24/02/2025
Questo è il mio 22º anno di insegnamento alle scuole medie, e ieri è stato, forse, uno dei giorni più significativi della mia carriera.
Ho proposto ai miei studenti una nuova attività chiamata “L’Attività del Bagaglio”. Ho chiesto loro cosa significasse avere un “bagaglio” e la maggior parte ha risposto che rappresenta un peso doloroso che ci portiamo sulle spalle.
Poi ho dato loro un foglio e ho chiesto di scrivere cosa li stava turbando, cosa pesava sul loro cuore, cosa li faceva soffrire. Nessuno doveva firmare il foglio. Dopo aver finito, lo hanno accartocciato e lanciato attraverso la stanza.
Ognuno ha poi raccolto un foglio e, a turno, ha letto ad alta voce quello che c’era scritto. Dopo ogni lettura, chiedevo chi l’avesse scritto e se desiderava condividere qualcosa di più.
Quello che è successo dopo è stato indescrivibile. Ragazzi che hanno aperto il cuore, condividendo i loro dolori più profondi: suicidi, genitori in prigione, dipendenze in famiglia, abbandoni, lutti, malattie, perfino la perdita di animali domestici. Uno studente ha scritto che il suo criceto era morto perché “era troppo grasso” e, nonostante il momento difficile, siamo riusciti a farci una risata.
Chi leggeva spesso piangeva, perché era difficile accettare ciò che sentivano. Chi decideva di dichiarare che quel foglio era il suo spesso piangeva anche lui. È stata una giornata emotivamente intensa, ma credo che da oggi questi ragazzi giudicheranno meno, ameranno di più e perdoneranno più in fretta.
Ho appeso una borsa vicino alla porta della classe per ricordare loro che tutti abbiamo un bagaglio. Ma possiamo lasciarlo alla porta. Quando sono usciti dall’aula, ho detto loro:
“Non siete soli. Siete amati. E siamo qui per sostenerci a vicenda.”
Sono profondamente onorata di essere la loro insegnante.
Crediti: Karen Wunderlich Loewe.