Nigrizia

Nigrizia Nigrizia è la rivista mensile dei missionari comboniani italiani sull'Africa e gli africani nel mondo Nel 1895 diventa mensile.

Dal 1883 una pubblicazione ininterrotta, tra continuità e fedeltà al presente. Nasce nel gennaio 1883 quando dagli Annali dell'Associazione del Buon Pastore - fascicoli bimestrali che dal 1872 riportavano principalmente testi di Daniele Comboni, ma poi sempre più anche di altri missionari - diventa La Nigrizia. Le prime annate sono incentrate sulla rivoluzione mahdista in Sudan, primo campo d'azio

ne di Comboni (primo vescovo di Khartoum) e dei comboniani. Ben presto appaiono i primi studi etnografici e, nel 1887, il primo articolo di un africano (don Daniele Sorur). In tutta la prima metà del Novecento La Nigrizia continua ad accompagnare lo sviluppo delle missioni comboniane. Sono degni di nota, dal punto di vista scientifico, i contributi etnografici: come quelli dei padri Angelo Negri sugli acioli dell'Uganda; Stefano Santandrea sui gruppi del Bahr el-Ghazal (Sudan); Filiberto Giorgetti sugli azande (tra Sudan, Congo e Centrafrica); Arturo Nebel sui denka, Carlo Muratori sul Bahr el-Gebel (Sudan); Luigi M. Zadra su flora e fauna dell'Africa centrale. Nel 1958 Enrico Bartolucci, allora direttore, e Raffaele Gagliardi decidono di uscire con una Nigrizia tutta nuova: da gennaio il periodico muta di veste per diventare un rotocalco. Soprattutto comincia a presentare l'Africa in tutta la sua realtà sociopolitica, economica, culturale e religiosa. Dal 1965 al 1978 si avvicendano alla direzione due missionari che le danno una particolare impronta: Nazareno Contran e Renato "Kizito" Sesana. Contran renderà la rivista un mezzo sempre più qualificato per presentare l'Africa delle indipendenze. Sesana è l'uomo degli anni settanta: la scelta dei movimenti di liberazione nelle colonie portoghesi, la riflessione autocritica sullo stile di missione (con particolare attenzione a quanto si dibatteva in Francia), introduce i dossier ed ottiene il copyright per l'Italia di due settimanali africani Afrique Nouvelle di Dakar e La Semaine africaine di Brazzaville. Nel 1978 Alessandro Zanotelli raccoglie con convinzione l'eredità di un secolo di storia di Nigrizia e mette in evidenza le connessioni e le responsabilità, anche italiane, nei confronti dell'Africa e del Sud del mondo. Tesse inoltre una rete di amicizie e nuove collaborazioni che immettono sangue fresco nella rivista. Fra i temi più dibattuti, l'apartheid del Sudafrica, la produzione e il commercio delle armi, la critica al modello di sviluppo occidentale, la (mala)cooperazione, la nonviolenza e, sul fronte specificamente ecclesiale, il diritto dell'Africa a un suo cammino (la richiesta di un Concilio africano, iniziata con Sesana, è una chiara indicazione in questo senso). L'epurazione di "Alex", cui succede Elio Boscaini, non comporta un cambiamento di linea della rivista. Negli anni novanta - segnati dalla direzione di Efrem Tresoldi - si accentua l'interesse per le problematiche economiche: la globalizzazione vista dal Sud del mondo e dall'Africa in particolare. Sul versante missionario, il dialogo interreligioso si rivela come una delle sfide più significative. Mentre sul fronte italiano si moltiplicano le occasioni di intervento: oltre alla cooperazione, il nuovo fenomeno dell'immigrazione e il lancio o la partecipazione a campagne di opinione e azione. Il resto è attualità; al lettore giudicare.

Fra repressione, povertà e corruzione, il sistema non regge più. Il nostro paese si metta alla guida di un dialogo col F...
02/08/2025

Fra repressione, povertà e corruzione, il sistema non regge più. Il nostro paese si metta alla guida di un dialogo col Frelimo, Maputo rischia il caos ma la speranza di un cambiamento è ancora viva

Il nostro paese si metta alla guida di un dialogo col Frelimo, Maputo rischia il caos ma la speranza di un cambiamento è ancora viva

02/08/2025

La rete commerciale e strategica tessuta dagli Stati Uniti intorno al sottosuolo congolese è l'oggetto del terzo e ultimo video di questa mini-serie dedicata agli accordi di pace tra Rwanda e Rd Congo.

I motivi per i recenti sforzi diplomatici a stelle e strisce sono molti e di peso: la corsa alle risorse chiave della transizione energetica; la competizione con la Cina; la creazione di un’infrastruttura non solo fisica che vada dalla Rd Congo all’Angola (il cosiddetto Corridoio di Lobito).

A rimanere fuori sono le questioni di giustizia e pacificazione sociale in una terra (soprattutto quella della Rd Congo) devastata da oltre tre decenni di conflitti.

Ma per ora la tenuta sociale non sembra interessare le cancellerie, forse convinte che la cessazione delle ostilità sarà sufficiente a proteggere affari e investimenti dei tanti attori coinvolti. Tra questi, non figurano solo Usa e Cina. Unione Europea, multinazionali e giganti hi-tech mostrano tutti scarso impegno a rendere più equo e trasparente il settore minerario congolese.

Serie a cura di Brando Ricci. Video: Roberto Valussi.

01/08/2025

Nel secondo contributo di questa mini-serie, ci concentriamo sui nodi critici dei due processi diplomatici in corso.

Da un lato, l’intesa di Washington non ha chiarito quando, o se, la milizia dell’M23 uscirà dai confini nazionali della Rd Congo, cessando la sua opera di occupazione territoriale.

Dall’altro, i negoziati in corso in Qatar hanno l’ardua impresa di trovare un compromesso sul timing della smilitarizzazione dell’est della Rd Congo.

Il governo congolese chiede che le truppe dell'esercito rwandese (anch’esso presente nell’est del gigante centrafricano) vadano via, in contemporanea allo scioglimento delle FDLR, i paramilitari controllati da Kinshasa.
Invece il Rwanda è disposto a ritirare i suoi soldati, solo dopo l’eliminazione delle FDLR.

Serie è a cura di Brando Ricci. Video di Roberto Valussi.

Rinviato a giudizio e cambiati i casi di imputazione: Masra verrà processato per omicidio e associazione a delinquere e ...
01/08/2025

Rinviato a giudizio e cambiati i casi di imputazione: Masra verrà processato per omicidio e associazione a delinquere e non più per istigazione alla violenza

La giustizia del Ciad ha inasprito le accuse a suo carico e rinviato a giudizio Succés Masra, ex primo ministro e principale leader dell’opposizione, in carcere da quasi 80 giorni. La notizia è stata riportata dai media locali e confermata da Said Larifou, uno dei legali di Masra, che ha denunci...

31/07/2025

Per un conflitto lungo 30 anni, come quello tra Rd Congo e Rwanda, un accordo di pace potrebbe non bastare. E forse neanche due.
Soprattutto se le clausole sono quelle discusse di recente negli Stati Uniti e nel Qatar.

Il 27 giugno scorso, a Washington i due belligeranti hanno firmato un’intesa sotto la mediazione USA. Mentre è ancora in corso una trattativa parallela a Doha, la capitale qatarina, tra Rd Congo e le milizie dell’M23 (ufficiosa protesi armata del Rwanda).

Tra corsa statunitense ai minerali congolesi, abbondanza di gruppi armati e memorie del genocidio in Rwanda, questo processo diplomatico può interrompere il trentennale ciclo di violenze nell’est della Rd Congo?

Cerchiamo di fare chiarezza con una mini-serie di tre video. In questo primo contributo, diamo delle coordinate iniziali per orientarci in uno dei grovigli più complessi e strategici del continente.

Testo: Brando Ricci / Video: Roberto Valussi

In Angola lo sciopero dei tassisti si trasforma in mobilitazione di massa: 22 morti, 200 feriti e 1200 arresti. A 50 dal...
31/07/2025

In Angola lo sciopero dei tassisti si trasforma in mobilitazione di massa: 22 morti, 200 feriti e 1200 arresti. A 50 dall'indipendenza e dalla presa del potere, il sistema MPLA è sotto attacco. E la società civile è più che mai consapevole e organizzata. L'analisi di Luca Bussotti

Tutto è cominciato nel 2011, per l’esattezza il 7 marzo di quel fatidico anno in cui in una parte dell’Africa sembrava risorgere da regimi dittatoriali oppressivi e vetusti. Anche l’Angola ha avuto la sua “primavera”, come quelle arabe, ma nel paese i meccanismi repressivi messi in atto d...

Secondo l’opinione di decine di migliaia di africani, raccolte in un’indagine pubblicata su Nature, i principali respons...
31/07/2025

Secondo l’opinione di decine di migliaia di africani, raccolte in un’indagine pubblicata su Nature, i principali responsabili sono coloro che governano i paesi del continente. Altri studi, invece, evidenziano il peso delle politiche di sfruttamento delle nazioni più avanzate del pianeta. Intanto l'Africa è sempre più colpita da eventi estremi

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Chi sono i “responsabili” degli effetti della crisi climatica che si stanno abbattendo con sempre più veemenza sul continente africano? La risposta di un campione di oltre 50mila africani, contenuta in un’indagine i cui risultati sono stati pubblicati il 24 luglio su Nature, per certi aspetti...

L’Eritrean Afar National Congress: “Ci stiamo coordinando con attori locali nel C***o d'Africa per preparare un futuro i...
31/07/2025

L’Eritrean Afar National Congress: “Ci stiamo coordinando con attori locali nel C***o d'Africa per preparare un futuro intervento armato”. Sul piede di guerra anche l'Organizzazione democratica degli Afar del Mar Rosso

I rappresentanti della formazione politica di opposizione al governo di Isaias Afwerki, l’Eritrean Afar National Congress (EANC), riunita in congresso presso l’Università di Semera, capitale della regione etiopica Afar, ha annunciato di prepararsi alla lotta armata contro il regime di Asmara. ....

Lo studio UNCTAD rivela la fragilità di economie ancorate alle oscillazioni dei mercati globali, a causa dell’export di ...
30/07/2025

Lo studio UNCTAD rivela la fragilità di economie ancorate alle oscillazioni dei mercati globali, a causa dell’export di risorse non lavorate

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Il Piano Mattei investe e molto sull'Etiopia senza che nulla venga fatto rispetto ai crimini commessi in Tigray e in Amh...
30/07/2025

Il Piano Mattei investe e molto sull'Etiopia senza che nulla venga fatto rispetto ai crimini commessi in Tigray e in Amhara. L'analisi dell'ex ambasciatore italiano nel paese, Giuseppe Mistretta

Il Piano Mattei investe e molto sull'Etiopia senza che nulla venga fatto rispetto ai crimini commessi in Tigray e anche in Amhara

Nel 2024 la produzione legale è cresciuta del 35% rispetto al 2022, l’anno precedente allo scoppio della guerra. Ma il m...
30/07/2025

Nel 2024 la produzione legale è cresciuta del 35% rispetto al 2022, l’anno precedente allo scoppio della guerra. Ma il mercato illecito, diretto prevalentemente negli Emirati Arabi Uniti, resta nelle mani delle milizie Forze di supporto rapido che controllano alcuni di più importanti siti minerari. Il punto con Bruna Sironi

Nonostante il conflitto, o forse proprio a causa di quello, l’estrazione dell’oro in Sudan è aumentata in modo rilevante. Secondo i dati diffusi nei giorni scorsi dalla compagnia governativa che gestisce le risorse minerarie del paese (Sudanese Mineral Resources Company – SMRC), l’anno scor...

Per l'83enne presidente il paese ha ancora bisogno della sua esperienza. Intanto dalla corsa alle elezioni presidenziali...
30/07/2025

Per l'83enne presidente il paese ha ancora bisogno della sua esperienza. Intanto dalla corsa alle elezioni presidenziali di ottobre sono stati esclusi i quattro principali oppositori

A poco più di tre mesi dal voto (25 ottobre), anche Alassane Ouattara, presidente della Costa d’Avorio dal 2011, si allinea con gli altri capi di stato di vecchia generazione che non ne vogliono sapere di mollare le redini del potere. «Mi ricandido perché desidero che la nostra amata Costa d’...

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