27/08/2025
📌 Ho osservato con attenzione il nuovo “logo” dei Musei civici di Palazzo d’Avalos a Vasto, presentato ieri dall’amministrazione comunale.
Da Professionista in questo settore ma anche quale studente di "Scienze della Comunicazione" ritengo utile fare una riflessione:
un logo non è semplicemente un insieme di forme e scritte, ma un segno identitario che deve rispondere a requisiti chiari: semplicità, riconoscibilità, versatilità e durabilità.
È ciò che permette a un’istituzione di essere immediatamente riconosciuta, anche senza spiegazioni testuali.
Il progetto presentato richiama piuttosto un’insegna descrittiva o una grafica istituzionale: ricco di elementi, colori e parole, ma poco sintetico.
Il concetto dei tasselli come metafora della complessità del patrimonio museale è interessante, ma la resa visiva rischia di ridurre l’immediatezza del marchio, soprattutto nei contesti in cui serve chiarezza e leggibilità (social, gadget, comunicazione stampata).
Un logo, invece, dovrebbe poter vivere anche da solo, senza payoff né testi estesi, rimanendo chiaro e riconoscibile in ogni declinazione.
👉 Per il futuro, sarebbe auspicabile pensare a un’identità visiva più essenziale e coerente, capace di coniugare la ricchezza del patrimonio museale con la forza comunicativa della sintesi grafica.
Solo così il marchio potrà davvero diventare un segno distintivo e duraturo della cultura vastese.
E voi cosa ne pensate?