23/07/2025
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Nero come il buio – Franco Forte, Diego Lama, LetiziaVicidomini
Tre racconti che, uniti, procedono in un climax ascendente, in un particolare, introdotti con grande abilità da Serena Venditto. La famosa autrice napoletana offre una chiave di lettura molto importante per entrare meglio nell'atmosfera dei tre testi presenti in “Nero come il buio”. Non abbiate timore di spoiler mentre seguite le parole di Venditto. Si tratta solo di capire che il resta il filo conduttore che accomuna le tre storie del libro.
Questo modo di presentare dettagli senza dichiararli apertamente ha un modo diverso di esprimersi in ognuna delle tre trame. Si potrebbe dire che in Forte (“Smetti di guardare”) sia l'adrenalina, la suspense a dominare sulle vicende dei personaggi; in Lama (“Lockdown”) sono certe descrizioni a ma da un'altra prospettiva; mentre invece in Vicidomini (“I teatranti”) padroneggia una sottile indagine psicologica, realizzata quasi in tempo reale, mescolata ad una certa dose di cinismo che non guasta mai per condire a modo una vicenda.
L'altro fattore che fa da denominatore comune è il disagio, l'imbarazzo, l'elemento disturbante che caratterizza ciascun contesto, a volte a tinte nette, a volte in modo tenue e, forse, proprio per questo ancora più inquietante. A monte di questo, è possibile ravvisare un'attenzione particolare nel mettere in evidenza in alcuni passaggi anche i più oscuri recessi della mente umana.
Ad ognuna di queste tre penne il suo particolare stile ma, come dice il titolo di questa sorta di antologia, tutto deve essere realizzato all'insegna del . Rappresentare il modo con cui una mente elabora certi pensieri crea in chi legge un effetto di particolare coinvolgimento. Quel modo di pensare potrebbe appartenere a chiunque perché potrebbe affiorare all'improvviso dalla routine quotidiana. Coinvolgimento ma anche volontà di distacco: potrei essere io ma non VOGLIO essere io.
L'altro aspetto importante da sottolineare riguardo questa raccolta è la varietà dei profili umani che vengono inseriti nelle trame, sia se si tratta di figure di primo piano sia se parliamo di comprimari o comparse. Piccolo o grande che sia il loro ruolo, il loro contributo risulta assolutamente fondamentale per il funzionamento dell'insieme. E' possibile riscontrare la stessa cura nella rappresentazione delle dinamiche, nel momento in cui vengono agite dai personaggi, così come quando vengono da loro raccontate.
Nel complesso, “Nero come il buio” risulta piacevolmente spiazzante.