Insofferenti alle Catene

Insofferenti alle Catene Lotto contro ogni forma di oppressione, smascherando il privilegio e rifiutando la neutralità. Qui non c’è spazio per la complicità, solo per la resistenza.

Questo è uno spazio per chi è pronto a combattere il sistema, senza scuse, senza compromessi.

Vi prego, diffondete più che potete.NESSUNO può sopravvivere con soli 300 euro al mese, fra affitto, libri e fotocopie p...
08/02/2025

Vi prego, diffondete più che potete.

NESSUNO può sopravvivere con soli 300 euro al mese, fra affitto, libri e fotocopie per università, spesa alimentare, spesa per la casa e.... TANTISSIME spese mediche.

Sono già sottopeso di 5kg, no, non perché voglio essere fighə, ma perché non ho soldi: ogni piccolo gesto di aiuto sarà veramente molto apprezzato, perché mi state letteralmente salvando la vita.

Ecco il link:

Mi chiamo Mari, ho 32 anni e da fine dicembre 2024 vivo in un… Maria Grazia Martina Cacciatore ha bisogno del tuo sostegno per Aiutami a sopravvivere al dolore cronico

07/31/2025

Mi chiamo Mari, ho 32 anni e da fine dicembre 2024 vivo in uno stato di dolore cronico insopportabile. Ora è quasi agosto 2025. Sono otto mesi che ogni attimo della mia esistenza è una tortura.

Solo grazie a chi ha già donato fino ad adesso, sono potua andare da vari medici che mi hanno fatto varie diagnosi e uno dopo l'altro non ha mai capito davvero che cosa io abbia.
Ho sperato, andando a pagamento di trovare medici un po' meno incompetenti, ma assolutamente no, anzi ho trovato degli sciacalli.
Il chirurgo specialista in anestesia, e terapia del dolore mi ha portato a spendere 480 euro, con infiltrazioni al collo (due dolorosissime infiltrazioni al collo) e uno allo sciatico.
Infiltrazioni che mi hanno solo aggravato la situazione.
E 80 euro fra integratori, Tachipirine, psicofarmaci, cerotti antinfiammatori e altri Medoro estremamente blandi che non mi sono serviti a nulla.
E così via con altri 3 tre medici.

Finché non ho trovato un medico di Torino finalmente professionale, che mi ha quasi azzeccato la terapia del dolore (i miei dolori sono migliorati moltissimo, mi sono rimasti purtroppo degli orrendi crampi ai polpacci) e mi sta trattando con estrema professionalità, dicendomi che non posso fare questa terapia a vita e occorre capire cosa ho, e mi ha prescritto una visita neurologica e analisi del sangue specifiche (spoiler: a nessuno dei medici del Salento è venuto in mente di prescrivermeli nonostante i miei sintomi).

Quali sono i miei sintomi in generale? Anche con questa, finalmente quasi azzeccata terapia?

Dolore bruciante, pulsante e elettrico che parte dalla schiena bassa e scende lungo: gluteo, coscia posteriore, polpaccio, tallone e piede,
Sensazione di scosse elettriche lungo le gambe,
Crampi muscolari frequenti, anche a riposo (specie polpacci),
Camminita irregolare, sbilanciata, storta, asimmetrica a causa di dolore, debolezza, rigidità, crampi e spasmi,
Dolori che peggiorano da seduta,
Debolezza muscolare delle gambe coinvolte,
Stanchezza cronica invalidante: anche quando dormo è come non dormissi da settimane;
Difficoltà a dormire per il dolore o le gambe che si "risvegliano" la notte.
Dolore al collo che si irradia alle spalle, braccia, mani;
Formicolii, scosse elettriche, bruciore, perdita di sensibilità alle dita;
Debolezza muscolare in entrambi gli arti superiori;
Difficoltà a girare il collo, tenere oggetti, alzare le braccia;
Nausea e vertigini,
Braccia che si addormentano soprattutto di notte o al mattino.

Il dolore può diventare così forte da farmi impazzire, senza esagerare.

La maggior parte dei farmaci sono a pagamento.
E con i vari sciacalli avrò speso almeno 400€ solo in farmacia.

Probabilmente anche per una persona con una base economica, o sostenuta dai suoi genitori è troppo.

Immaginate cosa significa per una persona che vive in città, che ha come UNICA entrata economica 300€ al mese di invalidità civile, tra affitto, spesa alimentare e qualche fotocopia universitaria quando riesco.
Non ho famiglia su cui contare. Sono figlia di genitori abusanti, maltrattanti che non solo non mi aiutano e non mi hanno mai aiutata, ma hanno fatto di tutto perché io non diventassi autonoma e hanno attuato nei miei riguardi vere e proprie violenze, sia psicologiche, che fisiche. E solo da qualche mese sono riuscita a scappare da loro.
Anche in questo caso non ho potuto denunciarli perché non ho ancora trovato un avvocato che mi segua gratuitamente.

E anche oggi, anche se avessi un lavoro regalato per pietà, non potrei farlo in queste condizioni.
Il dolore e la stanchezza mi tolgono ogni possibilità di sopravvivere da sola.

Non posso contattare neanche i servizi sociali per le condizioni di salute gravissime e la mia situazione di povertà grave, perché ho la residenza nel paese di quei criminali dei miei genitori.

in ogni caso sto cercando di trasferirmi a Torino perché l'unico medico serio, che mi sta aiutando per fino adesso, a distanza è lì. E la visita neurologica è al Molinette.

Per essere chiara: sto male da otto mesi senza sosta. Non ho nessuna autonomia.

Come userò i fondi:

- Eventuali terapie,
cure, farmaci che verranno prescritti non coperti,
- altre visite private specialistiche se necessarie
- Spese diagnostiche (risonanze, TAC, esami neurofisiologici non coperti)
- Spostamenti sanitari se necessari
- trasferirmi a Torino e campare finché non riesco a prendere l'assegno di inclusione.
- fisioterapista con un esperto in neurodinamica per fare esercizi mirati (quando sarà il caso)
- terapie fisiche come tecarterapia, TENS, ultrasuoni, laserterapia;
- dispositivi medici e ausili fondamentali per affrontare la quotidianità, come: cuscino ortopedico per il coccige e il nervo sciatico, cuscino lombare per sostenere la schiena durante le ore di studio e lavoro al PC, eventuali supporti cervicali per alleviare i dolori alle braccia, impacchi, cerotti medicali, tutori e integratori specifici;
- Yoga terapeutico o Pilates clinico (con professionisti formati in riabilitazione)
- Psicoterapia anche per tecniche di rielaborazione del dolore (perché il mio dolore è cronico da mesi e si è integrato nel sistema limbico);
- fare la spesa alimentare, acquistando solo per fare un'alimentazione antinfiammatoria, cioè che riduce l'infiammazione cronica che alimenta il dolore, specie quello neuropatico (come nel mio caso). Quindi eliminando: glutine, lattosio, zuccheri semplici, cibi ultraprocessati.
Anche acquistando all’Eurospin o in discount, gli alimenti concessi (freschi, non processati, specifici per intolleranze) costano anche il triplo di più del normale.
È una dieta che mi aiuta davvero a ridurre il dolore e recuperare mobilità, ma è difficile sostenerla economicamente senza aiuto.
Infatti proprio perché non riesco a sostenerla sono già sottopeso di 5 kg.

Ognuna di queste cose, apparentemente piccola, è parte della mia lotta per continuare a studiare, a spostarmi, a costruirmi un futuro.
Nessuna di queste cose è gratuita. E ogni gesto di solidarietà è per me una spinta reale e concreta verso l'autonomia.

Anche una piccola donazione può aiutarmi.
E se non puoi donare, condividi. Ogni euro può portarmi più vicina alla fine di questo dolore atroce che nessun essere umano dovrebbe essere costretto a vivere.

Grazie di cuore ❤️

Mi chiamo Mari, ho 32 anni e da fine dicembre 2024 vivo in uno stato di dolore cronico insopportabile. Ora è quasi agost...
07/30/2025

Mi chiamo Mari, ho 32 anni e da fine dicembre 2024 vivo in uno stato di dolore cronico insopportabile. Ora è quasi agosto 2025. Sono otto mesi che ogni attimo della mia esistenza è una tortura.

Solo grazie a chi ha già donato fino ad adesso, sono potua andare da vari medici che mi hanno fatto varie diagnosi e uno dopo l'altro non ha mai capito davvero che cosa io abbia.
Ho sperato, andando a pagamento di trovare medici un po' meno incompetenti, ma assolutamente no, anzi ho trovato degli sciacalli.
Il chirurgo specialista in anestesia, e terapia del dolore mi ha portato a spendere 480 euro, con infiltrazioni al collo (due dolorosissime infiltrazioni al collo) e uno allo sciatico.
Infiltrazioni che mi hanno solo aggravato la situazione.
E 80 euro fra integratori, Tachipirine, psicofarmaci, cerotti antinfiammatori e altri Medoro estremamente blandi che non mi sono serviti a nulla.
E così via con altri 3 tre medici.

Finché non ho trovato un medico di Torino finalmente professionale, che mi ha quasi azzeccato la terapia del dolore (i miei dolori sono migliorati moltissimo, mi sono rimasti purtroppo degli orrendi crampi ai polpacci) e mi sta trattando con estrema professionalità, dicendomi che non posso fare questa terapia a vita e occorre capire cosa ho, e mi ha prescritto una visita neurologica e analisi del sangue specifiche (spoiler: a nessuno dei medici del Salento è venuto in mente di prescrivermeli nonostante i miei sintomi).

Quali sono i miei sintomi in generale? Anche con questa, finalmente quasi azzeccata terapia?

Dolore bruciante, pulsante e elettrico che parte dalla schiena bassa e scende lungo: gluteo, coscia posteriore, polpaccio, tallone e piede,
Sensazione di scosse elettriche lungo le gambe,
Crampi muscolari frequenti, anche a riposo (specie polpacci),
Camminita irregolare, sbilanciata, storta, asimmetrica a causa di dolore, debolezza, rigidità, crampi e spasmi,
Dolori che peggiorano da seduta,
Debolezza muscolare delle gambe coinvolte,
Stanchezza cronica invalidante: anche quando dormo è come non dormissi da settimane;
Difficoltà a dormire per il dolore o le gambe che si "risvegliano" la notte.
Dolore al collo che si irradia alle spalle, braccia, mani;
Formicolii, scosse elettriche, bruciore, perdita di sensibilità alle dita;
Debolezza muscolare in entrambi gli arti superiori;
Difficoltà a girare il collo, tenere oggetti, alzare le braccia;
Nausea e vertigini,
Braccia che si addormentano soprattutto di notte o al mattino.

Il dolore può diventare così forte da farmi impazzire, senza esagerare.

La maggior parte dei farmaci sono a pagamento.
E con i vari sciacalli avrò speso almeno 400€ solo in farmacia.

Probabilmente anche per una persona con una base economica, o sostenuta dai suoi genitori è troppo.

Immaginate cosa significa per una persona che vive in città, che ha come UNICA entrata economica 300€ al mese di invalidità civile, tra affitto, spesa alimentare e qualche fotocopia universitaria quando riesco.
Non ho famiglia su cui contare. Sono figlia di genitori abusanti, maltrattanti che non solo non mi aiutano e non mi hanno mai aiutata, ma hanno fatto di tutto perché io non diventassi autonoma e hanno attuato nei miei riguardi vere e proprie violenze, sia psicologiche, che fisiche. E solo da qualche mese sono riuscita a scappare da loro.
Anche in questo caso non ho potuto denunciarli perché non ho ancora trovato un avvocato che mi segua gratuitamente.

E anche oggi, anche se avessi un lavoro regalato per pietà, non potrei farlo in queste condizioni.
Il dolore e la stanchezza mi tolgono ogni possibilità di sopravvivere da sola.

Non posso contattare neanche i servizi sociali per le condizioni di salute gravissime e la mia situazione di povertà grave, perché ho la residenza nel paese di quei criminali dei miei genitori.

in ogni caso sto cercando di trasferirmi a Torino perché l'unico medico serio, che mi sta aiutando per fino adesso, a distanza è lì. E la visita neurologica è al Molinette.

Per essere chiara: sto male da otto mesi senza sosta. Non ho nessuna autonomia.

Come userò i fondi:

- Eventuali terapie,
cure, farmaci che verranno prescritti non coperti,
- altre visite private specialistiche se necessarie
- Spese diagnostiche (risonanze, TAC, esami neurofisiologici non coperti)
- Spostamenti sanitari se necessari
- trasferirmi a Torino e campare finché non riesco a prendere l'assegno di inclusione.
- fisioterapista con un esperto in neurodinamica per fare esercizi mirati (quando sarà il caso)
- terapie fisiche come tecarterapia, TENS, ultrasuoni, laserterapia;
- dispositivi medici e ausili fondamentali per affrontare la quotidianità, come: cuscino ortopedico per il coccige e il nervo sciatico, cuscino lombare per sostenere la schiena durante le ore di studio e lavoro al PC, eventuali supporti cervicali per alleviare i dolori alle braccia, impacchi, cerotti medicali, tutori e integratori specifici;
- Yoga terapeutico o Pilates clinico (con professionisti formati in riabilitazione)
- Psicoterapia anche per tecniche di rielaborazione del dolore (perché il mio dolore è cronico da mesi e si è integrato nel sistema limbico);
- fare la spesa alimentare, acquistando solo per fare un'alimentazione antinfiammatoria, cioè che riduce l'infiammazione cronica che alimenta il dolore, specie quello neuropatico (come nel mio caso). Quindi eliminando: glutine, lattosio, zuccheri semplici, cibi ultraprocessati.
Anche acquistando all’Eurospin o in discount, gli alimenti concessi (freschi, non processati, specifici per intolleranze) costano anche il triplo di più del normale.
È una dieta che mi aiuta davvero a ridurre il dolore e recuperare mobilità, ma è difficile sostenerla economicamente senza aiuto.
Infatti proprio perché non riesco a sostenerla sono già sottopeso di 5 kg.

Ognuna di queste cose, apparentemente piccola, è parte della mia lotta per continuare a studiare, a spostarmi, a costruirmi un futuro.
Nessuna di queste cose è gratuita. E ogni gesto di solidarietà è per me una spinta reale e concreta verso l'autonomia.

Anche una piccola donazione può aiutarmi.
E se non puoi donare, condividi. Ogni euro può portarmi più vicina alla fine di questo dolore atroce che nessun essere umano dovrebbe essere costretto a vivere.

Grazie di cuore ❤️‍

Mi chiamo Mari, ho 32 anni e da fine dicembre 2024 vivo in un… Maria Grazia Martina Cacciatore ha bisogno del tuo sostegno per Aiutami a sopravvivere al dolore cronico

07/14/2025

Ho preso parola.
Al Salento Pride, davanti a corpi, cuori e storie che come la mia, spesso, non hanno avuto voce.

Ho parlato di lesbofobia, di misoginia, di violenze sottili e dichiarate, di consenso calpestato, di ciò che troppe volte si finge di non vedere anche dentro i nostri spazi.
Ho parlato da persona nata con v***a in una società dove ciò dovrebbe rendermi subordinatə, da persona lesbica, non binaria, autistica, abusatə e sopravvissutə ad ogni genere di violenza, da corpo e mente dissidente che non si piega e non chiederà mai più il permesso di esistere.

Il mio intervento è stato accolto con attenzione, calore e rispetto.
E di questo voglio ringraziare Salento Pride, e Libreria Circe che mi ha sostenutə e creduto fin dall'inizio, e ognunə di voi che ha ascoltato, si è emozionatə, mi ha abbracciatə con lo sguardo o con le parole.
Essere credute in una società dove invece si è normalmente zittite è una forma d'amore.

La mia voce non è, e non sarà mai più sola.

Quest'intervento è per chiunque voglia continuare a lottare contro ogni forma di oppressione, anche quando è scomoda, anche quando si manifesta là dove dovrebbe esserci accoglienza.

Perché il Pride non è una festa.
È memoria, è lotta, è denuncia, è rivendicazione, è cura radicale.

⚧️💜🏳️‍🌈🏳️‍⚧️

Si IG: https://www.instagram.com/reel/DMFLfk5sL1b/?igsh=ZWM1ZGU4MGQ0MDNh

Io ero totalmente schiava della ceretta.Me la facevo totale anche in inverno.Ora con 40 gradi ovviamente per non rischia...
06/11/2025

Io ero totalmente schiava della ceretta.
Me la facevo totale anche in inverno.

Ora con 40 gradi ovviamente per non rischiare di svenire devo scoprirmi.
Ma non faccio la ceretta da mesi.
Non posso usare il rasoio perché soffro di follicolite, e non ho intenzione di provocare danni al mio corpo.
Non è una "provocazione".
Non è per "mandare un messaggio".
Ma perché sono povera.
Perché campo con 300 euro al mese di invalidità civile.
Da dividere tra affitto e poi devo scegliere ogni giorno se comprare da mangiare o fare le fotocopie per l'università, se prendere il detersivo o lo shampoo.

Ho una condizione di salute che peggiora ogni giorno. Dolori nervosi e articolari, crampi che mi spezzano le gambe di notte e di giorno, stanchezza cronica, nausea, scosse elettriche, rigidità, debolezza.
E ancora nessuna diagnosi. Nessuna cura.
Solo liste d'attesa infinite o medici privati che posso permettermi solo grazie a chi ha scelto di aiutarmi con una raccolta fondi.

E secondo voi.....adesso dovrei usare quei soldi per farmi la ceretta?
Per non turbare il narcisismo fragile di qualche maschio misogino?
O di qualche donna femminilizzata - e no, non è un insulto, è quel concetto usato per prima da Judit Butler (A partire dal 1993 con "Bodies that Matter" usando il termine "girled", "girling" e "feminized", tradotti in italiano con "femminilizzata" in tutti i casi), per d scrivere quando la soggettività delle donne viene costruita interamente a partire da ciò che soddisfa il desiderio patriarcale. Quindi, un termine che descrive come anche le persone socializzate donne interiorizzano il ruolo di oggetto sessuale, al servizio dello sguardo patriarcale odiando le socializzate donne che nonostante abbiano avuto la sola sfortuna di nascere con la fi4a, non ci sottomettiamo come loro a quel ruolo.

La mia domanda è: i disturbi psicologici degli altri devono diventare responsabilità mia anche quando io sto vivendo nel dolore e nella fatica?

Non sono sessualizzabile?
Ma meno male!
Tanto resto lesbica lo stesso.

Qui il problema non sono i peli.
Il problema è il patriarcato, che produce disturbi di personalità narcisistici, soprattutto negli uomini socializzati come tali, e crea aspettative deliranti sui nostri corpi.
Sì, è delirante la pretesa che ai corpi con va**na non crescano i peli.

E comunque se sei glabra, gnocca e dici "no", si triggerano.
Perché la loro erezione diventa inutile.
Ovviamente mi è successo tutta la vita.
Se hai i peli, si triggerano lo stesso.
Perché la loro erezione non arriva proprio.
In entrambi i casi, se il tuo corpo non serve a soddisfare il loro pene sei difettosa.

Perché per il patriarcato le persone con va**na socializzatə donne non sono esseri umani.
Siamo giocattoli sessuali.
Se non funzioniamo come "dovremmo", vuol dire che siamo difettose, da aggiustare, o rotte da buttare.

06/11/2025

Una delle questioni del referendum, è stata di abbassare da 10 a 5 anni il requisito per ottenere la cittadinanza italiana.
Perché l'Italia è ancora uno dei Paesi più razzisti e restrittivi d'Europa sul tema della cittadinanza.

Ma poi, l'Italia è anche, senza giri di parole, uno dei paesi più incivili dell'Unione Europea.

In Italia:
- Non esiste ancora il matrimonio egualitario. Le famiglie q***r vivono nella precarietà legale, nei cavilli, nelle adozioni negate, nei lutti non riconosciuti.
- La GPA, invece di essere regolata, è stata definita reato universale.
- Le persone trans devono ancora dimostrare di "soffrire abbastanza" per essere riconosciute.
- Non c'è neanche l'immaginazione di una possibile parità di genere. Se hai la sfortuna di nascere con la fi4a non puoi neanche uscire di casa con una gonna senza essere almeno molestata.
- Gli aborti sono negati da medici obiettori, e in certe regioni il diritto esiste solo sulla carta.
- Chi è povero è criminalizzato. Chi è disabile è parcheggiato. Chi è grasso è deriso.
- Chi lotta per i diritti è definito estremista.
- Le scuole sono fatiscenti, i consultori svuotati, le case popolari scomparse, le università élitarie.

E ancora si parla di "merito" come se vivessimo in un paese dove partire uguali fosse la norma.

L'Italia quindi, a conti fatti, è un paese dove la dignità vale solo se sei bianco, maschio, eterosessuale, ricco e possibilmente cattolico.

E allora, davvero abbiamo il coraggio di tirarcela per la cittadinanza? 😅

"Sarò esattamente la figlia che hai cercato di cancellare"Mi hai partorita solo per costruirti uno specchio.Non una figl...
06/10/2025

"Sarò esattamente la figlia che hai cercato di cancellare"

Mi hai partorita solo per costruirti uno specchio.
Non una figlia: un riflesso da manipolare.
Un trofeo da esibire, una bambola da imbellettare.
Un riflesso addomesticato.
Una bambina docile, muta, riconoscente.
Ma io non ero docile.
Non ero muta.
E la riconoscenza non la concedo a chi mi calpesta.
Non riflettevo la tua immagine.
Io ero un errore del sistema.
Un bug nella tua commedia.
Io ero vera.
E la verità ti accecava.

Io ero viva.
Curiosa.
Intraprendente.
Testarda.
Avevo dentro l'istinto del volo,
e tu me l'hai odiato fin da subito.

Dicevi che tua madre è morta quando avevi cinque anni.
Lo racconti ancora, tutti i giorni,
quasi fosse una medaglia.
Dicevi che la tua matrigna ti odiava.
E io, che avrei dovuto capire.
Compatire.
Giustificare.

Ma allora dimmi, madre,
perché hai fatto di me la nuova matrigna da odiare?
Perché ogni giorno hai riversato la tua bile su di me,
su quella figlia che ti disgustava solo per il fatto di essere lesbica e trans?

Ma la verità è che ti facevo paura.
Perché io incarnavo tutto ciò che a te è stato tolto.
Io portavo nel corpo la libertà che a te hanno strappato, e che tu, invece di rivendicare, hai deciso di odiare per invidia.

Mi hai chiamata pu***na.
Perché capivo il mio desiderio.
Perché non mi vergognavo delle mie pulsioni.
Perché non volevo un uomo.
Perché non volevo nessun uomo.
Perché sapevo cosa volevo e non chiedevo scusa.

Ma chi era la malata, in fondo?
Chi è che si vanta di non aver più fatto sesso dal 1994?
Chi è che dice che il sesso serve solo a procreare, e che tutto il resto è perversione, è schifo, è malattia?

Tu, che mi chiamavi pervertita, mi odiavi perché io volevo solo godere.
Perché io volevo solo vivere.

E già quando ero bambina, dicevi
"Eh, peccato. Avresti dovuto nascere maschio".
Ogni volta che vedevi in me la forza.
Ogni volta che mi rifiutavo di piegarmi,
di tacere,
di comportarmi "come si deve".

Il tuo disprezzo è nato prima ancora del mio orientamento.
Non mi odiavi perché amavo le donne.
Mi odiavi perché amavo me stessa.
Perché avevo in me quelle qualità
che nella tua testa spettavano solo agli uomini:
la libertà, la dignità,
il coraggio di pensare e di scegliere.

Mi hai odiata perché non mi potevi controllare.
E allora hai provato a spezzarmi.
Hai fatto di me un bersaglio a lungo raggio,
una crociata privata contro l'autonomia.

Poi è arrivato il mio coming out,
e finalmente hai avuto la scusa perfetta.

Hai convinto i catto-fascisti del CSM che ero pazza.
Hai orchestrato la mia lobotomia chimica.
Mi hai fatto privare per anni della mia capacità giuridica.
Hai voluto vedermi spenta, docile, drogata, senza forza.
E forse, mentre mi vedevi annientatə, provavi un piacere sottile. Un fremito.
Sì, madre.
Lo ricordo come ti brillavano gli occhi nel vedermi debole e vuota.
Ti divertiva l'idea di ridurmi a una versione compatibile con la tua norma.

Perché così eri tu, finalmente, la persona "giusta".
Io, invece, il tuo mostro.
La tua vergogna.
Il tuo specchio, che hai provato a rompere mille volte - senza riuscirci mai davvero.

Hai fatto di me la tua valvola di sfogo.
Hai riscritto il copione della tua infanzia,
stavolta mettendoti tu nel ruolo della matrigna cattiva.
Con metodo.
Con freddezza.
Con malvagità.

Mi hai cresciuta a colpi di disprezzo,
di sarcasmo passivo-aggressivo,
di violenze che nessuno voleva vedere.
Hai trascinato un gatto che ti disturbava per la coda davanti a me, bambina,
solo per insegnarmi che l'empatia è un errore.
Che amare è pericoloso.
Che essere dolci significa offrire la gola al coltello.

Ma io no.
Io non ho imparato la lezione.
Ho disertato la tua pedagogia dell'odio.

E con i capelli colorati, i peli dove mi pare, la mente acuta, la bocca su altre vulve, la frusta in mano, la voce rotta e feroce, il corpo e la mente provati dal dolore cronico conseguenza di tutto l'odio che mi hai vomitato addosso...
Continuo a scegliere l'amore.
Continuo a scegliere la libertà.

E lo farò
Finché avrò la forza di respirare.

( Maria Grazia Martina Cacciatore)

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REGOLAMENTO

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- Gentilezza e cortesia Siamo tutti in questo gruppo per creare un ambiente accogliente. Trattiamo tutti con rispetto. I dibattiti sani sono giusti, ma è necessario sempre comportarsi con gentilezza.

- Ascoltate le persone Spesso non viviamo in prima persona alcune discriminazioni, perciò quando qualcuno che le vive ne parla lo si ascolta e si cerca di imparare. Chiunque, anche persone etero cisgender, può intervenire, purché sia straight ally e non si arrochi il diritto di sovradeterminare un individuo. Il dialogo è accettato quando si tratta di un trialogo, quando oltre all'Io, c'è spazio per il Tu e per un terzo elemento che è la ricerca della verità. Il dialogo è un vero dialogo quando ci arricchisce, quando più che difendere i propri fallaci pregiudizi, scopriamo qualcosa in più della verità. Molto importante è aggiungere che la verità assoluta è spesso inconoscibile, (ammesso che esista) e che il rispetto del sentire altrui viene prima della ricerca di quella verità assoluta. Quindi la gentilezza è il valore prioritario.

- In riferimento a quest'ultima regola, una precisazione per le persone etero cisgender: È molto importante per noi che una persona cisgender ed etero capisca che si trova in una pagina Q***r. Una pagina dove non solo vengono pubblicati post che approfondiscono tematiche q***r. Ma uno spazio soprattutto dedicato alle persone Q***r. Persone che possono essere trans*, lesbiche, gay, pansex, bisex, asessuali, non binary, intersex. Persone che possono avere avuto vissuti di discriminazioni e violenze per il loro orientamento sessuale e/o per la loro identità di genere. È quindi molto importante nutrire un profondo rispetto ed empatia per tutti questi vissuti. Un invito che vorrei fare alle persone cisgender ed etero presenti in questa pagina, è quello di considerare questo uno spazio dover poter imparare e conoscere. Quindi un'occasione per conoscere persone, vissuti e storie di persone lgbtqia+. Conoscere attraverso all'ascolto. Conoscere anche attravero domande. Quindi, ben vengano le persone cisgender ed etero interessate a conoscere il favoloso pianeta q***r in tutte le sue sfumature. Non è accettato il cisplaining o il mansplaining perché si tratta, appunto sovradeterminare, non conoscere. God Save the Q***r è uno spazio safe per tutt*, ma con una particolare attenzione alle persone LGBTQIA+, ovvero dove queste persone possano sentirsi safe anche nel poter parlare dei loro vissuti e di condividere anche storie della loro vita. Ma ciò è possibile soltanto in una clima safe. Gli admin della pagina provvederanno ad allontanare chi ha comportamenti discriminatori. E chi fa parte della pagina può segnalare agli admin della pagina eventuali comportamenti discriminatori. È altrettanto importante che chi racconta delle storie venga tutelat*. Quindi, per esempio, qualsiasi forma di di victim blaming non sarà assolutamente tollerata. Sia se il victim blaming venisse rivolto a una persona di questa pagina, sia se venisse fatto victim blaming nei confronti di persone esterne alla pagina. Inoltre, anche qualora il victim blaming fosse fatto nei confronti di una persona esterna alla pagina, (ad esempio si sta parlando di un articolo di giornale), tale comportamento potrebbe triggerare qualcun* che in vita sua ha subito forme di victim blaming. Chiaramente non sono tollerati atteggiamenti discriminatori nemmeno da parte di membri della comunità LGBTQIA+, per esempio omosessuali che discriminano bisessuali/pansessuali, LGB che discriminano persone transgender, transgender medicalizzati che discriminano transgender non-med, transgender binari che discriminano persone non-binary etc. Come stabilito dalla prima regola, se avete comportamenti discriminatori, non siete i benvenuti qui.