Visciano palmo a palmo

Visciano palmo a palmo Pagina fondata da Domenico Montanaro il 5 giugno 2010, in occasione del gemellaggio Gerena - Visciano Il patrimonio di un paese è una scena su tela.

La memoria, il folclore, i saperi, le risorse sono dipinti con minuti tocchi che esprimono immagine e identità. Qualità della vita, religiosità popolare, ca**tà, rispetto dell’ambiente e tutela delle tipicità agricole compongono la tela di Visciano. A Visciano carpine e nocciolo si contendono il primato di albero-simbolo. Fede di popolo (all’ombra di un carpine fu ritrovata la sacra icona di Mari

a SS. del Carpinello) ed antica laboriosità (un ciclo intenso di lavoro nei campi, interrotto solo a luglio, scandiva la vita dei contadini) variamente fuse sono lo sfondo antropologico, dove la nocciola, alimentata da un clima mite e da un terreno fertile, rappresenta un’antica e gelosa risorsa. Ieri ed oggi la nocciola ha influenzato l’economia,gli stili di vita e l’urbanistica locali: a Visciano è stata sempre intesa all’insegna non della produzione quantitativa, ma della produttività sociale: salvaguardia del suolo, tutela ambientale, fidelizzazione verso i terreni, fattore di contrasto e di pacificazione. Le cultivar diffuse sono la Mortarella e la San Giovanni, apprezzate dall’industria dolciaria, la Camponica, la Lungarella, ‘Ammennela,la Sprina e la Riccia. Varie e rilevanti sono le coltivazioni dell’olivo,della vite,del castagno,del noceto, custodite come in uno antico scrigno nel seicentesco Eremo dei Camaldoli e nel variegato territorio comunale, da Piana delle Selve a Monte Donico, da Bosco Piccolo a Pietra Gemma, la più alta cima del paese, che scende verso la verde Irpinia fino al valico di Monteforte. Qui, negli orti e nelle campagne che hanno offerto fagioli come ‘o curniciello e ‘o cannellino e le proverbiali ove ‘e nacerte, si possono ancora ritrovare semi di specie a rischio di estinzione, come lo zolfino - ‘o zurfariello - trasmessi di generazione in generazione. Tutte queste varietà, nocciola in testa, rappresentano un vero e proprio presidio colturale. Da un lato perché conservano le ottime caratteristiche organolettiche. Dall’altro perché tutelano la biodiversità delle varietà vegetali. Copyright Ufficiale © domenico.montanaro®

Come si arriva:
Autostrade Napoli - Bari e Caserta – Salerno -uscita Tufino
Autobus: Autolinea La Manna ( Nola – Visciano )
Auto: al Km.56,300 della via Nazionale delle Puglie si imbocca la provinciale Schiava - Visciano.

28/10/2025

Il proverbio della (buona )sera

“ ‘O ssupiérchio rompe ‘a pignata e ‘o cupiérchio.”

Identità perduteLe tradizioni o ci appartengono o non sono tali...- Ma tu quale Halloween vuole 'a cca ? ... - Nuje 'e c...
28/10/2025

Identità perdute

Le tradizioni o ci appartengono o non sono tali...

- Ma tu quale Halloween vuole 'a cca ? ...
- Nuje 'e ccucòzze c''e magnammo!

Martedì 28 Ottobre 2025Il chiaro affaccio delle sette: aria frizzante e sole già alto, velature all’orizzonte… Serena gi...
28/10/2025

Martedì 28 Ottobre 2025
Il chiaro affaccio delle sette: aria frizzante e sole già alto, velature all’orizzonte… Serena giornata a tutte e a tutti!

27/10/2025

Il proverbio della ( buona) sera

“ Chello ca nun vide ‘n sciore nun vide manco ‘n frutto.”

Il presepe napoletano: storia, curiosità, arte e tradizione (7)L'evoluzione del presepe nel SettecentoI minipresepi con ...
27/10/2025

Il presepe napoletano: storia, curiosità, arte e tradizione (7)
L'evoluzione del presepe nel Settecento

I minipresepi con moschelle del XX secolo costituiscono la naturale evoluzione del presepe del settecento napoletano.
La forza della tradizione, la devozione radicata e, contemporaneamente l'assoluta, imperante riduzione delle abitazioni hanno dato diritto di cittadinanza esclusiva alle "moschelle (pastorini di qualche centimetro che una volta popolavano solo gli "sfondi") e, di conseguenza ad una scenografia ridotta fino alla minuteria.
Anche lo sviluppo delle moschelle è stato segnato da tappe.
Nei primi tempi della loro ideazione esse erano rozze, poco curate nei particolari forse anche perchè destinate a popolare parti lontane, in prospettiva.
Nel corso degli anni gli artigiani, anche sotto la spinta di una committenza sempre più esigente, si sono maggiormente impegnati a curarne i particolari.
La moschella, però, si presentava "piena", era cioè un pastorino che, pur delineato nei tratti somatici e nelle braccia, non era cioè scavato all'interno: era ed è tuttora nella parte che riguarda il tronco e le gambe tutto un cilindro di terracotta ed il compito di differenziarne le parti dalla vita in giù erano affidato soprattutto alla pittura.
In questi ultimi anni si è diffusa la moschella "a pettolella", una moschella modellata come un manichino e successivamente abbigliata con strati di argilla sottili come una sfoglia (in napoletano= pettola pettolella) adattate, come farebbe un sarto con un tessuto e sagomate a giacca, pantaloni, gonna, grembiule, camiciola.

PRESEPE COMPLETO di Raffaele Ferrante e Patrizia Sgambato
CON MOSCHELLE DI 6-4-2-CM
ESPOSTO DAL 01-/12/2012 AL 6/01/2013
ALLA MOSTRA DI ARTE PRESEPIALE CITTA' DI CASTELLO (PG)

Lunedì 27 Ottobre 2025Il fresco affaccio delle sette: aria molto umida, orizzonte diffusamente velato…Serena giornata e ...
27/10/2025

Lunedì 27 Ottobre 2025
Il fresco affaccio delle sette: aria molto umida, orizzonte diffusamente velato…
Serena giornata e buona settimana a tutte e a tutti!

26/10/2025

Il proverbio della (buona) sera

“Chi nu’ rrisica nu’ rroseca.”

Il presepe napoletano: storia, curiosità, arte e tradizione popolare (6)La taverna Segnalate da una frasca sporgente, le...
26/10/2025

Il presepe napoletano: storia, curiosità, arte e tradizione popolare (6)
La taverna

Segnalate da una frasca sporgente,
le taverne napoletane erano di solito dotate di un'ampia entrata principale dalla quale era possibile scorgere, già dalla strada,l'interno della locanda. All'esterno, invece, era il trionfo dell'abbondanza.
Sopra le immancabili panche di legno all'aperto dove i napoletani amavano intrattenersi nella bella stagione per mangiare, pendevano ad arte salami, salsicce, prosciutti, agli, formaggi, carni, cacciaggioni, in un tripudio di colori e di profumi che accendevano i sensi dei clienti e dei passanti.
La tavolata era affollata da suonatori, illusionista, venditori.
La taverna assommava nell'immaginario collettivo una complessità di significati riconducibili, in primo luogo, ai rischi del viaggiatore.
Anticamente, infatti, quando gli spostamenti duravano più giorni, si era costretti a trascorrere le notti in taverne o osterie lungo la strada che diventavano, nei racconti e nelle leggende popolari, luoghi di agguati mortali o crimini feroci.
In una famosa leggenda napoletana si narra di un oste che nei giorni precedenti il Natale ammazzò tre bambini, tagliandoli a pezzi per servili come carne agli avventori.
Ma giunse all'osteria San Nicola che benedisse quei miseri resti resuscitando i tre ragazzini.( infatti il monaco rappresentato nel presepe napoletano è San Nicola)
La taverna appare nel presepe napoletano solo in età barocca, rappresentava un microcosmo figurativo che, tra servette avvenenti, e osti astuti e disonesti, offriva l'immagine di un'umanità tanto godereccia quanto varia.
Ma l'osteria del presepe assume anche un altro significato: richiama la storia di Giuseppe e Maria, rifiutati da taverne e locande e costretti a soggiornare in una stalla.
Ecco perchè si carica di contenuti opulenti e materiali: proprio per contrapporsi all'altra ambientazione che le è accanto, la semplice e misera grotta dove sta nascendo il Salvatore del mondo.

Nella foto: presepe di R.Ferrante, con particolare della taverna

Domenica 26 Ottobre 2025Buongiorno e serena giornata a tutte e a tutti dalla “Cittadella della Carità” e “ Antica terra ...
26/10/2025

Domenica 26 Ottobre 2025
Buongiorno e serena giornata a tutte e a tutti dalla “Cittadella della Carità” e “ Antica terra del nocciolo”…

25/10/2025

Il proverbio della (buona) sera

“ ‘E sciabbule stanno appese, ‘e fodere cumbattono.”

Il presepe napoletano: storia, curiosità, arte e tradizione popolare (5)Tra due mesi è Natale..... E allora cominciano l...
25/10/2025

Il presepe napoletano: storia, curiosità, arte e tradizione popolare (5)
Tra due mesi è Natale...
.. E allora cominciano le prime mostre presepiali: i cultori del presepe danno gli ultimi ritocchi alle loro certosine opere.
Il nostro paese vanta - in questo campo - un' antica tradizione, trasmessa dai presepi delle Chiese (prima la Collegiata, con i suoi pastori del Settecento napoletano, poi il Santuario, con i suoi presepi moderni e multiculturali), ma anche dai presepi della tradizione artigianale laica, creati in famiglia o per la comunità da vari esperti presepisti.
Infine, il presepe vivente che - per un quindicennio - ha attratto migliaia di visitatori nel nostro centro antico.
Anche questa pagina vuole offrire un contributo di conoscenza del presepe e delle connesse tradizioni, proseguendo nel suo ciclo informativo sulla storia, sull'arte e sul significato nel tempo.
E, in parallelo, una "vetrina" dei presepi di Raffaele Ferrante e dei pastori di Patrizia Sgambato...
Eccone un esemplare di qualche anno fa, in mostra presso l'Associazione Animo's di Pina Natale...

Sabato 25 Ottobre 2025Il grigio affaccio delle sette e trenta: aria molto umida, orizzonte diffusamente velato…Serena gi...
25/10/2025

Sabato 25 Ottobre 2025
Il grigio affaccio delle sette e trenta: aria molto umida, orizzonte diffusamente velato…Serena giornata a tutte e a tutti!

Indirizzo

Via A. Manzoni, 36
Visciano
80030

Sito Web

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