31/07/2025
Ludovica non ci ha mai chiesto nulla della nonna. So che le ha detto qualcosa suo padre, le ha spiegato la situazione, come avrebbe trovato la nonna e perché, anche se non conosco le parole che ha usato.
Da quando è qui, comunque, non sembra particolarmente colpita dal nuovo look di Silvana. Quella è sempre la nonna, anche se adesso è pettinata come il nonno.
Di Tommi invece è sempre stata curiosa, ha fatto un sacco di domande in tempi non sospetti. E noi abbiamo sempre risposto senza giri di parole. Non ci piace girare intorno alle cose e non l’abbiamo fatto neanche con lei. Certo, abbiamo adattato le spiegazioni all’età, ma un conto è edulcorare, un altro è dirle che la cicogna aveva bevuto e Tommi le è scivolato dal becco mentre era in quota.
E lei si è presa benissimo della verità, al punto che l’anno scorso ha voluto “provare la PEG”.
«Zia, posso dare io da bere a Tommi?»
«Certo Ludo, vieni qui che la zia ti fa vedere come si fa e poi lo fai tu». La nonna invece beve da sola, quindi niente. E una bambina di quattro anni non ce la vedo a far partire l’acceleratore lineare per fare la radioterapia a sua nonna.
A proposito di radioterapia: abbiamo quasi finito, ne doveva fare trenta e siamo a ventisette. Di chemio, ne ha fatte tre.
Ultimamente è più provata del solito, perché gli effetti a lungo termine della radio e delle fortissime chemio che ha fatto cominciano a farsi sentire. Niente in confronto a cosa succedeva alle persone fino a qualche anno fa, ma le sono toccati bruciori di stomaco, gola in fiamme, placche sul palato e papille gustative in ferie. Oltre a una costante sensazione di caldo opprimente, accentuata dal fatto che per ripararsi dal sole deve coprirsi il più possibile; quindi maniche lunghe, turbante e compagnia danzante. Tutto traspirante, ma se una ha caldo ha caldo.
Lunedì prossimo ultima radio, e poi la smettiamo di andare fino a Rimini tutte le mattine alla 9:30.
A settembre, le rifaranno tutti i controlli che le hanno già fatto qualche mese fa, quando scoprirono che aveva una massa maligna di otto centimetri nel polmone destro e che non potevano operarla.
In quel momento, sapremo se le terapie hanno fatto effetto. Fino ad allora, ci limiteremo a pensare che sì, l’hanno fatto. Devono. Se lo merita lei e ce lo meritiamo noi. Anche se su questo sasso che galleggia nello spazio non c’è mai stata molta meritocrazia.
p.s. se siete arrivati fino qui, ho un’altra cosa da dirvi: andate a vedere il post prima di questo. È un reel, in bianco e nero. Merita. Promesso.