
09/30/2025
In questo ultimo scorcio di settembre, quando il numero 63 di The Good Life Italia inizia ad arrivare nelle edicole, (cercatelo anche in versione digitale su LeKiosk), si chiude all’Adi Design Museum di Milano la mostra dedicata a Giancarlo Iliprandi. Creativo a tutto tondo – come si usava dire una volta – e maestro indiscusso del design per la comunicazione; uno che non aveva paura di scrivere a lettere cubitali che la “libertà è poter dire pane al pane, vino al vino e p***a ai p***a”. Ecco, il suo manifesto è l’emblema di questa uscita del nostro magazine, dedicata all’auspicio di tornare a essere, in prima persona, manifesto delle cose in cui crediamo, di batterci per le giuste cause, di essere umani. Tout court. Si parte come al solito con le fotografiche “Visions”, dedicate alla forza dirompente dei murales, per finire (tra le righe di Anna Muzio) dentro e fuori dalle mura delle carceri, specchio della società e del rapporto con la riabilitazione e con la colpa, coi delitti e con le pene. “In un mondo che scoppia, dove i valori scontati della democrazia e della libertà sembrano scivolare inesorabilmente verso precipizi esitanti, un cartellone forse ci salverà. Non quello pubblicitario o meramente utilitaristico. Ma il graphic design di utilità pubblica”. Questo l’incipit dello straordinario articolo di Leonardo Martinelli che ci porta a scoprire l’ultimo concorso indetto dal francesissimo Cnap (Centre national des arts plastiques) per incitare i graphic designer ad affrontare i temi dell’oggi, in quelle che noi raccogliamo sotto il termine “pubblicità progresso”. Mai come oggi la grafica ha assunto un ruolo determinante nel mediare, trasmettere e rafforzare un messaggio.
Ci vediamo tra le pagine di