07/11/2025
Scrittrice e teorica femminista, nata Gloria Jean Watkins a Hopkinsville, Kentucky, nel 1952, ha poi reso omaggio alle donne della sua famiglia scegliendo come pseudonimo il nome della sua bisnonna materna, scritto in minuscolo per sottolineare “l'importanza dei libri, non di chi sono io”.
La sua è stata una ribellione non spettacolare, ma radicale, consistente, metodica, e portata avanti attraverso la scrittura, l’insegnamento, e la costruzione di spazi di pensiero e di trasformazione sociale.
Insegnare, per lei, non era addestrare, ma creare occasioni di incontro tra storie e voci. Scrisse l’illuminante “Insegnare a trasgredire”, perché per lei trasgressione significava rompere la verticalità delle gerarchie del sapere, spostarsi dal centro, (in un elogio, per l’appunto, del margine, come recita uno dei suoi titoli più conosciuti) e rifiutare l’idea di un soggetto universale, ovvero l’uomo bianco, borghese, occidentale etero, che parli a nome di tutti, per riconoscere invece le verità dei diversi corpi, delle esperienze, dei luoghi.
Ha sempre sostenuto che il femminismo non fosse una guerra tra i generi, ma un progetto collettivo di liberazione: per lei gli uomini non furono mai nemici, ma alleati potenziali, anch'essi danneggiati dal patriarcato. Una posizione radicale e solitaria, che la distingueva da molte voci del femminismo, spesso focalizzate sul solo fronte della denuncia, ma che allo stesso tempo l’ha resa unica, amatissima anche tra chi non aveva accesso al sapere accademico.
Ribellarsi per bell hooks significava imparare a pensare con la propria testa, anche quando fa male, anche quando significa restare ai margini.
Nel margine, diceva, si vede meglio. Perché è lì che si esercita la vera trasgressione: nel rifiuto di essere silenziati, nell’atto di prendere parola e di trasformare l’amore, la conoscenza e la pedagogia in pratiche di libertà.
Con lei inauguriamo un mese dedicato alle storie ribelli: quelle che ci cambiano la prospettiva, che ci fanno sperare e credere negli atti trasformativi.