il loro campo rom»Storia...
13/08/2025

Salvini sul caso dei quattro minorenni che hanno investito una donna a Milano: «Radere al suolo il loro campo rom»
Storia di Ugo Milano -12 Agosto 2025 - (Open.online)
Duro l’intervento di Matteo Salvini dopo la tragedia avvenuta a Milano, dove quattro minorenni di origini rom, a bordo di un’auto rubata, hanno investito e ucciso Cecilia De Astis, 71 anni, nel quartiere Gratosoglio. Il vicepremier e leader della Lega, in un post su X, ha scritto: «Stava camminando nel quartiere Gratosoglio a Milano in una calda giornata di agosto. È stata travolta e uccisa da un’auto pirata, rubata e guidata, come riportano le cronache, da quattro minorenni rom. Pare di neanche dieci anni! Se quanto riportano i giornali rispondesse al vero, sarebbe pazzesco. Campo rom da sgomberare subito, e poi radere al suolo, dopo anni di furti e violenze, pseudo “genitori” da arrestare e patria potestà da annullare. Sindaco Sala e sinistre, ci siete??? Una preghiera per la povera Cecilia».

Trovati i quattro ragazzini coinvolti
I quattro ragazzini coinvolti — tre maschi e una femmina, tutti sotto i 14 anni — sono stati fermati dalla polizia locale, ma non sono imputabili: la legge prevede infatti la presunzione di non imputabilità fino al compimento dei 14 anni. Il maggiore del gruppo avrebbe 13 anni, gli altri 10 e 11 anni. I ragazzini sono stati trovati in un accampamento abusivo in zona Gratosoglio, poco distante dal luogo in cui è stata investita la 71enne.
La replica di Carlo Calenda e l’attacco della Lega
«Io sono favorevole allo sgombero di tutti i campi rom. Non ho capito però perché lo chiedi al Sindaco e non al ministro degli Interni. Mi sembra una presa per i fondelli dei cittadini per ragione di propaganda politica. Il che è fondamentalmente l’unica cosa che fai nella vita», ha scritto su X il leader di Azione Carlo Calenda, in risposta alla proposta di Salvini. La Lega, in una nota ufficiale, ha attaccato nuovamente Sala:

«Hanno rubato un’auto e hanno travolto e ucciso una donna a Milano: sono quattro, tutti hanno meno di 14 anni e le forze dell’ordine li hanno scovati in un campo rom di via Chiesa Rossa. Il Pd farà censurare la notizia come ha fatto per i manifesti della Lega sul decreto sicurezza a Roma? Il campo rom è da sgomberare subito e i genitori vanno puniti severamente: il sindaco Giuseppe Sala ha qualcosa da dire?».
Le parole di Attilio Fontana
Su Facebook è intervenuto anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana:

«Una tragedia che non può rimanere impunita. I responsabili sono stati rintracciati: secondo le prime notizie stampa hanno tutti tra gli 11 e i 14 anni. Assurdo. Sono stati fermati all’interno di un campo rom di Milano. Le forze dell’ordine stanno perquisendo le loro abitazioni. Cecilia De Astis è stata travolta da un’auto rubata lanciata a tutta velocità. Non è un “incidente” – insiste il governatore lombardo – È il frutto di una catena di illegalità, arroganza e impunità che parte da lontano e che non può più essere tollerata».
«Da anni la Lega chiede la chiusura di quel campo rom»
Infine, Alessandro Verri, capogruppo della Lega in Consiglio comunale a Milano, ha ribadito:

«La Lega da anni chiede la chiusura immediata di quel campo rom. Continuare a spendere oltre 3 milioni di euro ogni anno per queste politiche d’integrazione non solo è inutile, ma rappresenta uno schiaffo ai milanesi onesti che pagano le tasse».
Sala risponde: «Vergognoso speculare»
«Sulla morte di una persona in circostanze così terribili trovo vergognoso speculare, soprattutto da parte di alti rappresentanti del governo. Siamo vicini alla famiglia della donna scomparsa. Non ci sono dubbi che le famiglie dei ragazzi coinvolti devono rendere conto di quanto è successo. E su questo chiederemo la massima intransigenza». Queste le parole del sindaco di Milano, Giuseppe Sala. “«Per quanto riguarda, invece, la presenza di insediamenti rom e il loro superamento, il tavolo di coordinamento con le Forze dell’ordine e’ in Prefettura, organo periferico del Ministero degli Interni. Il Comune di Milano ha iniziato da anni e persegue tuttora una politica di superamento dei campi rom: le giunte di centrosinistra ne hanno chiusi 24 – 4 autorizzati e 20 irregolari – in 12 anni, dal 2013 al 2024. Le giunte di centrodestra, che adesso gridano, quando sono state al governo della città solo una. Ignorare queste informazioni in maniera strumentale per farsi pubblicità, vuol dire prendere in giro i cittadini», ha concluso Sala.

I campi nomadi oasi di illegalità. Le scuole? MiraggiStoria di Lodovica Bulian - 13 Agosto 2025 -(il Giornale.it)Milano,...
13/08/2025

I campi nomadi oasi di illegalità. Le scuole? Miraggi
Storia di Lodovica Bulian - 13 Agosto 2025 -(il Giornale.it)
Milano, Napoli, Roma, Torino. Si riaccendono i riflettori sulle feroci realtà dei campi rom italiani, dopo la morte di Cecilia De Astis, investita e uccisa da quattro minorenni.

Il 50% della popolazione rom in Italia ha meno di 18 anni e in troppi vivono ancora nei campi che, stando ai dati raccolti dall'associazione "21 luglio", sono 106, abitati da circa 13mila persone su un totale di circa 180mila rom e sinti presenti in Italia. Dal 2011 la chiusura dei campi è obiettivo comunitario fissato dall'Ue. Il governo l'ha recepito con la "strategia nazionale di inclusione delle comunità Rom sinti e camminanti" che si muove con finanziamenti nazionali ed europei. Molte città però sono ancora indietro. Stando ai dati di Unar e Istat tra il 2012 e il 2020 le persone che effettivamente sono uscite dagli insediamenti per vivere in un alloggio sono state 3.104. A Milano è stato liberato definitivamente poche settimane fa quello che era stato ribattezzato il "campo rom verticale" di via Bolla. I palazzi popolari dell'Aler erano abitati per l'80% da abusivi. Edifici che erano diventati negli anni una polveriera. Tre anni fa era scoppiata una rivolta con una sessantina di persone scese in strada armate di mazze e bastoni. La questura aveva dovuto inviare dei blindati per riportare la calma. E pochi mesi fa a una banda dedita a furti e spaccate proveniente dai campi rom nel Milanese, sono state inflitte condanne fino a sette anni.
A Milano e nella Capitale sono sempre di più i minori coinvolti in borseggi sistematici sui mezzi pubblici. A Roma si indaga su una gang di ragazzine sotto i 12 anni autrici di diversi furti alle fermate della metropolitana. Si vuole chiarire se frequentino regolarmente la scuola e se siano state accompagnate dagli adulti col preciso ordine di derubare i turisti. Ma secondo tutti i rapporti più recenti la situazione più grave è Napoli, dove il governo ha annunciato la bonifica di Secondigliano e Scampia. Le condizioni igienico sanitarie sono al limite. Nei campi rom campani si muore. A Giuliano a gennaio scorso una bimba di 7 anni ha perso la vita toccando i cavi elettrici. E a Cupa Perillo un 22enne, a febbraio di un anno fa, è morto folgorato dalla corrente. E poi ci sono gli incendi, lo smaltimento illegale di rifiuti tossici, talvolta in collaborazione con la criminalità organizzata. Vere sacche di emergenza ambientale. È lo stesso film che si ripete da anni da nord a sud.
A Roma i campi rom negli ultimi 15 anni si sono ridotti del 77%. Ed entro il 2026 dovrebbe chiudere anche il grande insediamento di Castel Romano. Ma anche qui c'è la piaga della dispersione scolastica e difficoltà di integrazione anche per problemi di discriminazione. Non ci sono dati completi, ma solo pochi degli iscritti vanno davvero a scuola. Una rilevazione del 2019 aveva contato che in media solo il 31% dei minori tra i 6 e i gli 11 anni frequenta la scuola elementare. Diversi progetti territoriali hanno dimostrato che esiste una correlazione con le condizioni abitative: chi vive in appartamento ha una frequenza scolastica superiore al 75.

E poi c'è la questione "culturale" nelle aule di giustizia. Aveva fatto discutere la sentenza con cui un anno fa la corte d'appello di Torino aveva assolto due genitori rom accusati di aver maltrattato le figlie a suon di schiaffi e pugni. La violenza secondo i giudici sarebbe "un connotato" del campo rom, e le botte l'"unico strumento disponibile per garantire ordine e disciplina". Pochi mesi fa a Roma una coppia di genitori rom è stata invece condannata: costringeva il figlio di due anni a rovistare nella spazzatura in cerca di cibo.

Milano, travolta dall'auto rubata: a bordo c'erano quattro bambini. Trovati in un campo nomadi12 agosto 2025 -(ilTempo.i...
12/08/2025

Milano, travolta dall'auto rubata: a bordo c'erano quattro bambini. Trovati in un campo nomadi
12 agosto 2025 -(ilTempo.it)
Alla guida dell'auto rubata a un gruppo di turisti francesi che ha investito e ucciso una donna di 71 anni a Milano c'era un bambino. Sono stati fermati questa mattina dagli agenti della polizia locale di Milano i responsabili dell'investimento avvenuto ieri in via Saponaro che ha causato la morte di Cecilia De Astis. Si tratta di tre bambini e una bambina, minori di 14 anni. I quattro non sono imputabili perché la legge prevede che la capacità di intendere e volere abbia luogo a partire dai 14 anni.
Secondo le prime informazioni i vigili li hanno trovati in un accampamento abusivo nomade della zona. Sarebbero stranieri anche se non avevano documenti con sé. Le autorità stanno procedendo all'identificazione.

Covid, avv. Taormina denuncia Conte, Speranza e gli ‘scienziati’ che fecero da supportoImolaOggi11 Agosto 2025 CRONACAdi...
12/08/2025

Covid, avv. Taormina denuncia Conte, Speranza e gli ‘scienziati’ che fecero da supporto
ImolaOggi11 Agosto 2025 CRONACA
di Carlo Taormina – Comunico ufficialmente che,prima di concedermi qualche giorno di relax per meglio riprendere a tutelare i cittadini dalle grinfie della giustizia italiana,ho depositato presso la Procura di Roma la denunzia contro l’avvocato del popolo Giuseppe Conte, nella sua qualità del tempo di presidente del consiglio, il ministro del tempo Roberto Speranza e tutti gli scienziati che fecero da supporto alle malefatte del periodo del Covid 19 per gli errori consumati nella gestione della pandemia,che si tradussero nella diffusione del contagio e che furono causa della uccisione di migliaia di cittadini, nonostante il governo fosse a conoscenza da tempo ben precedente alla dichiarazione dello stato di emergenza effuettuata dall’OMS il 31 gennaio 2020.

La denunzia riguarda anche le responsabilità delle stesse autorità e degli stessi scienziati per le morti provocate con la imposizione di fatto della vaccinazione obbligatoria con la falsa rappresentazione che il vaccino impedisse il contagio e che invece determinò la massima diffusione dell’epidemia.

La stessa denunzia chiama a rispondere le medesime autorità e i medesimi scienziati delle morti e degli effetti avversi derivati dalla vaccinazione avendola di fatto resa obbligatoria nella piena consapevolezza del loro verificarsi,come dimostrato da tutti o risultati della ricerca scientifica al punto che recentemente è stato ordinato il ritiro dal mercato dei vaccini Moderna e Pfizer,quelli inoculati alla cittadinanza italiana.

Io avevo già a suo tempo presentato una denunzia nel 2020 ma essa era stata archiviata dal tribunale dei ministri di Roma, ma recentemente è intervenuta una sentenza delle sezioni unite della corte di cassazione che ha stabilito che le ragioni di quella archiviazione erano sbagliate e perciò ho presentato nuova denunzia sperando che sia la volta buona perche la vecchia denunzia sosteneva proprio quello che oggi affermano le sezioni unite e ciò significa che avevo ragione. Vi terrò informati. I delitti denunziati sono: epidemia colposa,omicidio plurimo colposo ,lesioni gravi e gravissime colpose connesse a delitto perseguibile d’ufficio.

Avvocato Carlo Taormina

Grembiuli gialli, verdi e rossi alla scuola d’infanzia per «superare gli stereotipi di genere». Scoppia il caso a Torrit...
12/08/2025

Grembiuli gialli, verdi e rossi alla scuola d’infanzia per «superare gli stereotipi di genere». Scoppia il caso a Torrita di Siena
Storia di Stefania Carboni • (Open.online)
Niente rosa o blu, nemmeno bianco. Dal prossimo settembre i bambini e le bambine della classe prima della scuola dell’infanzia di Torrita di Siena indosseranno grembiuli colorati, scegliendo tra gialli, verdi e rossi regalati dal Comune. La scelta, fatta dall’amministrazione «per superare gli stereotipi di genere che hanno finora implicato grembiuli rosa per le femmine e azzurri per i maschi». «Si tratta di un’azione piccola ma significativa: presa coscienza delle differenze di genere presenti fin dai primi anni della vita scolastica, impegnarsi ad eliminarle è il primo passo verso una società futura più equa», ha dichiarato l’Assessora alle Pari Opportunità Fabiana Caroni. Già da anni nelle scuole primarie della zona alunne e alunni indossano il grembiule nero per tutti, archiviando la distinzione tra bianco per le femmine e nero per i maschi.
La Lega tuona: «Basta ideologia, i bambini non si toccano»
La mossa però non è stata apprezzata dalla Lega. «I bambini non si toccano: basta ideologia, torni la serenità», affermano in una nota congiunta la deputata Tiziana Nisini, vice segretario regionale della Lega Toscana, Filippo La Grassa, commissario provinciale del Carroccio senese e Pietro Ventura, commissario della sezione alta Valdichiana del partito. «Dietro un apparente cambiamento estetico, si nasconde, invece, un chiaro messaggio ideologico», spiegano in una nota. La Lega «ribadisce che i bambini debbano crescere in un ambiente sereno, lontano da imposizioni politiche; le decisioni scolastiche devono essere condivise con le famiglie e gli organi collegiali». «La scuola deve restare un luogo neutro e votato alla normale didattica, dove contano educazione e rispetto, non l’ideologia ed un malcelato indottrinamento fin dalla tenera età», conclude la nota del Carroccio.

Incredibile Berizzi: s’è svegliato con la paura dei nordafricani omofobi. Social scatenati: “T’hanno hackerato l’account...
11/08/2025

Incredibile Berizzi: s’è svegliato con la paura dei nordafricani omofobi. Social scatenati: “T’hanno hackerato l’account?”
Cronaca - di Valter Delle Donne - 10 Agosto 2025-(Secolo d'Italia)
Ha scatenato un profluvio di salaci commenti social l’ultimo intervento di Paolo Berizzi dedicato a un fatto di cronaca accaduto nel pieno centro di Trento.

Nella sua rubrica su Repubblica, abitualmente dedicata alla caccia dei fantasmi di fascismo, nazismo in giro per l’Italia, stavolta il giornalista ha cambiato incredibilmente bersaglio.

«Si baciano e passeggiano tenendosi per mano – scrive Berizzi nel post su X che accompagna l’articolo – Una coppia di ragazzi gay aggredita verbalmente da un gruppo di ragazzi nordafricani: “Il Corano dice che i gay devono bruciare”. Trento, estate italiana».

Fidanza al giornalista di Repubblica: “Benvenuto sul pianeta terra”
Una denuncia che ha scatenato le ironie social, incluso un post Instagram di Carlo Fidanza. «Benvenuto sul pianeta terra! – scrive su Instagram il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo – Oggi persino Paolo Berizzi ha scoperto che gli islamisti odiano i gay. Stai a vedere che forse in Italia la vera minaccia per i diritti non sono i presunti fantasmi fascisti ma gli immigrati irregolari che non sopportano la nostra civiltà? Con buona pace della retorica della sinistra».

Su X, le ironie sono ancora più pungenti. Ci sono gli scettici ironici: «Hanno hackerato l’account di Berizzi» e ancora: «Chi sei, tu che scrivi queste cose? Chi ti ha dato la password di Berizzi? Gli avrai mica fatto del male?? Libera subito Berizzi e nessuno si farà male».

E ci sono i finti stupefatti: «Santo cielo qualcuno aiuti Berizzi! (Ha scritto nordafricani!», «Paolo sei diventato islamofobo?». C’è poi chi ricorda le sue crociate quotidiane contro la destra e ironizza. «Saranno fascisti di FdI», «Quando però qualcuno dice che non sono compatibili con i valori occidentali li tacciate di fascismo». «Ma guarda, il piazzista dell’antifascismo (80 anni dopo la fine del fascismo) scopre la pericolosità “culturale” degli immigrati. Certo, avessero aggredito una coppia etero e caucasica sarebbero rimaste “risorse condizionate da un retaggio ancestrale che dovremmo comprendere».

“Berizzi se ne accorge ora, vado a comprare i pop corn”
C’è poi chi brinda, idealmente, a Coca Cola e si piazza in poltrona. «Il cortocircuito dei comunisti, ora se ne accorgono. Vado a comprare i popcorn».

A Berizzi vengono impartite lezioni di sociologia da bar in 140 caratteri. «Sono le meraviglie della società multiculturale», «Questa è la triste quotidianità degli omosessuali nei Paesi islamici. I “cattivoni” di “ Destra Destra” parlano di queste cose da anni». «Non ho capito Paolè… stai dicendo che forse potrebbe esserci un leggerissimo gap tra il mondo islamico radicale che importiamo a maglie larghe e i valori di una democrazia occidentale? Ma pensa te…».

Non manca chi gli fa il verso in senso woke e politicamente corretto: «Razzista! Che bisogno c’era di specificare la provenienza e la religione degli aggressori?». Ma il tweet più perfido e geniale evidenzia l’ultimo ipotetico cortocircuito delle politiche di sinistra:«Bonus: i nordafricani hanno avuto asilo dichiarandosi gay…». Ipotesi paradossale, ma neanche tanto peregrina.

Covid, fu la Cina a bloccare il report sulla pandemia che inchiodava Conte e Speranza alle loro responsabilitàPolitica -...
11/08/2025

Covid, fu la Cina a bloccare il report sulla pandemia che inchiodava Conte e Speranza alle loro responsabilità
Politica - di Giuliano Galdi - 9 Agosto 2025-(Secolo d'Italia)
Nuove ombre sul Covid. In un’esclusiva, Il Giornale dimostra che fu Pechino a bloccare l’operazione verità sulle responsabilità di Giuseppe Conte e Roberto Speranza nei primi, drammatici mesi della pandemia. Quasi a confermare una solida alleanza tra l’Italia pentastellata e la Cina.
Il report bloccato
“È stata la sede dell’Oms di Pechino-scrive Il Giornale- a chiedere a Francesco Zambon di rimuovere il report che 13 maggio 2020 inchiodava la gestione ,”improvvisata, caotica e creativa” della pandemia da parte di Giuseppe Conte e Roberto Speranza, fatto sparire nel giro di ventiquattro ore e ritrovato pochi mesi dopo dall’attuale consulente della commissione Covid, Robert Lingard.
Il quotidiano milanese illustra tra le altre cose un documento chiave che disvelerebbe la copertura attuata dalla Cina nei confronti di Conte e Speranza.

Il documento chiave
Nell’articolo si fa riferimento alla risposta, “che l’Oms ha fornito alla rogatoria della Procura di Bergamo, che allora indagava sul rapporto tra la diffusione dell’epidemia, la mancata Zona rossa in Val Seriana, la mancata applicazione ed il mancato aggiornamento del Piano pandemico”. In questo documento c’è la prova che il rapporto della sede di Venezia dell’Oms non fu rimosso su pressioni dell’allora numero 2 Oms Ranieri Guerra, ma fu lo stesso Zambon a ritirarlo su richiesta del rappresentante Oms di Pechino.

L’ordine perentorio: “Rimuovere il documento”
Il rappresentante Oms della Cina dà ordini perentori a Zambon, che esegue immediatamente: “Rimuovi immediatamente il documento dal web. Considerala un’emergenza. Questo documento é inaccurato e contraddice la timeline ufficiale dell’Oms in un paio di punti. Il box sulla Cina deve essere immediatamente controllato dalla sede centrale”.

Le scoloriture e il Covid nascosto
Sempre Il Giornale fa riferimento a vere e proprie operazioni di intelligence per nascondere il fatto che il virus fosse presente già dal 2019. La prima scoloritura riguarda “voci di sindrome respiratoria acuta”, che sarebbero circolate prima della notifica all’Oms da parte delle autorità cinesi del 31 dicembre 2019, suggerendo evidentemente che la Cina avesse tentato di nascondere la presenza sul suo territorio di un virus ad eziologia sconosciuta (non è chiaro per quanto tempo), evitando di darne l’ufficialità alla comunità internazionale per tramite dell’Oms. La seconda “inesattezza” sarebbe da ricondursi invece al primo caso riportato in Thailandia il 13 gennaio 2020.

Le omissioni di Conte e Speranza e l’appoggio della Cina
Il report pubblicato da Il Giornale dimostra le omissioni del presidente del Consiglio e del Ministro della Salute. I ritardi negli interventi di contenzione, ma anche il fatto che lo stesso Speranza sapesse che qualcosa non andava in Cina molto prima che il virus si diffondesse in Italia. Il Tribunale dei Ministri ha archiviato la loro posizione per l’inchiesta partita dalla Procura di Brescia.

"Quando D'Alema dovette mollare la casa. E Feltri mi convocò: Ora sei assunto"Storia di Massimo Malpica •11 Agosto 2025 ...
11/08/2025

"Quando D'Alema dovette mollare la casa. E Feltri mi convocò: Ora sei assunto"
Storia di Massimo Malpica •11 Agosto 2025 - (ilGiornale.it)
Oggi è direttore del Tg1, dopo aver guidato Tempo e Adnkronos. Ma trent'anni fa Gian Marco Chiocci era appena sbarcato nella redazione romana del Giornale, dove poi sarebbe rimasto come inviato per 18 anni. E quell'estate del 1995 la ricorda ancora molto bene. "Ero arrivato in prova al Giornale, sostituzione estiva", racconta. "In una di quelle calde giornate nelle quali non succede niente, un collega dell'economia, Francesco Casaccia, lesse un'agenzia che a gran parte di noi sembrò superflua: gli asset immobiliari degli enti previdenziali non rendevano bene. Invece Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro, direttore e vice, si accesero subito per la notizia, e chiesero al capo della redazione romana Andrea Pucci, oggi direttore delle news di Mediaset, di mettere in piedi una squadra per andare a vedere che cosa c'era dietro questo dato".
E avete iniziato a camminare.
"Nessuno di noi era entusiasta all'inizio. Però Feltri ci aveva visto lungo. Pucci aveva sguinzagliato me, Casaccia e due stagisti, Michele Lella e Maurizio Sgroi. Cercammo di capire se c'erano inquilini eccellenti in queste case affittate a poche lire. Poi saltò fuori una gola profonda e arrivarono i primi elenchi dell'Inps. Con i nomi eccellenti, arrivò la levata di scudi della politica, gli attacchi al Giornale, le accuse di populismo, le dichiarazioni dell'allora ministro del lavoro e della previdenza sociale, Tiziano Treu".

Treu che però poi, a metà di quell'agosto, chiese agli enti elenchi e criteri di assegnazione.
"Dopo i primi nomi s'era aperta una voragine, arrivarono altre fonti. Ma lo scandalo si estese soprattutto grazie al lavoro pazzesco di noi cronisti. Andammo per strada a cercare ogni singola notizia e a verificare ogni informazione, palazzo per palazzo, citofono per citofono. Quante secchiate d'acqua sporca e scopettate abbiamo preso dai portieri, quante volte siamo stati rincorsi".
Non tutti erano felici delle rivelazioni.

"Figuriamoci. Ma ci furono sindacalisti coraggiosi che sfidarono il diktat del silenzio, e il bubbone venne alla luce. Fu coinvolta l'intera redazione romana. Da quattro cronisti che eravamo all'inizio, finimmo a lavorare sull'inchiesta in dodici. E più andavamo avanti, più uscivano fuori nomi incredibili. E più questa storia faceva vendere. Feltri non mollò l'osso e ci lasciò a briglia sciolta, con la sapiente regia di Pucci. E a forza di scavare, leggere, suonare campanelli, finimmo a Trastevere, via Musolino".

La famosa casa Inpdap di Massimo D'Alema?

"L'allora segretario del Pds occupava 140 metri quadri per poco più di 600mila lire. All'inizio provò a controbattere, ma spuntò un sindacalista che raccontò come i politici e i vip riuscivano a passare davanti a tutti nelle graduatorie. E scoppiò, per dirla all'inglese, un grandissimo casino".
Che non si limitava a Baffino.
"Macché. Politici, sì, ma pure sindacalisti, giornalisti, pezzi grossi di forze armate e forze dell'ordine, top manager, attori. L'allora segretario della Cisl Sergio D'Antoni, per esempio, aveva una casa ai Parioli con tanto di whirlpool bath. Insomma, un delirio, una realtà inimmaginabile: in tutti i palazzi degli enti previdenziali, soprattutto se pregiati, c'erano pezzi grossi. Il lavoro successivo è stato chiarire come questi personaggi avevano potuto scavalcare i comuni mortali che si erano legittimamente messi in coda negli elenchi. E dei politici, molti di primo piano, tanti erano esponenti di partiti di sinistra. Avevano fregato i cittadini per farsi assegnare a due soldi attici in centro. Sembrava tutto giornalisticamente troppo bello per essere vero. Ma lo era".

Nessuno poté far più finta di niente.
"Il resto della stampa che fin lì ci aveva snobbati ci venne dietro. Quotidiani stranieri ci riconobbero il merito di aver scoperchiato un verminaio con un'inchiesta impeccabile vecchia maniera. La magistratura aprì un'inchiesta, i criteri di assegnazione delle case vennero cambiati. Fu un grande successo. Che permise a me e a tanti altri giovani cronisti di fare, e per davvero, questo mestiere, anche perché la direzione ci diede carta bianca e tanta fiducia. Feltri era contentissimo per il record di vendite del Giornale, che venne battuto solo con l'inchiesta sulla casa di Montecarlo".

Aveva avuto ragione lui.
"Diceva che gli italiani perdonano quasi tutto ai politici: vizi, droga, scandali sessuali. Ma fare i furbetti sulla casa no, non è tollerato. E visto che abbiamo citato Montecarlo, pure l'allora presidente della Camera cadde rovinosamente per quattro mura. Dopo quell'inchiesta, che conosciamo bene, Fini non si è più ripreso. Io, invece, per Feltri sono diventato l'inviato immobiliare. Diamo anche atto a D'Alema d'aver mollato l'affitto privilegiato, non limitandosi a prometterlo come tanti: segretari di partito, politici, figli di politici. Che forse abitano ancora lì. Ah, il giorno dopo la resa di D'Alema Feltri mi chiamò: Domani passa in segreteria, sei assunto. Una gioia immensa".

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